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Facezie di Lodovico Carbone

Post n°4518 pubblicato il 25 Agosto 2019 da valerio.sampieri
 

Facezie di Lodovico Carbone (Cremona? 1430-1485) è un libro scritto nel 1400, nella cui Prefazione leggiamo che fu "Lodovico Carbone ferrarese, uno dei mediocri umanisti germogliati numerosissimi intorno ai maggiori rievocatori della cultura classica, nel 400".

Altrove ( http://www.libreriamedievale.com/facezie-e-dialogo-de-la-partita-soa.html ) leggiamo che "I testi più famosi di Ludovico Carbone sono quelli in volgare, in particolare le "Facezie" e il "Dialogo de la partita soa". Per quanto riguarda le prime, che talvolta si configurano come vere e proprie (brevi) novelle, c’è da dire che esse sono desunte in parte da repertori topici del genere, classici e moderni: ad esempio Svetonio e Macrobio nel primo caso e Poggio Bracciolini nel secondo; nelle rimanenti facezie prevale invece l’ambientazione ferrarese.".

Nell'Enciclopedia Treccani online (http://www.treccani.it/enciclopedia/ludovico-carbone_(Dizionario-Biografico)/ ) è reperibile una voce ricca di notizie.

Vediamo ora il proemio e le prime cinque facezie, scritte in un italiano un po' ostico.

FACEZIE

1. Proemio
Allo illustrissimo Principe ed excellentissimo Duca Borso.
Molti odendomi ne le orazione mie tanto volentiera piacevoleggiare si danno ad intendere ch'io abia una natura tutta zoiosa e iocunda, onde cum suoi prieghi e persuasione me hanno indutto a questo: ch'i' debba componere qualche libro di facezie; e volendo compiacergli, bisogna pur che anche riguardi a l'onor mio. E però me ha parso di dover eliegere la persona vostra a cui sia intitolata l'opera mia, acioché la materia, per si stessa tenue e legiera, sotto l'umbra de la maiestade del nome vostro riceva qualche autoritade. Benché di questo non temo reprehensione alcuna, considerando tanti excellentissimi omini essersi dilettati nel moteggiare e in tal fatta di parlare o scrivere che facilmente muova riso a gl'audienti o a gli leggenti. E sopra tutti il nostro Marco Tullio fu piacevole e faceto, in tanto che molte cause pericolose e di grandissima importanzia ottenne e vinse solamente per le sue bellissime e dolcissime piacevolezze. Sì che faremo una suave mistura di facezie e antiche e moderne, secondo me occorrerano alla mente: le qual forsi potranno porgere qualche recreazione all'animo vostro affaticato da gravissimi pensieri e altissime cogitazione. E se più vi piacerà le cosse grave e severe, discorreriti un poco il mio vulgarizato Sallustio mandato al vostro misser Alberto, o quell'altra traduzione de l'arte militare iscritta al mio misser Ercule. Cominciaremo adonche da un religioso per aver più stabile e fundato principio, acioché anche nelle facezie se dimostri la nostra pura fede e vera religione.

Facezia 1
Maestro Agostino, cittadino nostro ferrarese de l'ordine de gli frati menori, fu gran teologo e buon predicatore, e se gli costumi suoi fossero stati simili a la dottrina non gli seria mancata mitria episcopale; ma ebbe tropo del cortesano, che non si conviene a tal professione. Siando a Roma nel tempo di quel notabilissimo pastore Papa Nicola, dal qual tutti gli valentomini concorreva, per il suo dissoluto vivere e la età molto senile era diventato pallido, smorto, tutto sbolzegno e mazoco e ben maturo. Dimandato dal Papa come si sentiva, subito alliegramente rispose: "Beatissimo Padre, io me sento molto forte e gagliardo." Il Papa ridendo si maravegliava di tal risposta: "Che é quello che vui detti, maestro Agostino? Mo vui avetti un colore che mi par proprio quello de la morte, e da l'altra parte diceti che setti cussì gagliardo: come s'acorda questa loica?'" Il frate replicando rispose: "I' ve dico un'altra volta, santissimo Padre, che io son più gagliardo che fosse mai, e sì ve 'l pruovo in questa forma. Quando io era giovane e sano non era rimedio alcuno ch'io potesse ritenere, rifrenare, castigare, questo mio indurato, nervoso, indiavolato fratello: non mi durava né tela né bindoni che non volesse dì e notte sempre ussir fuor di casa. Adesso ch'i' son vechio e infermo io il volgo e rivolgo di sotto e di sopra senza resistenzia alcuna e facciogli il bel signo Salamone. Vedetti vui se questa é maggior fortezza?' Il Papa per vergogna non s'attentava di ridere dicendo: "Avetti ragione, maestro Agostino, ma fatti per Dio che mai più non mi ragionatti di tal cosse, perché potriano conturbare il stomaco de la Santità papale".

Facezia 2
Questo medesimo frate essendo ne la mensa cum misser Petro da Nuceto, che era il summo secretario cum il preditto Papa, vedendo che solamente a quegli principali erano presentate le quaglie, fasani, perdice e quest'altri giotti boconi, e a lui mai non pervenivano, si deliberò cum bel motto aprire il suo disdegno e dimandò un de gli serventi a che muodo pigliavano queste quaglie. Colui rispose: "A molti muodi le pigliamo, ma queste poche avemo prese cum certo istrumento d'osso ligato cum una pelle che si chiama quagliaduro". "I' la 'ntendo" disse il frate, e l'altro dì, venendo alla mensa, portò uno di questi quagliaduri. E in quel che la brigata comincia a manzare, lui comincia pianamente a sonare dando cussì un botto, puo doi, puo tri. Misser Petro, che stava come secondo Papa, tuto turbato diceva: "Chi é questo che suona qua?". Da lì a uno poco maestro Agostino spessega il suono del so quagliaduro. Misser Petro, curozato da divera: "Per certo questo é un quagliaduro: che onestà é questa? Io voglio sapere chi é questo pazzo tanto ardito'. Maestro Agostino senza indugia rispose: "Io son quello: voleva pur vedere s'io potesse pigliare qualcuna di queste vostre quaglie". Intesa la facezia, le quaglie volarono a misser lo frate in grande abundanzia, e non bisognò più quagliaduro per pigliarne. Disse allora il bon frate: "Sapiati, misser Petro, che tute le gole son sorelle, e che gli fratti gustano meglio che gl'altri gli buoni e giotti boconi perché sono usi a la cognizione del summo bene".

Facezia 3
Ne la terra di Cità di Castello forno dui fratelli che molto se amavano insieme. L'uno era in tutto seculare, intento al guadagno, dì e notte studiava come potesse accumular roba, rare volte ricordandosi de l'anima soa e che dovea morire. L'altro in tutto dato al spirito [ ...] (monca)

Facezia 4
[ ...] (monca) [ buo] na vita, grasso, tondo, rubicundo, ché a Dio Bacco divotamente sacrificava: per gli ochi, per le guanze, per gli labri spumosi, facea ussire quel santo liquore; gli vini da Bragantino gli faceano dolere il capo, ma quegli da Monferrato o da Forlì o di candia lo risanavano. Misser Tito Stroza, non meno savio e onesto cavaliero ca poeta zentile, rivolto a maestro Ieronimo Castello, excellentissimo filosofo e medico: "Per certo', dissegli, "maestro Ieronimo mio, se questa é la via de acquistar o di andar al paradiso, i' non voria za pigliare altro camino".

Facezia 5
Don Monte celebrando la messa in villa sentite l'odore de certi figadetti che si cocevano, onde temendo che la massara non pigliasse il meglior bocon per lei, se affrezzò sì precipitando le parole che stragualzò quella messa. Misser Francesco Ariosto, poeta piacevole, se gli rivoltò dicendo: "Don Monte mio, se le vostre orazione non serano exaudite non vi meravegliati, perché avetti auto l'animo più a la mensa ca a la messa".

Commenti al Post:
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 25/08/19 alle 13:21 via WEB
Ciaoooooooo Vale :-))))
Questo me lo leggo subito!!! Nel frattempo ti mando un abbraccio grande!!
:-*
:-*
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 25/08/19 alle 14:00 via WEB
La seconda facezia mi è piaciuta molto, ma anche l'ultima, Vale, quella del prete :-))))
Mi affascina sempre molto il modo di scrivere del passato :-)
Peccato per quelle incomplete perché mi sa che quella dei due fratelli è bella!
:-*
:-*
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 25/08/19 alle 18:38 via WEB
Vedrai che, nelle 108 facezie de libro, ne troverai altre di tuo gradimento, malgrado la quasi impossibilità di decifrare il preciso significato di alcune parole, Norma :-)))
Biancio alle cande, passiamo al premio per il commento numero primo !!!!! ^____________^ Vinci -e non so se ti è chiaro il significato della parola "vinci", che vuol dire esattamente: "vinci"!!!!- e ripeto vinci -e se non ti è chiaro il significato della parola "vinci", ti spiego che vinci vuol dire esattamente: "vinci"!!!!- e ariripeto ... vabbè, ci siamo capiti ... la prima facezia delle 108 facezie del Carbone, del Gas Metano, del Gasolio, del Pellet e di tutti i materiali utili e/o necessari per ottenere un comodo calduccio, utilissimo in questo mese di agosto per mantenere stabile la temperatura tra i 40° ed i 45° centigradi !!!! :-))))) Il premio è semplicemente fantastico, Norma, e la sua peculiarità consiste nel fatto che, non appena la temperatura scenderà a 10° centigradi, tutte le studfe e/o gli impianti di riscaldamento a Carbone, a Gas Metano, a Gasolio, a Pellet ed a tutti i materiali utili e/o necessari per ottenere un comodo calduccio, utilissimo in questo mese di agosto per mantenere stabile la temperatura tra i 40° ed i 45° centigradi del Regno di Traona e dintorni cessaranno, come per incanto ed istantaneamente, di funzionare, coprendo di una candida coltre di gelido ghiaccio tutti gli ambienti del Regno di Traona !!!!! ^__________^ Che premio utilissimo, cacchio che premio utilissimo !!!!! ^________________^
:-*
:-*
 
   
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 25/08/19 alle 19:00 via WEB
Ahahahahahahahah Vale, che meraviglia!!!! Non me ne separerò più! Specialmente in quelle sere nelle quali sarò avvolta dal gelido ghiaccio :-))))) Me lo abbraccerò in ricordo dei 40 gradi centigradi ^__________^
Grazieeeeeeeeee Vale :-)))) Come vedo anche tu non sei qui a torturare le tartarughe facendo credere loro di rubare la casetta che si portano sempre appresso e poi ridandogliela
:-*
:-*
 
Vince198
Vince198 il 26/08/19 alle 08:27 via WEB
Manca la facezia n.69, quella in cui sarà citato quell'essere insulso mangiato dai suoi stessi vermi prima di passare l'altra vita nell'inferno più putrido .. ahahahahaha .. ^___*
Mandi biel, bon lunis ^_________^
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 27/08/19 alle 12:08 via WEB
No, Vince, la n. 69 c'è ed è leggibile, mentre di quel putrimo coso, rifiutato persino dal demonio, non voglio manco sentire parlare !!!!! Anche perché rischia di avere un suo (in)degno collega, per quanto più giovane :-O Ciao, Vonce buona giornata e divertiamoci con le buffonerie di oggi.
 
   
Vince198
Vince198 il 27/08/19 alle 17:15 via WEB
Azz .. pensavo non esistesse! .. ahahahaha .. Per il resto concordo: sto seguendo il putridume odierno e mi convinco sempre più che quelli che una volta si proclamavano difensori delle classi meno abbienti oggi, fottendosene altamente, attaccati alla cadrega con quintali di loctite e inchinati a chi ha veri poteri politico-economici, dimostrano di essere sempre più forti con i deboli, deboli con i forti.. etc. etc.
Alla prossima ^____________^
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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