QUIQUEG

FREDDO


Nel mio dolore nulla è in movimentoDi quello che io stesso sono statoAttendo, nessuno verràNé di giorno né di notte né mai più.I miei occhi si sono separati dai tuoi occhiPerdono fiducia perdono la luceLa mia bocca si è separata dalla tua boccaLa mia bocca si è separata dal piacereE dal senso dell'amore e dal senso della vitaLe mie mani si sono separate della tue maniLe mie mani lasciano sfuggire tuttoI miei piedi si sono separati dai tuoi piediNon avanzeranno più non ci sono più stradeNon conosceranno più né il peso né il riposoMi è concesso di veder finire la mia vitaCon la tuaLa mia vita è in tuo potereche ho creduto infinitaE l'avvenire la mia sola speranza è il mio sepolcroIdentico al tuo circondato da un mondo indifferenteEro così vicino a te che ho freddo vicino agli altri.P. Eluard
Mi sono svegliato alle cinque e nove minuti questa mattina, un minuto prima della sveglia, mi sono risparmiato anche quel trillo che odio, mi manca l'aria, sento la pressione premere sulle tempie e sul petto, ho voglia di abbandonarmi sono talmente stanco, nervoso e a pezzi che vorrei scendere dal treno e non farmi trovare da nessuno, forse non è il caso, va troppo veloce, se non mi calmo un pò da qui a venerdì sarà un logorio continuo e costante, in questo momento mentre attraversiamo Parma, ho un pensiero che mi è venuto a fare compagnia... Addormentarmi sentendo la tua mano su un fianco... nessun altro movimento.Devo arrivare a venerdì...