Quid novi?

Pactum sceleris


Accordo criminoso. L'espressione assume rilievanza soprattutto nei reati di tipo associativo. In effetti nel presente post avrei voluto parlare dell'associazione per delinquere ed in particolare di una interpretazione giurisprudenziale di tale ipotesi delittuosa, secondo la quale non sarebbe necessario un espresso pactum sceleris, ma l' associazione criminosa potrebbe essere ipotizzata e dedotta semplicemente sulla base della commissione di una molteplicità di reati, preordinati al raggiungimento di un fine illecito comune a più individui, prescindendo dalla stessa consapevolezza dell' associato dell'esistenza degli altri consociati o dalla loro conoscenza.In realtà l'esame di detta sentenza avrebbe richiesto troppo spazio e sarebbe stato, per via di un esasperato tecnicismo, di scarso interesse per chi non ha specifiche competenze in materia giuridia. Il mio post non richiede specifiche conoscenze tecniche, ma in compenso, l'interesse che susciterà non sarà certamente diverso da quello che sarebbe derivato dalla trascrizione integrale della sentenza di cui sopra.Sarà questa l'ultima volta che nominerò in un mio post gianfranco fini, dato che la sua miserrima figura di meschino traditore è stata salutata con gridolini di giubilo dal ridicolo bersani e dall'innominabile troglodita molisano che, a furia di sbraitare villanamente improperi contro tutti, diventando paonazzo-verde-viola-blu per la rabbia che trasuda, ben potrebbe farsi venire un coccolone. Certamente non gli auguro la morte, ma cento anni di vita si e di cuore: 99 sulla sedia a rotelle e l'ultimo allettato, come dicono a Roma.Dopo il disgustoso video con la voce del sub, prende sempre più corpo l'ipotesi, da me reiteratamente ventilata, di un accordo del desso con la canagliesca cialtroneria varia di stampo comunistoide. Se qualche comunistoide di passaggio sul mio blog dovesse sentirsi in qualche modo urtato nella propria sensibilità e suscettibilità da queste mie espressioni, se del caso ritenute un po' "forti", chissenefotte: può tranquillamente togliersi dalle palle e non tornare ad insozzare il mio blog con la sua presenza. Bella riconoscenza, dopo che mi sono autocensurato proprio per non farlo sentire offeso!Che tale pactum sceleris sia esplicito o meno è irrilevante, alla luce della menzionata interpretazione giurisprudenziale. Le notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico quotidianamente pubblicate da repubblica e propalate anche da santoro, basandosi su presunte fughe di notizie dagli ambienti giudiziari, con il chiaro e dichiarato intento di ribaltare l'ordine costituito, mi fanno sentire un forte tanfo di cospirazione. Per cui, dato lo schifo che provocano in me questi loschi figuri, la pianto qui (omettendo di riferire in merito ad una miriade di altr comportamenti "discutibili" rinvenibili nei comportamenti di questa gentaglia) rimpiangendo i tempi in cui la politica veniva considerata una missione.Quando e se vi siano effettivamente stati detti tempi felici non so dirlo, ma la frase è bella e d' effetto, dato che tutti scrivono sui loro blog questa palese idiozia ed io, non essendo il figlio dell'oca bianca, mi adeguo. Sarebbe però davvero auspicabile che la politica, salvo il giusto riconoscimento dovuto a che si prodiga in favore dei propri compatrioti, venisse intesa non come una attività remunerativa, ma come una vera e propria missione.A tal proposito, mi sovviene alla mente una storia autentica, adatta a far meglio risaltare quali siano i reali rapporti di identità tra politica ed attività missionaria. In una missione africana, un indigeno andò alla ricerca di Padre Giuseppe e, trovatolo, a brutto muso gli rinfacciò il fatto che la moglie aveva partorito un bambino di razza bianca: "Tu, Badre Giusebbe, zei l'unico biango. Gome pozzo avere io con mia moglie bambino biango? Badre Giusebbe, tu mi dovere sbiegazione!". Col sorriso sulle labbbra, Padre Giuseppe pose la mano sulla spalla di Mandingo e, esortandolo a seguirlo con una lieve pressione del braccio, gli mostrò le meraviglie del Creato: "Vedi, Mandingo? Guarda la meraviglia che ci circonda! Tutto ha una sua spiegazione, tutto risponde al Disegno Divino! E dove non riusciamo a trovare una risposta, dobbiamo convincerci che dietro il fenomeno per noi inspiegabile, c'è sempre Lui!".E Padre Giuseppe continuava a parlare, indicando a Mandingo tali meraviglie, dando per ognuna di esse una spiegazione con parole semplici ed incisive. Da ultimo, mostrando un piccolo gregge, esclamò: " Vedi! Vedi, Mandingo, quelle candide pecorelle? Possiamo noi spiegarci perché, tra tutte quelle candide pecorelle, ce n'è una nera? Possiamo noi mai comprenderlo, Mandingo?". Colpito e profondamente commosso da tali parole, Mandingo farfugliò: "Zendi, Badre Giusebbe ... faggiamo cozì: io non dire niende a nezuno di mio bambino biango, ma tu, mi raggomando, non dire niente a nezzuno di pecorella nera ...".Accidenti, ho l'impressione di non aver raccontato la storiella più adatta a dimostrare l'assunto che mi ero prefisso: la politica è come una missione.