Quotidiana Mente
Appunti quotidiani di ordinaria folliaCondividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
“Solo per te...”
e la racconto al Cuore,
questa esclusiva emozione,
a lui che altra lingua
non sa capire
a lui che non conosce
altro modo di sentire
a lui che ad ogni battito
pulsa il tuo nome
che accelera il suo ritmo
per ringraziare
e non smette di ripetere:
“amare”, “amare”, “amare”...
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Mi hai detto t'amo, ti dissi aspetta, stavo per dirti eccomi, tu mi hai detto vattene.
A volte l’amicizia vince su tutto...anche sull’amore.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Una ghirlanda di baci...
Minuzioso intreccio
di variopinte e odorose sensazioni.
Suggestivo decoro che allieta
giornate lontane dall’inverno,
risveglio di sensi e promesse di calore.
-Evocare-
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
“E come ci si da un appuntamento non scritto?”
“Si scava un tunnel a mani nude, ciascuno per proprio conto, attraverso un’interminabile notte, senza alcuna certezza di quando, dove e se sbucherai alla luce. Una frana ti seppellisce, poi un’atra, un’altra ancora. Continui a scavare con la bocca piena di terra. Qualcuno ti desidera e tenta di soccorrerti, ma non vuoi aiuto o una passione qualsiasi, tu vuoi l’amore, non conosci il suo viso ma riconosci chi non ce l’ha. Sei costretto a rifiutare il calore degli altri. D’ora in avanti ogni sforzo si farà sovrumano, non soltanto per il gelo e l’isolamento, perché sarà accolto dalle loro risa di scherno. Infine perdi anche la speranza, comprendi che scavare è assurdo, illusorio credere in qualunque verità, umana o divina. Nessuna paura esistenziale può giustificare una fede che non scaturisca dalla serenità. La solitudine precedente, in confronto, era un baffo di mare. Iniziano le onde morte. Si scava nella sabbia che l’onda, incessante ricopre. Ti rimane un ristretto margine di fuga. Qualcuno ne approfitta, compie il percorso a ritroso, denunzia se stesso con un pubblico atto di contrizione, viene riaccolto – purché d’ora in avanti si uniformi alla regola – e si adatta. I sopravvissuti o si perdono o impazziscono o muoiono. Chi mai insisterà a scavare nella sabbia?”
“Gli amanti infelici.”
“Perché gli amanti infelici?”
“Perché erano già morti mille volte.
“Non mi basta.”
[…]
“mi chiedevi in che modo due amanti infelici si trovano” ho ripreso “In amore ci comportiamo come i cani che riconoscono un solo padrone, il primo. Quelli come noi fiutano nell’altro l’amore negato da bambini, e paradossalmente desiderano riprodurlo all’infinito. Trasformiamo anche la felicità in dramma perché è l’unica forma d’amore che conosciamo, la prima. Siamo i registi della nostra infelicità. Gli altri proiettano questo film triste sul partner, attribuendogli la colpa di un amore malato. La nostra diversità è solo questa: noi non ci difendiamo.”
“Io vorrei tanto un amore normale.”
“Quando incontriamo uno sconosciuto con l’aria azzurra, se abbiamo scavato via la sabbia dalla ferita che gli altri nascondono, può accadere il miracolo di chi non crede ai miracoli e non nutre speranze. E questo è amore, normale, diverso, non fa differenza. E’ il nostro tesoro ritrovato.”
“Come può essere felice un amore infelice? Non sarà narcisismo?”
“Tutti gli amori sono narcisisti. Ma se ciascuno curerà se stesso nell’altro, troverà l’altro in se stesso.”
[L’incosciente – Diego Cugia]
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Sguardo fisso sull’asfalto. Aveva guidato tutto il giorno, percorso chilometri come ricordi e con grande fatica evitato pensieri.
E poi la notte...
La notte, di più ancora era costata lo sforzo di tenersi lontano dall’idea.
Ma, quando il profilo delle case si stagliò nitido contro un’alba senza sfumature, quando la certezza di una giusta distanza era ormai ben radicata, quando l’equilibrio saggio che permette sorrisi senza batticuore e carezze senza fremito sembrava raggiunto... erano bastate poche parole vibrate sulle note di un tango tzigano, perchè la voce di dentro prepotente e feroce, riportasse il pensiero ad aderire come calco alla sua immagine.
- Bisogna lanciarsi da un aereo per comprendere il vuoto, tuffarsi nell’acqua per imparare a nuotare, compromettersi totalmente con una donna per toccare il mistero del femminile o sapersi davvero aprire a un uomo, per sperimentare l’energia maschile.
Scegliere è agire, e agire è vivere. -
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Nostalgia
La nostalgia è la rivincita dell’assenza sul presente, la sua vendetta.
Essa ne assottiglia l'arroganza e gli ricorda che lui è forte, ma non ha diritto a tutto.
La nostalgia è commozione improvvisa, malinconia indefinita...apatia che prende alle spalle e in quel presente che sembra compatto, definitivo, sicuro, apre inattesa una porta su ciò che è lontano.
-...il presente non vince sempre -
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Prima non poteva sapere...
Poteva immaginare, questo sì.
Con l’immaginazione e con la fantasia aveva lavorato per mesi.
Aveva previsto tutto e tutto l’esatto contrario. Percorrendo sentieri già noti, in qualche anfratto oscuro, aveva fatto vibrare le sue corde pigiando tasti come parole, evocando passioni come dipinti, rinnovando sentimenti come antiche melodie.
Prima non poteva sapere...
però poteva sedersi ad un tavolino e ragionare delle affinità, ritrattare l’idea, sfidare la condizione... o ragionevolmente camminare sul filo di precarie emozioni, equilibrista dell’attesa, sul baratro dell’incoscienza.
Prima non poteva sapere...ma ora sì.
Ora sapeva che con la forza del suo volere poteva dar peso al sogno.
E quel bacio, piantato ben saldo dentro il petto, ora stava lì, come fulcro del suo nuovo e inarrestabile moto di rivoluzione.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Leggersi dentro
Lui aveva trent'anni, una mano in tasca, un treno da perdere.
Lei, ne aveva trentotto, il treno lo aveva già perso, ma non lo sapeva.
Lui scendeva le scale della metropolitana. Lei le saliva.
Lui la vide, lei lo vide, Parigi si fermò.
Lui accarezzò con lo sguardo i quindici denari di lucido nylon autoreggente che salivano al piano superiore. Scavalcò il mancorrente.
Lei insieme alla testa e al treno perse le chiavi di casa. Non si presentò mai all'appuntamento.
Le loro dita trovarono l'intreccio e i loro passi lasciarono impronte parallele nella neve del parco. Per un anno non uscirono dalla mansarda di rue St. Antoine. Ma non se accorsero. Faceva freddo e faceva anche molto bohemien.
Qualcuno portava loro roba da mangiare e libri da leggere. Nonostante tutto mangiavano... con molto appetito. E tra un delicato amplesso e un virtuosismo stilistico, sfiniti di piacere, si leggevano a vicenda qualcosa, a volte persino durante, a riprova che le due cose non sono incompatibili.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Donna: e adesso dimmi, Lago, qual è il tuo segreto?
Lago: Segreto? Non capisco...
Donna: Il tuo volto placido, la tua quiete apparente, il tuo silenzioso distacco che tutto comprende... quello sguardo fermo, grigio liquido e specchio di mille rifrazioni. Tu cambi continuamente. Continuamente mutano le tue correnti, eppure... la calma ti appartiene.
Lago: Le correnti abitano il mio abisso, così come le passioni agitano il tuo animo, ma diversamente da te io non le ho scelte, non rispondono alla mia volontà... appartengono all’ordine delle cose e io le accetto così come sono, senza scompormi...senza agitarmi.
Donna: Stai dicendo, quindi, che il segreto è “accettare”?
Lago: Accettare, sì... come Amare.
Donna: Amare... Accettare... Volere... è così impegnativo!
... ... ...
Donna: Lago tu credi alle coincidenze?
Lago: Se credi alle coincidenze è perché non sei ancora pronta ad accettare una realtà di cambiamento e preferisci coltivare l’idea di sempre.
Donna: Dunque le coincidenze non esistono...
Lago: No!
Esistono delle opportunità e tu puoi decidere di raccoglierle, oppure lasciarle andare. Sei libera di scegliere... sempre!
Donna: allora posso scegliere?
Lago: Puoi farlo!
Donna: E se non scelgo?
Lago: allora capiteranno altre “coincidenze”
... ... ...
Donna: Sai Lago... sto così bene qui con te... non mi manca nulla.
Ho voglia di chiudere gli occhi...
... ... ...
Lago: Che pensi?
Donna: Non penso...
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Adesso e qui.
Quello sarebbe stato l’unico modo e l’unico tempo.
Niente imperfetto, che già contiene l’errore nel nome.
Non voleva il vincolo di un condizionale o l’ipotesi di un congiuntivo ormai in disuso.
Aveva vietato trapassato remoto e passato prossimo con le loro commemorazioni e i loro rimpianti, bandito l’ansia di un futuro fatto per costruire e l’uso dispotico dell’imperativo.
- La baciò all’indicativo presente, come se dovesse durare per sempre, e quel bacio le restò dentro per l’eternità -
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Se Ti Tagliassero A Pezzetti
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.
Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Pensare è facile;
agire è difficile;
agire secondo pensiero è scomodo.
Vivere nell’idea e dimenticarsi di avere un corpo...come pescatore che troppo attento ad aggiustare le reti si dimentica di pescare.
Ci vuole coraggio, coerenza, impegno e... sicuramente passione.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Tieni sempre a portata di mano l’ombrello della ragione,
quello che ripara dalla grandine dei sentimentalismi,
ma lasciati scivolare addosso la pioggia delle emozioni e dissetati,
prima di morire nel deserto del razionalismo.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Non si può pretendere che un uomo agisca, cammini, seguendo sempre una linea retta.
La saggezza sta nel non allontanarsi troppo
da quella linea.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
La condanna
"Con un singolare ragionamento, costoro [gli esistenzialisti, ndr], partiti dall'assurdo sulle rovine della ragione, in un universo chiuso e limitato all'umano, divinizzano ciò che li schiaccia e trovano una ragione di sperare in ciò che li spoglia"
[A. Camus, “Il Mito di Sisifo”]
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Il barbaro urla il suo insulto buttando la testa mozzata nel fango,
il suo esercito sporco e miserabile emerge dalla foresta lanciando
mostruose grida di guerra, agitando armi insanguinate, pronto a combattere...
pronto a morire.
QUINTO: Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto
MASSIMO: Lo capiresti tu Quinto? Lo capirei io?
Capire...
Non è facile capire quando viene il momento di dire basta!
Difficile comprendere che sacrificarti e sacrificare in nome di quell’ego geloso, competitivo, possessivo
ti nega la libertà e la dignità di essere umano.
Arrenditi!
Smetti di combattere, smetti di difenderti.
Lascia che sia il Vento a guidare la tua rotta
non opporgli resistenza ancora.
Lei ti sfugge... non ti appartiene mai...
non ti appartiene più.
Gelosia
che brucia, che consuma,
che schiaccia, che annienta
Potenza demoniaca
che tortura, che costringe
Pensieri che non sono tuoi
Gesti che non vuoi
Parole che non sai
Schiavo di una ritualità che ti incatena
e ti rende pazzo.
...eppure pensi di amare.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
In biblioteca ho preso un libro, l’ho aperto e ho letto qualche riga a caso... faccio spesso questo gioco, ma oggi mi è venuto il "batticuore”...
Da lontano tu scrivi poesie,amico segreto/
dei miei sogni,/
ancora non conosco il tuo aspetto o la tua voce,/
quanto sei distante,amico mio,da questa mia/
dolce terra,/
quanto è immenso il mare che divide le nostre/
vite,/
i nostri abbracci e i nostri pensieri.../
ma quando cala la notte e le stelle illuminano/
il mio cuore,/
quando ogni storia diventa realtà,come in un/
sogno/
io vedo la luce dei tuoi occhi,/
la dolcezza del tuo cuore, il tuo spirito/
di bambino/
e il sorriso di uomo che osserva il cielo e la luna/
come fosse la prima volta,/
e il mio cuore smette di piangere al tuo/
abbraccio a distanza,/
aspetta sempre riponendo la speranza/
nel segreto dei sogni,/
fugace illusione del dolce poeta...
[Sergio Bambaren, “Notte di luce”]
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Fuga di mezzanotte
Prigionia.
Identificazione emozionale.
Che non è solo sbarre e muri di pietra, ma barriere infinitamente più difficili da abbattere, fatte di paura, di rabbia e di pazzia.
L’unico modo per sopravvivere è la fuga... e lei arriva, inaspettata...strepitosa.
Tornare a vivere... come tornare a ridere.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: giusy_75dgl
il 24/07/2005 alle 22:35
Inviato da: Bertrand.Morane
il 24/07/2005 alle 17:34
Inviato da: giusy_75dgl
il 09/07/2005 alle 15:18
Inviato da: ulissezen
il 09/07/2005 alle 12:58
Inviato da: Bertrand.Morane
il 28/06/2005 alle 10:21