QUIQUEG

ARRESO...


Finché rimaniamo generici, chiunque può imitarci. Mentre il nostro particolare non può imitarlo nessuno. Perché? Perché gli altri non l'hanno vissuto.Johann Wolfgang Goethe 
 La connessione ballerina di questi giorni ha fatto un'altra vittima, il mio post, quello che avevo scritto qui prima si è perso, era particolarmente lungo, scritto in apnea, all'ultima parola un respiro intenso... Poi mi sono detto, non voglio si perdano i pensieri, provo a riscriverlo, con calma, musica in sottofondo, sto qui al buio ancora un pò... E' piovuto, ma non abbastanza, l'aria è di nuovo calda e fastidiosa, tra poco uscirò, ho tante cose da fare nella prossima settimana, davvero tantissime, mi conviene davvero rimboccarmi le maniche e non dormire... Ieri sera sono uscito per andare a una sagra della birra, non ero molto dell'idea, ma il pensiero che sarebbe piovuto mi ha dato un ottimo slancio, non ero di compagnia, non avevo voglia di parlare, ne di affrontare argomenti, avevo la testa per i fatti miei a chilometri di distanza da tutto e da tutti, il mio amico parlava parlava, io annuivo, un automa, silenzioso e accondiscendente, la luna davanti agli occhi, la campagna tutt'intorno, la piccola utilitaria che sobbalza lungo le strade sgangherate lungo il fiume, non smetterò mai di chiedermi come ho fatto in tutti questi anni a resistere lontano da un posto così... ogni cosa ha il profumo del mondo, le persone e i loro pensieri non mi interessano, non sono con le parole che si accende la mia mente, ma con tutto quello che vedo, percepisco e amo... In piedi in mezzo al campo, un bicchiere di birra in mano, faccio finta di guardare il palco interessato alla musica, tutto si muove eppure sembra immobile, inizia a suonare una canzone di Gianni Togni, Giulia, i miei occhi si muovono verso le recinzioni e cercano qualcosa nei campi, quasi che dal buio possa arrivare qualcosa... la mia maglietta bianca sembra ancora più bianca sotto le luci... quasi un faro in più... Ci spostiamo verso l'ingresso, mentre sono distratto qualcuno da dietro mi salta sulle spalle, non è piccolo, ma non capisco chi sia, anche se una vaga idea ce l'ho... Diego, mi divincolo e nel farlo a momenti gli stacco le palle, ride anche se ci è andato davvero vicino, parliamo di quello che è successo questa settimana nel posto dove siamo stati al mare un paio d'anni fa... E' un bel pò che non ci vediamo, dopo la sera della laurea a luglio, ma che non usciamo insieme una vita... ci accordiamo per questa settiamna anche se lo vedo stanco... è quasi ora di andare, la musica è finita, gli spaghetti al peperoncino sono buoni, molto piccanti ma buoni.. La mia macchina è parcheggiata sotto il vecchio comune pericolante... il Po sembra un cristallo... arrivo a casa e mentre scendo dalla macchina cominciano le prime gocce, rimango così, la macchina parcheggiata davanti al magazzino e io la prendo tutta... Non riesco a smettere di pensarti... non so se da qualche parte anche tu hai qualche pensiero per me... I miei passano dalla dolcezza infinita, alla sfrontatezza più vera... indecenti e tranquilli... chiudo gli occhi...