SEL RACALE

Assenza di segnale


 L’avvicendamento all’assessorato all’ambiente del Comune di Racale è un fatto accaduto ormai da alcuni mesi. In un Comune dove si apprende che esiste (così si sono dichiarati è spesso firmati, sic!) un assessore “al traffico”, un assessore “all’asilo nido” e un assessore “e basta”, fa piacere scoprire che all’assessore “e basta” pare sia stata conferita, successivamente alla sua nomina, (oltre al “basta”) anche la delega “all’ambiente”.Ora, sorvolando sulla constatazione banale che imporrebbe le dimissioni dell’assessore  al traffico per manifesti insuccessi e dell’assessore all’asilo nido per la venuta meno dell’asilo stesso, vogliamo soffermarci sull’assessorato all’ambiente che, solo per l’aspetto terminologico della delega, dovrebbe essere una cosa seria, importante, strategica.Per qualche mese abbiamo cercato il suo ufficio per attivare un giusto confronto e scambiare informazioni. Abbiamo cercato, invano, il luogo della sua attività, eventuali orari di ricevimento, una targa, qualcosa che individuasse la sua attività.Pensavamo di chiedergli aggiornamenti sull’attività di monitoraggio della acque reflue e delle discariche abusive; sui risultati sulla prevenzione dei tumori attraverso l’educazione alimentare; su eventuali progetti di educazione ambientale attivati con le scuole; sullo stato della qualità delle acque marine e sui progetti di promozione del nostro mare e del nostro territorio; sui risultati circa la sensibilizzazione alla dismissione di “eternit”; su quali misure di finanziamento europeo e POR intende contare per un programma di sostenibilità ambientale dei materiali e dei rifiuti delle nostre attività artigianali; sulla pianificazione per il rilascio delle autorizzazioni per antenne e ripetitori; sui programmi di educazione civica “al riciclaggio” e “alla differenziata”; su eventuali programmi di formazione per operatori con “pratiche” biologiche in agricoltura; ecc. ecc..Tante le cose che volevamo chiedere e di cui volevamo capire se non ci fossimo fermati a chiederci: ma chi cavolo è l’assessore all’ambiente?