Quid novi?

Fiducia e sincerità


Il post sull'amicizia è stato per me l'inizio di sorta di autentica crisi mistica. Non voglio dire con questo che prenderò i voti, perché se non l'ho fatto in 60 anni non vedo per quale motivo dovrei farlo adesso. Tanto meno mi ritirerò in un antro romito e darò l'addio ai piaceri della carne, degli spaghetti aglio olio e peperoncino e del cioccolato fondente.No, la crisi mistica è consistita più modestamente in un rinnovato modo di considerare i rapporti interpersonali, in ciò ricevendo un grande aiuto dall'inconsapevole Gabriella (ovvio che, dispettosa come è, se avesse saputo dell'aiuto che mi dava, ella me lo avrebbe negato). In realtà il post n. 250 -nella cui redazione non ho merito alcuno- è servito a rinfocolare a tal punto la mia fiducia nel genere umano, da indurmi a ridurre al minimo qualsivoglia contatto con il medesimo.Eppure, continuo ad arrovellarmi sulla bellezza della storiella del post precedente e precipuamente sul lato spirituale della vicenda: un piccolo e silente gesto, il semplice dividere un miserrimo pacchetto di biscotti è capace di vincere probabilmente per sempre la grettezza della ragazza. Nell'eterna lotta tra bene e male, tra Ahura Mazda e Angra Mainyu di zoroastriana memoria (non c'entra un cazzo, ma lo dico tanto per ribadire quanto sono studiato io!), è sempre il Bene a trionfare.Si, Gabriella mi ha rammentato silente, con la sua mail, come si debba guardare al mondo circostante con fiducia, con animo scevro da odio e pregiudizio. E nuova linfa ha arrecato al mio spirito la ritrovata amica, con una nuova mail che vieppiù esalta le più nobili doti dell'animo umano: fiducia e sincerità ... e, soprattuto, rammentare sempre di mai giudicare e tanto meno di giudicare dalle apparenze.Una coppia di anziani coniugi sta festeggiando il 75° anniversario di matrimonio in un elegante ristorante. Alla fine della cena il marito si rivolge affabilmente alla moglie e le chiede: "Cara, c'è una cosa che da tanto tempo ti vorrei chiedere. Mi ha sempre colpito il fatto che il nostro decimo figlio in nulla assomigli agli altri nove. Voglio assicurarti che questi 75 anni con te sono stati un'esperienza stupenda e la tua risposta non potrà in alcun modo modificare tale mio giudizio. Ma io debbo sapere, ... il dubbio mi assilla da molti anni ... ha egli un padre differente?".La moglie china la testa incapace di guardare negli occhi il marito e commossa dal di lui candore, dopo alcuni secondi di pausa, confessa: "Sì, caro, perdonami. E' così ".Il vecchio è profondamente abbattuto, la realtà di ciò che la donna ha appena confessato è più forte di quello che si sarebbe aspettato. Con le lacrime agli occhi egli chiede: "Chi è? Chi è il padre?".Nuovamente l'anziana donna china la testa, non vorrebbe rispondere, non riesce a trovare il coraggio di dire tutta la verità al marito ... ma alla fine, con un filo di voce, ella mormora: "Tu".