Quid novi?

Roma mia


Roma miaCerto perché le ho datotutti gli anni della giovinezza,e con gli anni i sogni,amo Roma con intimità.Roma si trasforma e si rinnovanell'aspetto e nella sostanzae quel che c'è di nuovo e di grandevoi lo sapete meglio di me.Nessuno però riuscirà a togliereal travertino essenzialele calde dorate lucia primavera;o la cinerea asprezzache gli dà il cielo ambiguod'autunno,quando soffia sciroccoper cui risento,con una stretta desolata,l'ipocondria del Belli.Ettore VeoMaggio del 1933Da: Strenna dei Romanisti 1943, pag. 109