Quid novi?

Dorme il mio bimbo


Dorme il mio bimboA Leone Ciprelli.I.Dorme il mio bimbo in caro atto d'amoreCon la piccola mano sotto il mento;Io lo contemplo e sento entro il mio cuoreUn dolce, indescrivibile contento.Seimbra, tra bianche coltri, un roseo fioreMi curvo piano sul suo viso e sento,Della gentil sua carne, il grato odoreE nel mio petto il cuor batte violento.Non vi sarà tesoro in tutto il mondo.Non vi sarà bellezza in paradisoAl par di questo fanciulletto biondo!Forse egli sogna d'angioletti un coroPoiché la bocca atteggia ad un sorriso...Oh! Come è bello il mio biondo tesoro!!Antonio CamilliTratto da: Poesie Romanesche, Roma, Tipografia Industria e Lavoro, 1906, pag. 124II.Dormi, sorridi pur fanciullo biondo,Che il tuo lettino è bianco e profumato;Ma vi son tanti fancliulletti al mondoCui tal fortuna non concesse il fato:Nel misero tugurio screpolatoOve sovente fischia l'irabondoVento, ove non v'è riso giocondoIvi dimora il bimbo sfortunato;E invan la mamma, quelle membra grameSerra amorosa sullo scarno senoArido e floscio per la lumga fame.Dormi tranquillo, o mio fanciullo biondo;Che tu sorrider possa al dì serenoIn cui sarà rinnovellato il mondo!Antonio CamilliTratto da: Poesie Romanesche, Roma, Tipografia Industria e Lavoro, 1906, pag. 124, 125