Quid novi?

Roma


RomaA Livio JannattoniEri idea prima dell'ideaforma prima della formalegge prima della leggescortata da frenesie e desolazioni avvincentipietra acqua cielosontuosità di rossi affiancatiin strade alture giardini piazzee inveterata pigrizia(Pope Pabst Pape per tutte le linguee tutte le istituzioni)caldane di pellegrinaggi anonimivendite franche di indulgenze VOILÀ L'ÉTERNITÉimpiccati - respirante vento -arsi di ingiurie quasi alle porte (1).come cola il solegiro lento d'occhi da fontane speculateronzio d'api simoniachecrosci furiosi da Nachtlied dirompenti brame (2)e Miserere di Allegri nella settimana santa.Reggenze di Cesari e Pasquini pasquini e cesarieterno senza portata né dimensionearchi divaricati cupole fissecapziosità di secolidegradate da bynights per turistidi razze e categorie diverseFori con commento di RosselliniFontane di Trevi per Corinne da oratorio (3)e vie Veneto· dagli inguini scoperti.Animosa la luna gonfia a S. Pietrol'esasperata mongolfiera.- Chiudete i rubinetti (4)(Regginanunsepo').Bon pour le sérail (5)(valida ancora la chiave affidata al mondo?).Satura di terra l'Eva della Sistinatrabocca ardori dalla feconda insipienzaimmensala città delle vergini e delle cortigianefiaccate dalla stessa estasi.Croci militatefrustini da Grand Touralberghi Hilton per beduini(il Tevere segue sempre lo steso corsofatale).Nemmeno l'amore è fortuitorapide di giovinezzasilenzio abisso profumo rovtnabe great, be true (6)woran der Mensch sich selber messen lerne (7)e la sua inestricabile veritàpiù accesa di tutti gli istintitutte le potenzetutte le esaltazioni.Inafferrabile ROMA nel male cheavvilisce, nell'infinito che si rinnovanella linea spezzata di un'unica contingenza.Di notte distesa nella tua solitudinelogorata da feroci risonanzesventri la pietàripristinando il senso umano del temponella sua interezza e nella sua disperazione.Note:La poesia è in parte ispirata alla raccolta Roma e i poeti di LIVIO JANNATTONI (Sciascia 19')0) della quale ho curato la sezione tedesca.(1) Il 5 luglio 1819, dopo un lungo soggiorno nella Capitale, Grillparzer riprendeva la strada di Vienna. Superato di poco ponte Milvio veniva colpito dall'aspetto desolante della campagna romana popolata da avanzi di uomini appesi alle forche (v. « Reise nach Italien»).(2) «Da una loggia di piazza Barberini 56, dove abitava presso il pittore svizzero Muller, Nietszche finì con l'ascoltare la voce della fontana berniniana da una profondità capace di suscitare i solenni accordi del Nachtlied, festa della donazione, e con l'abbandonarsi al tragico ritmo "morto di immortalità" ». La poesia, che risale ali' '83, venne inserita successivamente nell'« Also sprach Zarathustra».(3) «Corinne ou de l'Italie» di M.me DE STAEL.(4) «L'invenzione straordinariamente varia e la ricchezza delle fontane hanno sempre colpito di vivo stupore i visitatori di Roma alla loro prima entrata. La stessa regina Cristina di Svezia poté fare, a questo proposito, una figura di perfetta provinciale allorché si credette in obbligo di ringraziare Papa e Senato della grandiosa festa idraulica che pensava improvvisata in suo onore. Conosciuto poi che le cose stavano sempre (giorno e notte) a quel modo, la Minerva svedese restò di sasso» (ANTONIO BALDINI, Rugantino, Bompiani, 1942, p. 183).(5) La definizione è di Montesquieu (v. «Voyages»: f'appelois Rome un sérail).(6) R. W. EMERSON, Written at Rome.(7) F. HEBBEL, Eine Mondnacht in Rom.Jole TognelliDa: Strenna dei Romanisti, 1964, pag. 456.