RESPECT

I VISITORS


Nei giorni del 6, 7 ed 8 febbraio la mia signora, il mio giovane figlio ed io abbiamo avuto il piacere di ricevere la visita di tre grandi amici. E' un modo di dire le cose. Un altro modo di dire le cose è che in quei tre giorni la nostra dignitosa dimora si è trasformata in un orrendo circo dove la continua esibizione di vizi, di nudità (complice l'assenza di chiavi per la chiusura delle porte dei bagni), di ripugnanti abitudini, dove polemica ed intolleranza, ma pure burle e graziosi equivoci, hanno spadroneggiato nel totale abbandono collettivo agli eccessi della tavola. Un altro modo ancora di dire le cose, indubbiamente preferibile, è che grazie a Dio siamo tutti sopravvissuti. Primo ospite: RESPECT30. Cioè la fondatrice. Cioè Simona. Cioè "Momona" come la chiama Leonardo. Cioè "Mona" come più sbrigativamente la chiamo io. Una donna impettita, impeccabile, garbata e silenziosa, sguardo di ghiaccio. Ma non ve la sedete mai a tavola. Una fogna. Mangia l'impossibile. Curiosa abitudine, al momento di uscire da casa usava indossare un cappottino stile Polizia Politica del Terzo Reich e passare in rassegna il non più giovane compagno. Impietosa. Il secondo ospite: FIORINO, il pagliaccio amico dei bambini. Come si diceva prima, l'uomo di "Mona", continuativamente impegnato ad interpellare il sottoscritto su questioni le più varie con domande a batteria, spaziando da temi etici a questioni meramente materiali, senza peraltro mai dare all'interlocutore il tempo di rispondere. Irritante. E' l'unico uomo di sinistra convinto che convenga affittare per tutta la vita una automobile anzichè comprarla. Ricco. Pretendeva candidamente che lo scrivente uscisse di casa la mattina presto per fargli trovare a colazione le brioches appena sfornate. Luigi quattordici. Terzo ospite: STUNTMAN MIKE. Un narcolettico. Ogni qualvolta entrava in macchina, ancorchè per piccolissimi spostamenti, si adagiava sul sedile posteriore lato passeggero e chiudeva gli occhi. Dormiva. Eravamo a tavola a discutere dopo cena, lui si alzava dicendo di volere andare (che ne sò) in bagno. Non tornava più. Una successiva ispezione delle camere rivelava come stesse dormendo beatamente nel suo giaciglio, dove si era adagiato non improvvisamente, ma avendo cura di lavarsi i denti (orridi) e di indossare il pigiama. Ma non di avvertire gli altri commensali. Delicato. Appena sveglio, accendeva la radio. In ogni istante in cui non fosse impegnato a mangiare o dormire, accendeva la radio. Un pensiero fisso. Trovare una radio. Sereno. Inoltre, sempre ben vestito alla bohemien, usava prepararsi le sigarette in modo maledettamente manuale, usando tabacco e cartine, noncurante che in mezzo alla strada o in un locale pubblico della arretrata Bagheria, ciò dia ineluttabilmente l'idea che si tratti di un fumatore di marijuana. Ingenuo. Bene, una domanda mi turba. Chi saranno i prossimi osceni ospiti di maison De Giorgio? Irrimediabilmente Vostro Gentleman_G