Quid novi?

Compos sui.


Essere in sé, essere in possesso delle facoltà mentali. L'espressione può essere usata anche in prima e seconda persona singolare (compos mei, compos tui, da non confondersi quest'ultima espressione con "tacci tui"). Non essendo troppo compos mei, ultimamente, mi affido a vecchi appunti che mai avrei avuto in animo di pubblicare, almeno nella forma assunta nel presente post. Per questo motivo avevo chiesto ad amici se volessero utilizzarli loro.Una utility molto interessante è offerta da Google: Google Libri. Dal sito è possibile scaricare in formato pdf (scegliendo l'opzione "visualizzazione completa") molti libri pubblicati nei secoli scorsi, pertanto non più coperti da diritto d'autore. Gli argomenti sono i più disparati (tra i tanti, anche gli antichi volumi di scacchi di Gioacchino Greco detto il Calabrese, Francois Danican Philidor, Ruy Lopez da Segura, Ponziani ecc.: veri classici in versione (semi)originale).Ho scaricato ben oltre un centinaio di libri -oltre a quelli sui giochi- che consulto di tanto in tanto, alla ricerca di curiosità ed aneddoti. Attualmente sto leggendo "Aneddoti piacevoli e interessanti occorsi nella vita di Giacomo Gotifredo Ferrari, Vol. II", pubblicato nel 1830. A pagina 93 è riportato un aneddoto di non straordinario interesse, in sè considerato, ma tale da dimostrare come non sempre coloro che godono la fama di grandi uomini siano effettivamente tali. Narra Giacomo Gotifredo Ferrari:"Girai tutto Parigi in cerca di altri mei e vecchi amici ma ne trovai pochissimi. Alcuni eran già morti tra quali il Cavalier Campan, altri in emigrazione ed altri stavan vivendo in campagna. Nondimeno trovai Cherubini che sin da parecchi anni stava oppresso ed avvilito dal rancore che gli portava il primo console per la circostanza che segue. Allorché Bonaparte era solamente Generale andò al teatro Fedeau in Parigi per sentir un' opera delle migliori di quel maestro e si trovò accidentalmente in un palchetto dov' era Cherubini. Conoscendolo già prima gli fece diversi complimenti nel corso della rappresentazione, ma finita l' opera lo prese a parte e gli disse: "Caro Cherubini voi avete un gran talento, ma la vostra musica é tanto complicata e sosurrosa che mi stordisce". Cherubini rispose: "Caro Generale voi siete un gran guerriero ma in fatto d' armonìa (scusatemi) non é vostro affare il parlarne perché voi vorreste ch'io scrivessi della musica che convenisse solo alle vostre orecchie". Napoleone non gliela perdonò mai più e durante i dodici anni del suo regno lo tenne tanto che gli fu possibile nell'obblio."Notizie su Giacomo Gotifredo Ferrari possono essere assunte su Wikipedia.Il libro "Aneddoti piacevoli e interessanti occorsi nella vita di Giacomo Gotifredo Ferrari, Vol. II" può essere scaricato in formato pdf da Google Libri (dopo essere entrati nell'utility, selezionare l'opzione liri in versione completa).Altre notizie su Giacomo Gotifredo Ferrari possono essere assunte da "La romanza italiana da salotto di Francesco Sanvitale", sempre su Google Libri; altre notizie in tema possono essere reperite a questo indirizzo.Anche duecento anni fa, pertanto, i grandi uomini politici erano vendicativi per un nonnulla, al punto da porre in oblio grandi e nobili spiriti soltanto per loro capriccio. Oggi esistono mezzi uomini politici, vendicativi per un nonnulla, al punto da non rendersi conto di porsi essi stessi nell'oblio. Ogni riferimento a personaggi reali contemporanei è puramente voluto.