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L'alibi dell'antisionismo


L'Europa riscopre l'antisemitismo: gli omicidi in Francia ce lo hanno sbattuto in faccia di nuovo quasi con violenza, ma questo è solo il vertice del problema, spesso il pregiudizio antiebraico è mascherato da motivazioni di diversa natura: c'è chi si dice anti sionista, chi anti israeliano, ma sono soltanto paraventi per mascherare la realtà. Quando si parla di "antisemitismo" diamo per buono il significato che gli si è dato negli ultimi 30 anni del XIX secolo ed è un sinonimo di anti giudaismo.  L' unico tipo di antisemitismo che l'Europa ammette come esistente è quello nazista, ma chiude gli occhi colpevolmente di fronte a forme di razzismo differenti, siano esse "progressiste" o islamiche. Quanto alle prime rimando ad un corposo volume di Fiamma Nirenstein, per cominciare, è di qualche anno fa ed è sempre attuale, ricostruisce con precisione le posizione di diversi personaggi che assumono posizioni falsamente antisioniste ma in realtà antisemite.  Non è tuttavia sbagliato ricordare il caso di Vittorio Arrigoni, emblematico per molti versi. Attivista filo palestinese (sbagliato chiamarlo pacifista, a mio giudizio: il vero pacifista ha a cuore la causa della pace, non odia una parte e lui chiamava “ratti” gli ebrei) ha appoggiato la causa di Hamas acriticamente; quando Israele è stata bersagliata dal lancio di 8921 razzi Qassam che hanno causato 10 morti li ha chiamati “razzetti” senza citare la condanna di “Human rights watch”; né scrisse una sola riga a proposito della strage di una famiglia, il cui membro più piccolo aveva 1 anno, sgozzata da due palestinesi.Fu assassinato circa un anno fa da una cellula salafita, che lo accusò di diffondere costumi immorali a Gaza ed attualmente è in corso il suo processo: i killer sghignazzano indisturbati in aula, le udienze vengono rinviate di continuo e sembra non esserci alcuna voglia di arrivare alla sentenza, tant’è che la madre ed il suo avvocato hanno scritto a Napolitano accusando l’Italia di indifferenza, ma forse dimenticano che per l’Italia Hamas è solo una banda di terroristi assassini, senza alcuna legittimazione. Tra gli assassini di Arrigoni ed Hamas non si può vedere alcuna differenza, chi lo fa vive in una “bolla ideologica” (Fiamma Nirenstein).Eppure il caso di Arrigoni non è isolato, moltissimi prendono acriticamente la parti di Hamas nella striscia di Gaza. A proposito della striscia mi ripropongo di scrivere presto un post al riguardo, credo sia necessario un    Quanto alle seconde, forse sono molto più pericolose, perché l’Europa tende a dimenticarle, minimizzarle o giustificarle e l’alibi è sempre il medesimo: i palestinesi. Claude Gueant, Ministro dell’Interno francese ha detto a proposito dell’assassino di Tolosa: «non bastano le idee per arrestare un uomo», forse no, ma per tenerlo sotto attenta sorveglianza magari si, anche perché il soggetto era stato segnalato come pericoloso dalle autorità statunitensi. Non solo, ma le prime indagini furono indirizzate verso ambienti neonazisti, quasi si volesse rimuovere la possibilità che si trattasse di un islamista, ma i fatti riportano alla cruda realtà: il fratello dell’assassino approva il comportamento del fratello e in una scuola un’insegnante ha chiesto alla classe un minuto di silenzio per la morte dell’assassino. Non si tratta di un caso isolato: aggressioni ai danni di ebrei se non frequenti non sono casi sporadici, inoltre in Francia è difficile parlare di olocausto in certe scuole a maggioranza islamica perché gli alunni sghignazzano a sentire parlare di ebrei uccisi. Nonostante tutto questo si tende a negare che ci sia un antisemitismo islamico ed un altro caso simbolo fu, nel 2006, il rapimento, la tortura e l’omicidio di Ilan Halimi, un giovane ebreo; il suo rapimento fu tenuto con un basso profilo per non urtare la sensibilità delle comunità musulmane delle periferia parigina e fu tenuto nascosto che i rapitori telefonavano alla famiglie per chiedere un riscatto mentre spegnevano sigarette sulla pelle di Ilan recitando testi del corano. Probabilmente sarebbe lungo esaminare il caso di altri paesi europei, ma il risultato non sarebbe dissimile, dai taxisti di Amsterdam alla cosiddetta Londonistan, quindi sarebbe ora il caso di smetterla con    questo buonismo stupido. Tutto questo rimanda ad una questione ineluttabile: quella dell’immigrazione. Fino a quando i cuoricini teneri si faranno intenerire da persone che non sono minimamente interessate ad abbracciare, oltre che le nostre leggi, i nostri valori?  Alcuni vermi razzisti li abbiamo in casa, non necessitiamo di altri.