QUIQUEG

EPPURE T'AMO...


Era volgare e povera la stanza,nascosta sull'equivoca taverna.Dalla finestra si vedeva il sordido vicolo cieco.E dal basso salivano gli incessanti schiamazzi d'operaiche giocavano a carte in baldoria.Eppure là, su quel giaciglio fetido,ebbi il corpo l'amore,ebbi le labbra voluttuosee arrossate dell'ebbrezza,di tale ebbrezza arrossate,che anche dopo anni,scrivendone ora in questa casa deserta,ancora me ne inebrio.Konstantinos Kavafis
 Amo il profumo della carta, credo che se potessi invece di un blog ti scriverei lettere, te ne scriverei di tutti i tipi, un pò come nel libro di Baricco, da conservare e da dare alla donna che è riuscita a tirar fuori quella parte nascosta di noi.. Peccato che nel suo libro quella donna la debba ancora trovare, l'ha solo immaginata, si affida all'istinto che lo porta in un vicolo cieco... E se invece la incontri cosa fai? Scrivi... cambi... vivi... solo questo, sono già inebriato da quello che lei è, prima di tutto come persona, poi come donna, amante, amore... racchiude in un piccolo guscio un mondo che ho scoperto, che ho raccontato, che ho scritto, qualcosa.. tanto... tutto... E così il suo profumo non mi lascia, il suo odore mi avvolge e le miei mani su di lei sono la mia follia o forse no... Amo il profumo delle parole... sono mie.