Quid novi?

Sconforto


SconfortoA L.S.Cadon le foglie e il vento le trasportaVia, turbinando, oltre la valle e il piano;E le veggo sparir laggiù, lontano.Come i miei sogni fulgidi d'amor.E' una giornata tetra, senza sole,E il cuor m'invade la maliniconia:Son solo e penso a te, fanciulla mia,A te che adoro ed amo tanto ancor!Son molto triste; ho l'amima malataE tu m'hai obliato! ... Ti 'sei fatta sposa!Hai infranto il sogno mio color di rosa,il più bel sogno della gioventù.Simile alla tempesta scatenataChe schianta un arboscello nel furore,Cosi questa notizia inaspettataOr m'ha spezzato or m'ha schiantato il cor.Lo so, fu colpa mia, io fui l'ingrato,Il folle (ma pur degno di perdono)Che ti obliai; ed or pentito sono ...Ma ahimè! sei d'altri, ed io non spero più.E benché viva privo di speranzaE il pianto ognor la mia pupilla irrori,Io t'amo ancora e forse tu l'ignori!Tu ignori che languisco dal dolor.Cadon Le foglie e il vento le trasportaVia, turbinando, oltre la valle e il piano.E le veggo sparir lapggiù, lontano,'Come i miei sogni fulgidi d'amor!Antonio CamilliTratto da: Poesie Romanesche, Roma, Tipografia Industria e Lavoro, 1906, pag. 123