SEL RACALE

Asilo Nido Comunale - Lettera alle istituzioni


DIVERSI PER PASSIONEMOVIMENTO POLITICO DI CENTRO - SINISTRA Egr.Massimo Basurto – Sindaco di RacaleSalvatore D'Argento – Sindaco di TavianoRoberto Falconieri – Sindaco di MelissanoAntonio E. Renna – Sindaco di AllisteAss. Elena Gentile – Regione PugliaAss. Filomena D'Antino Solero – Prov. Lecce Egregi,l'amministrazione comunale di Racale (Le) ha intenzione, per motivi di bilancio, di procedere alla dismissione dell'Asilo Nido Comunale alienando il servizio e/o l'immobile in questione.Pur comprendendo le difficoltà degli EE.LL. dovute alla riduzione dei trasferimenti da parte del governo centrale, ci preme sottolineare che, nello specifico, la decisione nasce dal bisogno di “fare cassa” per aggiustare un situazione di Bilancio al limite del dissesto per responsabilità precisa di chi ha governato e governa la città.Riteniamo che la rinuncia ad un elemento forte di qualificazione sociale e culturale di una comunità non possa essere determinata dalle pratiche di malgoverno economico/finanziario delle amministrazioni.La chiusura di un asilo nido non è mai e solo una questione locale. È sempre una sconfitta di tutti che segnala un arretramento sul piano dell'impianto civile e culturale, indipendentemente dalla collocazione territoriale del servizio soppresso.Per questo, pur riconoscendo le prerogative della decisione in capo all'Ente Comunale, riteniamo giusto informare ogni livello istituzionale e comprensoriale sulla volontà del Comune di vendere l'importante struttura senza aver verificato, negli anni, altre soluzioni che avrebbero consentito lo sviluppo della qualità del servizio e la riduzione dei costi. Si poteva e doveva valutare la possibilità di ripartire i costi di gestione tra più enti, trasformando l'Asilo Nido Comunale in struttura d'ambito o soltanto intercomunale e intercettare le risorse previste nella normativa regionale per il potenziamento dei servizi di prima infanzia; si poteva e doveva affrontare il problema per tempo, sensibilizzando gli enti limitrofi già in sede di “Unione dei Comuni”.Invece, per la continua necessità di cassa dell'Ente, incapace di attivare adeguate misure finanziarie e che ha già venduto molti dei suoi beni patrimoniali, si decide di alienare il bene (l'ultimo) di maggiore valore economico, determinando un'entrata che darà respiro finanziario per qualche anno e una perdita civile e sociale senza prezzo.Sicuri di una vostra attenzione sull'argomento e certi della vostra sensibilità sui temi della crescita sociale e civile di un territorio, vi salutiamo cordialmente.Racale, 15/03/2011