Quid novi?

La carrozzella


La carrozzellaLe orchestrine suonavano Ivonne,Vipera ed Abatjour,Gandusio piaceva alle donnee Pellissier sulle Argonnevinceva già il primo Tour.La gente se ti passavadavanti diceva: pardon.E tutti si andava in solluccheroal primo atto della Manon.Allora la vita era bella,cullata dalla carrozzella.Mi sentivo nel suo misterol'ultimo Corsaro Nero.Mi portava la notte all'Apollodove andavano tutti i viveursche avevano la sciarpa al colloodorosa di "Quelque fieur".Le signore si profumavanocon le boccette di "Un jour viendra"ed erano tutte ravvoltenelle pellicce di cincillà.Trilussa con la pagliettae D'Ambra con la caramellapassavano in botticellaper Piazza della Torretta.Allora io andavo in bombettae il selciato ancora risuonadei zoccoli del vecchio ronzinosotto la luna di Piazza Navona.Addio, vetturini bonaridegli anni miei più felici,quandQ erano pochi i binarie pochissimi i malefici.Il vostro legno mi dondolavacome un bastimento d'incanti,era un vascello che mi recavanel porto di tutti i rimpianti.Ve lo dico con molta tristezza,perdonatemi, vetturini,così cari alla mia giovinezzaconsumata sui vostri cuscini.Diego CalcagnoDa: Strenna dei Romanisti, 1964, pag. 151