Quid novi?

A Gianpiero


Alla fine del 2008 mi venne a trovare sul blog uno sconosciuto che dimostrò da subito una cordialità inusuale per me. Si i miei rapporti con altri amici del blog c'erano, molto cordiali tra l'altro, ma nessuno aveva mai dimostrato un simile entusiasmo. Ricambiai la visita e mi trovai di fronte ad un'atmosfera pulita. Fu proprio questo il mio primo commento: "Mi piace qui. Si respira aria pulita". Il nome del blog era "L'Insorgente".Mi è costato un po' di fatica convincere Gianpiero e non cancellare quel blog che lui ha ormai abbandonato da qualche tempo, ma il risultato ottenuto è valso la fatica sprecata. Quell'aria pulita, quell'atmosfera fatta di passione, di profonda Fede cristiana, di amicizia, di disponibilità verso il prossimo è sempre lì e chiunque voglia potrà continuare ad approfittarne.Quella a cui ho appena accennato è la così detta amicizia virtuale. Ma esiste una differenza tra amicizia virtuale ed amicizia reale? Ho sempre pensato di si, ma talvolta ho cominciato a dubitarne. Sinora avevo avuto modo di incontrare di persona soltanto Paolo e Gio, quando sembrava che la nuova corrente politica Area Destra potesse nascere come auspicabile fonte di aggregazione di un mondo assai frammentato (ma così non è stato, purtroppo), e devo dire che allorché ci siamo incontrati ... era come se la nostra amicizia datasse da chissà quanto. Era come se ci fossimo conosciuti da sempre e stessimo semplicemente facendo una rimpatriata tra vecchi amici che non avevano più avuto la possibilità di frequentarsi.Ho conosciuto telefonicamente Andrea e Gianpiero ed anche in questo caso le nostre sporadiche chiacchierate sono andate avanti come se soltanto il differente luogo di residenza avesse reso impossibile la prosecuzione delle nostre assidue frequentazioni ... mai esistite. Mantengo una saltuaria corrispondenza epistolare, più o meno assidua, con le tre meravigliose ragazze che di tanto in tanto vengono ad allietare con la loro presenza questo blogghetto di infima classe ed anche in tal caso la cordialità ed il calore che promanano da queste striminzite mail sembra far pensare quasi ad una nostra conoscenza sin dai tempi dell'infanzia (vabbè, la loro, dato che io sono alquanto più vecchiotto), interrotta soltanto da motivi ... logistici. E lo stesso è a dirsi per tutti gli amici più fedeli, Vince ad esempio, e per quelli che passano di qui più o meno assiduamente od anche per quelli che ho ormai perduto di vista. Anche se non intratteniamo alcun tipo di rapporto, diverso dal semplice saluto o dal commento sui rispettivi blog, il filo spirituale che ci lega è quasi palpabile e difficilmente è destinato a spezzarsi. Ed anche quando ciò accade, nulla di ciò che è stato va perduto.Possiamo definire soltanto virtuale tale fenomeno? Non so, non sono più sicuro di poter rispondere di si, come pensavo in precedenza. Sarei anzi propenso a ricredermi in toto, dopo aver avuto oggi occasione di incontrare di persona Gianpiero, di passaggio per Roma. In un incontro durato soltanto pochi minuti, ma "immortalato" in alcuni scatti fotografici, ho avuto modo di ritrovare un "vecchio" amico, di provare il piacere di una presenza gradita, di assaporare concretamente l' affinità spirituale creatasi in questi pochi anni di nostra presenza sul blog. Abbiamo parlato "a macchinetta" -e molto altro ancora avremmo avuto da dire se il tempo ce lo avesse consentito- di noi, delle nostre famiglie, dei nostri progetti, delle nostre speranze, del gioco quasi quotidiano nel quale ci dilettiamo su queste pagine e che, pure, rafforza vieppiù questo legame che quasi ci impedisce di staccarci dai nostri blog e soprattutto dalle nostre care amicizie che soltanto per convenzione chiamiamo virtuali: sono molto di più, sono amicizie reali alle quali soltanto la distanza impedisce di realizzarsi in qualcosa di più concreto, di ... materializzarsi.Abbiamo parlato con Gianpiero anche degli amici del blog, delle sue scaramucce con la Piratona per assicurarsi il primo commento ai miei sempre più saltuari post. Un gioco innocente che rafforza un sentimento di reciproca stima e di reciproco rispetto, di simpatia che si è tramutato in sincero affetto ... si è ormai tramutato in un reale sentimento affettivo, del tutto svincolato dalle nostre miserie umane, fatto di reciproca comprensione, di sostegno morale quando l'amico ne ha necessità. A volte bastano due righe, due sole righe dell'amico per ridarti la carica necessaria, il conforto, il sorriso che contribuisce a consentirti di affrontare con maggiore serenità le grandi e piccole contrarietà della vita quotidiana. Vogliamo ancora chiamarla "semplice amicizia virtuale"? Credo di no o, almeno, non più.L'amicizia, la vera amicizia, l'affetto sincero sono dentro di noi: la vera amicizia è nel cuore.