Quid novi?

Bella donna presente al corso de' barbari


Bella donna presente al corso de' barbariQuesti ch'or vedi a gara, o bella Pilla,destrier veloci a nobil gloria intentitrar dal ferrato piè lampi e faville,e nel corso avanzar folgori e venti,sembrano i miei pensier, ch'a cento, a mille,vengono a vol su gli occhi tuoi lucenti;ché quivi, entro le candide pupille,si serba il premio a le mie voglie ardenti.Me il tuo sguardo gentil sol muove e regge,muovonsi quegli a suon di tromba altera;pargoletto fanciullo ambi corregge.Ciascun di noi la sua vittoria spera,o del corpo o d'amor; lor mèta e leggeè drappo vil, e tu mio centro e sfera.Nota:Questa poesia ci è stata inviata per la "Strenna» da Renato Mucci con il seguente commento: « ... Quanto al "pargoletto fanciullo" che può essere di non facile interpretazione, credo debba intendersi che il Poeta è governato da Amore fanciullo, e il barbero da un "fantino", cioè, con significato arcaico, anche lui da un fanciullo».Marcello Giovannetti(1598-1631)Da Strenna dei Romanisti, 1963, pag. 280