Un cuore con le ali

Post N° 5


Ponti, non barriereÈ il titolo di un altro capitolo…“Mi sono sentito esaltato, racconta Leo, dal tema di una conferenza: <ponti verso il domani>. Fin da quando era bambino i ponti mi hanno sempre affascinato… e cosi appena conosciuto il tema della conferenza ho preso il dizionario e la definizione è: qualcosa che colma un vuoto;  <una via che supera una depressione o un ostacolo>. Ho pensato che era meraviglioso, perché io mi sono sempre sforzato di colmare i vuoti, costruire vie che superassero le depressioni, scavalcare ostacoli, e rendere più semplice la vita delle persone che mi circondano. Mi piace moltissimo chiedere definizioni ai bambini. Danno risposte bellissime. Che cosa significa questo e quello? La mia nipotina di  5 anni sta incominciando adesso a decifrare il mondo come se fosse scritto in rilievo. Tocca tutto, assaggia tutto… è bellissimo stare a guardarla.Non sarebbe meraviglioso se potessimo entrare nello spirito di gettare ponti verso il domani, se potessimo dedicare la conferenza a <tappare i buchi>, a colmare i vuoti, a superare gli ostacoli? Vivremmo due o tre giorni magnifici!!! Ma ciò significa che dovete veramente entrare in voi stessi… ognuno di voi. Il gruppo può riuscirci, ma tutto inizia con l’individuo. Prima che possiamo riuscirci come gruppo, dobbiamo cominciare con qualcosa, e sono convinto che il primo ponte che dovete costruire è il ponte che porta a voi stessi. Non ci sono molte scuole che insegnino il rispetto per se stessi.  Non ci sono molti modelli che possono alzarsi e dichiarare: <mi piaccio veramente. Mi piace non soltanto ciò che sono, mi piace anche la mia magia e il mio potenziale>.Perché, vedete, voi non siete soltanto in atto; siete assai più in potenza. In voi c’è molto di più. Noi dobbiamo dire ai bambini: <C’è qualcosa di più di chi legge. C’è qualcosa di più di chi percepisce. Tu sei illimitato>. E’ necessario che quanti insegnano questo siano i primi a crederlo. Altrimenti è fasullo e non serve a niente.Molti di voi sanno che ho la mania di guardare negli occhi la gente, una cosa non molto apprezzata nella nostra cultura. Provate a guardare negli occhi qualcuno e immediatamente leggerete nella sua espressione: <che cosa diavolo vuole, lui?>. Io non voglio niente, vorrei soltanto stabilire un contatto umano. Io accarezzo la gente, l’abbraccio. Quando qualcuno ha paura di presentarsi al pubblico, gli consiglio: <Prenditi un minuto di tempo e cerca quelli che io chiamo gli occhi gentili>. Vi sorprenderebbe sapere quanti occhi gentili ci sono; e quando ne trovate due, fissateli perché se state dicendo una stupidaggine, se la vostra sintassi si da alla pazza gioia, potrete guardarli e vedrete che vi dicono: <Tutto bene amico, continua>. Sarà una scoperta meravigliosa, il giorno che vi renderete conto di essere unici al mondo. Non vi è nulla che sia accidentale. Ognuno di voi è una combinazione speciale con uno scopo… e non permettere che vi dicano che non è vero, e che quello scopo è un illusione. (se è necessario, vivete l’illusione!) Non dovete mai credere di non avere un contributo da dare. Il mondo è un incredibile arazzo incompiuto, e soltanto voi potete riempire quel piccolo spazio che vi spetta.Tutto comincia da voi e il grande ponte che conduce a tutti gli altri è il vostro ponte. Questo è l’importante. Se io progredisco e progredisco, posso darvi di più di me stesso. Imparo per potervi insegnare di più. Cerco la saggezza per poter incoraggiare la vostra verità. Divento più consapevole e sensibile per poter accettare meglio la vostra sensibilità e la vostra consapevolezza. E mi sforzo di comprendere la mia umanità per poter comprendere meglio voi, quando mi rivelate che anche voi siete soltanto umani. Vivo in una continua meraviglia per la vita, per poter permettere anche a voi di celebrare la vostra vita. Ciò che faccio per me, lo faccio per voi. E ciò che fate per voi, lo fate per me, quindi non c’è mai egoismo. Tutto ciò che avete imparato, l’avete imparato per tutti coloro che fanno parte del vostro ambiente.Uscite da <voi>… entrate nel <noi>. E’ il modo più bello di vedere voi stessi e di aiutare gli altri a vedere se stessi. E’ da questo che viene la forza. Quindi, per prima cosa, gettate un ponte verso voi stessi, ma non fermatevi lì. Dovete gettare ponti verso gli altri.” 
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Io non ho commenti a proposito… perché è tutto vero… come potrebbe non essere…Peccato che Leo sia vissuto in California… chi lo sa se avessimo potuto conoscerlo personalmente… quante altre cose ci avrebbe potuto insegnare e raccontare…