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Il tempo che vorrei di F. Volo


Si può scrivere un romanzo schizofrenico? Volo ha dimostrato di sì. Il suo ultimo libro, “il Tempo che vorrei”, è fatto di brevi capitoli che alternativamente raccontano del rapporto col padre e con Federica. Quando descrive il padre, la sua giovinezza con questa figura taciturna, la malattia, il recupero del rapporto, raggiunge sublimi livelli di profondità. Viene facile partecipare alle intense emozioni di una sottomissione che si fa scontro e finisce con scoprire l’amore e il dialogo. Quando parla della “sua” donna, che come dice non è più sua, e sta per sposare un’altro, si fa volgarmente triviale e superficiale, lasciandoci indifferenti, anzi del tutto concordi con la scelta della donna. Peccato che Volo sappia raccontare stupendamente una cosa difficile come l’amore tra padre e figlio adulto e si perda completamente nel  “banale” amore di coppia. Poteva scrivere mezzo libro e sarebbe stato un bel leggere.