Quid novi?

L'eterna sorgente


L'eterna sorgente(Villa Borghese)A GianluigiSu l'aquila Burghesia il tramontanoHa disteso la sua coltre gelata,E il becco adunco una sottil celataRicopre e il dorso di un usbergo strano;Tu più non batti l'ala smisurataVia remeggiando verso il ciel lontano,Sempre più in alto nel miraggio arcanoDi quel sogno cui fosti un dì creata.
Il palpitar dell'anima infinitaMe pure agghiada, e lo sconforto neroD'ombre riempie il già sognante core;Solo una mano giovinetta addita,Nell'alma luce dell'eterno vero,La risorgente fonte della vita.Annibale Grasselli BarniDa: Strenna dei Romanisti 1943, pag. 197