Quid novi?

Oleandri romani, Gianicolo notturno, Bologna - Roma


Oleandri romaniNei caldi oleandri romanitrovo tepore di colori nuoviora che primavera resistemiracolosa dentro la memoriaal vento buio dell'imminente gelodelle mie pianure lombarde.Qui resisto e m'illudoe il mio sangue a volte ritrovail tepore stupendodella giovinezza.Gianicolo notturnoBianco di luna l'orto del Gianicolo.Da miti alture volano le cupolein un fantastico disegno d'ale.In un lento fruscìo di foglie han pacei sensi astuti folli logorati.Bologna - RomaLe pietre le torriin un vento rosanella memoriaun altro rosa d'improvvisoconsola questa solitudined'austeri portici:il colore dell'ariaquando dal Pinciovedevo le sere congedarsinel viola delle cupole inebriate.Carlo MartiniStrenna dei Romanisti, 1966, pag. 234