TANTO PER PARLARE...

UN'ALTRA BUFALA DEL NANO.


Mai esistiti i legami Coop-Camorradi red. Un’altra accusa di Berlusconi si rivela una bufala. Le tanto vituperate “coop rosse” non solo non erano complici della camorra, ma ne furono le vittime. I loro dirigenti furono assolte con formula piena e vennero risarciti i danni subiti. L'ex presidente del Consorzio cooperative costruzioni (Ccc), Fabio Carpanelli, passò ben sette mesi in carcere nell'inchiesta napoletana sui presunti rapporti tra esponenti della Legacoop e il clan di Carmine Alfieri per il controllo degli appalti in Campania. Poi fu assolto con la formula più piena.Ora, per ricordarlo al premier, gli ha scritto una lettera aperta, allegandogli una copia di un libro che ricostruisce la storia dell'inchiesta che riconobbe come i cooperatori furono appunto vittime e non complici. «Mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei - scrive Carpanelli, attualmente consulente della Lega Cooperative, a Berlusconi - poiché in questi giorni gli organi d’informazione hanno riportato alcune sue affermazioni relative al presunto rapporto che lei sostiene essersi attuato tra cooperative aderenti a Legacoop e l'organizzazione camorristica risalente al 1995. Poiché le sue affermazioni hanno indirettamente chiamato in causa anche la mia persona, ritengo da parte mia legittimo e doveroso ribadire che, oltre a me, tutti gli esponenti della Cooperazione coinvolti nelle indagini della Procura di Napoli sono stati scagionati da ogni addebito penale, dopo vari gradi di giudizio, e non per intervenuta prescrizione, come documentato e verificabile negli atti processuali. Limitandomi al mio caso, in sede di udienza preliminare, “per non aver commesso il fatto”».Per questo Carpanelli ha deciso di scrivere e di inviare al premier copia del libro che prende il titolo dal nome di quell'inchiesta, «Operazione Katana, eroi per forza... di legge», definito una «minuziosa ricostruzione di quelle vicende» e scritto da Filippo Sgubbi, ordinario di diritto penale a Bologna, da Mirko Caprara, ex responsabile legale della Coop Edilter, dal giornalista Roberto Scardova e da Egidio Checcoli, presidente della Legacoop Emilia-Romagna.«Per l'insigne carica istituzionale che lei ricopre - scrive Carpanelli al presidente del consiglio - e il valore dei comportamenti a essa connessi, sono certo che condividerà il mio buon diritto a tutelare, con la verità dei fatti, l'onorabilità mia, dei miei colleghi e dell'associazione delle cooperative per la quale ho operato. È questa la ragione che ha motivato la pubblicazione dell’ “Operazione Katana”: non la polemica retrospettiva con la magistratura o chicchessia, ma la riaffermazione dell'innocenza e della onorabilità di tante persone e di una grande e rispettabile associazione imprenditoriale, la Lega delle Cooperative».