Quid novi?

La Papessa Giovanna


Narra Giuseppe De Novaes nel 2° volume dei suoi "Elementi della storia de' Sommi Pontefici" (Tomo 2, pag. 119) che Papa San Leone IV morì il 17 luglio 855 e che dopo 1 mese e 12 giorni fu consacrato Papa Benedetto III. In tale lasso di tempo verrebbe ad inserirsi la favola, inventata dopo il 1272, della Papessa Giovanna sulla quale sono stati girati ben due film a distanza di quasi 40 anni l'uno dall'altro.Nei secoli passati, in particolare nel XIV e nel XV Secolo, la storia ottenne un certo credito, tanto è vero che esistono testimonianze scritte in merito al fatto che nel Duomo di Siena, nel 1400, fu realizzata la serie di busti dei 170 Papi (da Pietro ad Adriano IV), tra i quali, a detta di un sedicente testimone oculare, tal Launojo, che ne scrisse nel 1634, vi era anche quello di Giovanna.La circostanza appare alquanto dubbia, in quanto il 9 agosto 1600 il Granduca di Toscana, a richiesta di Papa Clemente VIII, decretò che fosse rifatta la serie dei busti e, in luogo di quello che si ipotizzava di Giovanna, appariva il busto di Papa Zaccaria. In ogni caso, anche dopo il rifacimento, nella serie di busti apparivano diverse inesattezze, quali duplicazioni ed inserimento di Antipapi nella serie ufficiale. Sebbene almeno 70 scrittori cattolici abbiano prestato fede a tale storia, essa fu recisamente smentita da quasi tutti gli scrittori protestanti di un certo rilievo.Secondo la leggenda, una donna proveniente da Magonza (della quale si ignorano la nazionalità -inglese o tedesca- e persino il nome: Margherita, Agnese, Angelica, Dorotea), travestita da uomo sarebbe assurta al Soglio pontificio con una serie di sotterfugi, conducendo poi una vita alquanto dissoluta.Durante la Processione che conduceva a S. Giovanni, ella sarebbe caduta da cavallo, partorendo prematuramente. In conseguenza di ciò la folla la avrebbe linciata e sul luogo, in ricordo dell'episodio, sarebbe stata eretta la statua di una donna che reca in braccio il suo bambino. Come conseguenza di tale episodio, da allora in poi, i Papi avrebbero mutato l'itinerario della Processione e sarebbe stata istituita la pratica della "sedia stercoraria" (una sedia priva di sedile) per consentire un esame tattile del sesso del Papa da parte di un addetto a tale specifico compito.Tutte le circostanze sopra riferite trovano obiettive smentite (la statua rappresentava un sacerdote pagano nell'atto di un sacrificio ed il mutamento del tragitto -peraltro scomdo- della Processione non coincide con l'epoca in cui si assume sia vissuta Giovanna) ed in particolare quella della sedia stercoraria. Alcuni affermano che la leggenda avrebbe fatto una gran confusione tra le tre sedie papali, le cui funzioni sono assai diverse.Costantino Maes, nel secondo volumetto del suo "Curiosità Romane", di cui mi sono a lungo occupato nel 2009, si dilunga abbastanza  sulle sedie stercorarie, ma liquida la faccenda con queste parole: "in seguito alla frode della favolosa papessa Giovanna". Data la cura quasi maniacale per i minimi dettagli che l'ironia del Maes ha posto nella ricostruzione dei vari aneddoti, è perciò probabile che già verso la fine del 1800 (i tre volumetti sono del 1885), la storia di Giovanna fosse stata già bella e archiviata nel dimenticatoio.La leggenda di Giovanna ha costituito la trama di due film(s: aggiungo la "s" per i puristi della lingua inglese), del 1971 il primo e del 2009 l'ultimo. Il vecchio film, con protagonista Liv Ullman, a quanto rammento non si pone particolari mire storiche, né sembra tendere a dimostrare una particolare tesi. In merito alla nuova edizione, che non ho visto, nulla sono in grado di riferire.Trovo però assai sintomatico (sebbene possa trattarsi di una pura e semplice coincidenza del tutto fortuita) che l'uscita del film sia avvenuta in un periodo di pesante offensiva contro la Chiesa. Ciò che è strabiliante è il notare come, per tentare di dimostrare come le tesi della Chiesa siano astruse e non stiano né in Cielo né in terra, alcuni cialtroni diventino miliardari (non faccio nomi, ma uno di costoro, per esempio, di cognome fa Brown) propalando come se fossero dogmi una congerie di autentiche fole prive di qualsiasi fondamento storico e logico.Nel caso di Giovanna (a prescindere dal fatto che il suo quinquennio di presunto papato non è storicamente collocabile) affiorano spontanee due obiezioni terra terra, come tali perfettamente adeguate al livello del presente blog. Appare inverosimile che nulla potesse sapersi pubblicamente dei numerosi amanti di cui si è favoleggiato (se già a quei tempi si propagavano alla velocità della luce maldicenze inventate di sana pianta, figuriamoci le maldicenze con qualche fondamento!); e appare soprattutto inverosimile che fosse stato possibile tenere nascosta la gravidanza sino al momento del parto causato dalla caduta da cavallo.La storia parla di altri Papi dal carattere debole ed instabile, grazie ai quali la vox populi propalò la diceria che il Papa fosse donna. Dobbiamo prestare fede anche a questa panzana? Meno male che in tempi di post femminismo e di politically-correctnes (spero di averlo scritto giusto), come gli attuali, qualunque maschietto dovesse azzardarsi a sostenere tale tesi ... farebbe la fine della Papessa Giovanna.