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DISSONANZA COGNITIVA


Tutti pensiamo conoscano la favoletta della Volpe e dell'Uva. Pochi (o quasi nessuno) sanno però che essa è considerata una forma esemplare di quella che in psicologia sociale si definisce "dissonanza cognitiva".La dissonanza cognitiva è quello stato in cui taluni vengono a trovarsi quando, vivendo una condizione emotiva insoddisfacente (ad esempio, vorrebbero avare qualcosa che non possono avere), si industriano a elaborare pensieri e comportamenti che, per quanto talvolta incoerenti, e palesemente arzigogolati, fanno sì che essi possano colmare la dissonanza e reintegrare la dissociazione (la volpe voleva l'uva ma non arrivava a coglierla quindi decise che era acerba).Orbene, ognuno di noi nella vita di ogni giorno incontra diversi soggetti più o meno "portatori" di questo "stato". O forse, dovremmo chiamarlo "disturbo". Perchè, alla fine, è di questo che -almeno un pò- si tratta.A Roma avrebbero molto più semplicisticamente e simpaticamente detto che alla volpe "je brusciava".Chi assume questi comportamenti, talvolta si nasconde anche dietro un sms (peccato però che questo denoti poca furbizia per vari motivi), ma anche se le frasi che scrive sono piene di veleno, anche se non è immediatamente nota l'identità di questi soggetti messaggiatori, cionondimeno è possibile tracciare un loro identikit psicologico dal contenuto del testo che scrivono.E per esempio si scoprirebbe che magari si tratta di una persona che -per via del suo scrivere sgrammaticato- forse non ha manco la quinta elementare (con buona pace di tutti quelli che anche non avendo studiato scrivono bene e parlano anche meglio).E magari si scoprirebbe che si tratta di una persona piccola di mente anche se non necessariamente di statura, probabilmente afflitta da complessi vari, che meriterebbero qualche cura.E magari -anzi certamente- si scoprirebbe che si tratta di soggetti che hanno un qualche interesse personale (come la volpe) a dire all'uva che è acerba.Mah. Povere anime disturbate. E poco furbe. Perchè poi finiscono come quella volpe raffigurata in alto, che ad onta della sua solo presunta furbizia, rimase vittima della tagliola di un cacciatore più furbo e più intelligente di lei. RadioCinque TheNet