SEL RACALE

PROPOSTE


 Da 15 anni la destra governa Racale in un contesto prevalentemente di indifferenza e qualunquismo. E quando si levano critiche al governo locale spesso si “scivola” nel luogo comune della propaganda e dello slogan dove si “cita” il problema senza indagare cause, responsabilità, conseguenze e, soprattutto, senza prospettare soluzioni. Per questo, riteniamo di intraprendere un percorso inverso di approccio ai problemi rispetto a quello tutto elettoralistico a cui Racale è stata abituata negli ultimi 20 anni.  Alcuni temiRifiutiNon basta “citare” le discariche abusive, i rifiuti abbandonati, i quartieri e le strade sporche, la tassa esagerata.Bisogna mettere il dito nel problema che è rappresentato dalla NON conoscenza degli amministratori dei dati economici e fisici del settore rifiuti.Senza il dato sulla quantità e sull’andamento della raccolta differenziata, senza il monitoraggio per nucleo familiare, senza una adeguata campagna di sensibilizzazione e senza la previsione di “penalità” per chi non effettua affatto la raccolta differenziata non è possibile:1) Appaltare il servizio raccolta al giusto prezzo2) Ottenere economie di costo3) Aiutare il ciclo virtuoso dei rifiuti4) Determinare un abbattimento della TARSU5) Avere una città pulita Arredo urbanoNon basta fotografare scorci di degrado urbano, lampioni “potati”, segnaletica divelta e buche stradali.Bisogna denunciare l’assenza di un coordinamento tra ufficio tecnico e amministrazione e di una programmazione economica ed esecutiva degli interventi manutentivi. Senza un responsabile tecnico/amministrativo che coordini gli interventi dei manutentori (oggi utilizzati in maniera estemporanea dall’assessore di turno) e senza una politica di bilancio che garantisce le risorse necessarie non è possibile:1) Programmare ed effettuare la regolare e ciclica manutenzione dell’arredo urbano2)  Eseguire i lavori con la migliore tempistica e alle migliori condizioni economiche3) Verificare la corretta esecuzione dei lavori4) Prevenire incidenti e danni ulteriori5) Rimuovere e/o “aggiustare” l’arredo urbano obsoleto e le strutture “brutte” (pali inutilizzati, semafori obsoleti, lampioni e cestini rotti, suppellettili metalliche arrugginite, segnaletica divelta, aiuole danneggiate, verde attrezzato rovinato, banchine sporche e invase da erbacce)Centro storicoIl problema del centro storico viene affrontato spesso con argomentazioni retoriche e generaliste. Con troppa leggerezza e approssimazione si usano termini come “recupero” e “rigenerazione” per affermare la necessità di un intervento nella zona “vecchia” del paese.Bisogna avere la fermezza di dire le cose come stanno e quello che si vuole fare di un centro in parte storico, in parte irrecuperabile, in parte compromesso da edifici incompatibili con il “contesto”.Senza un programma integrato di interventi urbanistici, di infrastrutture e di contributi economici non è pensabile di recuperare il centro storico.Occorre quindi:1)  Predisporre un programma di rilevazione della staticità delle strutture immobiliari esistenti e predisporre, con urgenza, le procedure necessarie nei casi (tanti) di rischio crollo anche parziale di pareti e solai2) Attivare una indagine amministrativa e, nel caso legale, per accertare le responsabilità sulla “sparizione” dei basoli rimossi3) Spostare il mercato settimanale in altra area4) Chiudere al traffico il centro storico5) Collocare l’ufficio di Polizia Municipale nell’edificio di Via Zara  ed eliminare il mercato coperto da quel luogoAsilo nidoÈ impensabile rinunciare ad una delle poche cose buone di “interesse generale” presenti a Racale. Come ogni servizio sociale anche l’Asilo Nido è un servizio “in perdita”. È, però, un elemento di civiltà che aiuta le famiglie e, soprattutto, garantisce l’adeguata “accoglienza” ai bambini.Bisogna difendere questa conquista di civiltà non in maniera astratta come “controcanto” alla volontà dell’amministrazione di “fare cassa”, ma attraverso un progetto di sviluppo e potenziamento del servizio Occorre:1) Trasformare l’Asilo Nido Comunale in Asilo Nido d’ambito o intercomunale per ripartire i costi tra più Enti ma soprattutto per attivare, nel quadro delle risorse e delle possibilità previste dalla normativa regionale,  un programma  di allungamento della fascia oraria di apertura fino alle ore 162) Sensibilizzare i Comuni dell’Unione al progetto d’ambito per elevare gli standard sociali del comprensorio creando, anche con forme “miste” pubblico/privato, un servizio di qualità che intercetti i programmi di investimento e sostegno messi a disposizione dalla Regione Puglia per la realizzazione di strutture di qualità per la prima infanzia Beni artistici e culturaliUna comunità che non “conosce” e non “preserva” la sua storia, i suoi beni monumentali e artistici non è una comunità ma una accozzaglia di incivili privi di valori.Bisogna evidenziare l’assoluta assenza nella classe politica e nella popolazione di qualsiasi propensione all’interesse artistico e culturale. Facilmente ci si limita ad ogni campagna elettorale a “citare” il Castello, piuttosto che il Convento, piuttosto che il Dolmen (CHE NON C’E’ PIU’ DA ANNI) ecc. denunciandone incurie o prospettando immaginifici utilizzi e valorizzazioni.Senza una assunzione del problema della tutela e del recupero dei beni culturali come tema necessario e urgente non è possibile indicare soluzioni e reperire le adeguate risorse. E questo è possibile solo con una svolta culturale che investa i cittadini di Racale e riattivi il bisogno di cultura e la domanda di fruizione di beni culturali e artistici.Niente sarà possibile se:1) Il sistema scolastico di Racale (didattico, edilizio, organizzativo, formativo) continua a non essere all’altezza2) Le istituzioni civili e religiose non istituiscono un tavolo tecnico di discussione sulle procedure da attivare per coinvolgere enti e soggetti preposti al recupero dei beni artistici ed ecclesiastici3) Non si realizza un archivio documentale storico4) Racale continua ad essere quella città dove perfino la “rottura” della pietra principale del Dolmen passò inosservata e non destò un sentimento di vergognaTurismoSpecie in prossimità delle elezioni si cerca di “acchiappare” consensi prospettando “serate di spettacolo” spacciate come strumento per incentivare il turismo.Bisogna con chiarezza affermare che senza lo “sblocco” urbanistico delle zone destinate a insediamenti turistico alberghieri non si può parlare di turismo e che la procedura delle conferenze di servizio (oggi peraltro non più praticabile) ha prodotto in passato facili illusioni per qualche imprenditore che pensa che il turismo possa incrementarsi con la singola importante iniziativa.I presupposti per puntare all’economia turistica sono:1) La programmazione urbanistica delle aree per insediamenti turistico / alberghieri e delle aree destinate a parcheggio nelle attuali zone F speciali, a ridosso di via M. Polo2) L’esproprio dell’area tra il parcheggio vicino alla Torre e la litoranea3) La realizzazione di un area attrezzata per i camperisti (sarebbe fonte di entrata economica)4) La realizzazione di strutture “movibili” per l’accesso al mare soprattutto ai diversamente abili5) La realizzazione della rete idrica e della fognatura a Torre Suda