RESPECT

Uomini che non possono permettersi di sbagliare


Nonostante il malcontento dei cronisti sempre sul pezzo, egli aveva agito nella  convinzione che il trapianto non fosse un evento eccezionale e nemmeno una scoperta scientifica, ma semplicemente l'introduzione di una nuova tecnica chirurgica per trattare l'insufficienza cardiaca. Un grande uomo tutti lo raccontano. E li suo naturale approccio alle grandi cose lo dimostra e conferma. Eppure io me lo immagino il luminare ancora in erba alla vista del torace spalancato. Bisturi in mano, mascherina e cuffia bianche, stillicidio del bip cardiaco nelle orecchie, rosso arterioso negli occhi, una manciata di minuti per entrare nella storia e nel cuore di un uomo ancora vivo.   Il 20 luglio 1969 il modulo lunare ‘Eagle’ venne separato dal ‘Columbia’. Mr Collins rimase a bordo del Columbia, mentre l’Eagle, con i capitani Armstrong e Aldrin, seguì la rotta prestabilita dai cervelloni della Nasa molti mesi prima, a tavolino. Dopo un attento controllo visivo, Eagle accese il motore e iniziò la discesa. Era la Luna. Fu pochi secondi prima di quel preciso instante che pensò: ‘Non posso permettermi di sbagliare’. Giorni nostri. Atterrati a Palermo, io Fiorino e Momona veniamo subito coivolti e avvolti in una annosa questione pragmatica degna dei grandi del passato: le fasi preliminari dell’acquisto di un’auto. Con la ingenua complicità di Fiorino le problematiche esposte dal sommo Maresciallo svettano immediatamente e incomprensibilmente su toni accesissimi. Momona mi guarda incredula e mette subito mano al suo fornito First Aid. Mi offre una xamamina, ma la rifiuto. Riconosco quel malessere, non è il solito mal d’auto bensì un  incurabile mal d’Audi. Spalancatasi la porta di casa, finalmente il sorriso e gli abbracci di Carmela e i 5 secondi di timidezza di Leonardo. Ma la tregua dura poco. Fiorino non molla, quatto quatto colpisce sempre allo stesso fianco. Il maresciallo non sembra cedere di un passo. Gli angoli sono lontani, le spugne ancora in alto. Momona si tuffa in un colloquio privato con Carmela che nel frattempo ha fatto dell’angolo cottura il suo confessionale. Io trovo rifugio nel libro dei vangeli.     Arriva presto il momento di partire ovvero i famigerati secondi 60 chilometri. Io e momona dietro Fiorino ‘sparring partner’ davanti e Sommo Scatenato alla guida. Inizia il sofferto rientro. L’aria nell’abitacolo è viziata e silente. Il Sommo inizia a imprecare. Addita Fiorino come uno sporco comunista ricco, e Dio solo sa cosa pensa di me e Momona: nessuno di noi è in grado di ponderare una scelta di tale portata.   Siano benedetti i bambini e la musica, la cucina di Carmela e l’alcool. Senza non avrei potuto comprendere i discorsi del Sommo Maresciallo.