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LACRIME DI COCCODRILLO

Post n°1123 pubblicato il 02 Settembre 2009 da Gentleman_G

Benedetti amici miei, torno a scrivervi poche righe. Ma, prima ancora, fraternamente vi abbraccio. Dunque, a noi. Al di là dei fatti specifici, dalla cui citazione non posso prescindere, il seguente mio ragionamento diviene dalla amara constatazione che, ancora a disprezzo della comune intelligenza, troppi politici, giornalisti, intellettuali e presunti tali, usano pubblicamente ragionare, insegnare, spiegare, adottando due pesi e due misure. Pochi giorni fa il presidente Silvio BERLUSCONI ha disposto che i suoi legali querelassero i responsabili del quotidiano La Repubblica, ritenendo la condotta di quei giornalisti e di quell’editore, dall’affaire NOEMI in poi, costituente fattispecie di reato ai propri danni. Cioè il presidente Silvio BERLUSCONI, esercitando un diritto che è di ogni cittadino italiano, si è rivolto alla magistratura ordinaria. La quale magistratura ordinaria evidentemente non ha l’obbligo giuridico di tutelare i di lui interessi, ma quello di accertare la verità. Pertanto potrebbe anche succedere che la stessa magistratura ordinaria stabilisca come non sia stato commesso alcun reato ai danni del signor BERLUSCONI e come pertanto il giornale ed i giornalisti siano stati impropriamente querelati. Conseguenza ne sarebbe un bel risarcimento danni ed una pubblicità non indifferente per il quotidiano La Repubblica. Pertanto, se costoro ritengono di avere operato legalmente, onestamente e , verrebbe da dire, moralmente, cosa hanno da temere? Dovrebbero anzi gioire dell’iniziativa del presidente BERLUSCONI, pre-gustando la soddifazione della vittoria con tanto di spese ed onorari. Se invece ritengono di avere operato il-legalmente, dis-onestamente e, verrebbe da dire, im-moralmente, allora si che hanno ben da aspettarsi una sentenza di condanna. Bene, non ci resta che attendere le decisioni della magistratura. Oppure no? Possiamo essere sicuri che la decisione sarà imparziale e giusta? Sarà applicato il principio che la legge è uguale per tutti? Cioè, nel caso di una sentenza favorevole al signor BERLUSCONI, il direttore Ezio MAURO de La Repubblica si cospargerebbe il capo di cenere e si dimetterebbe? Se non lo facesse non avrebbe rispetto né dei giudici né dei lettori, io credo. Facendo così né più né meno di quello che secondo lui avrebbe fatto a suo tempo Silvio BERLUSCONI, rimanendo ancorato al potere a dispetto delle indagini giudiziarie, degli avvisi di garanzia, e fondamentalmente in spregio degli elettori. Ad ogni modo, cautela impone di aspettare gli eventi. Nel frattempo, una cosa è fondamentale chiarire. O la magistratura è giusta, onorevole, imparziale e meritevole di rispetto sempre, oppure non lo è mai.  Cioè fare il tifo per i magistrati quando seguono un certo tipo di indagini e delegittimarli quando ne seguono altre è disgustoso. Appunto, due pesi e due misure. Voi direte, ma BERLUSCONI lo ha fatto. BERLUSCONI ha delegittimato giudici e sentenze. Io vi risponderò che è vero e, se è per questo, talvolta l’ho anche approvato. Tuttavia, se lui ha sbagliato, ed io con lui, non è detto che dobbiate sbagliare anche voi. Ad ogni modo, chi in questa vicenda non riesce proprio a tenere la bocca chiusa è il buon Dario FRANCESCHINI. Definisce costui l’iniziativa di BERLUSCONI, cioè quella di esercitare un diritto fondamentale di ogni cittadino e nella opportuna sede giudiziaria, una “intimidazione senza precedenti” alla libertà di stampa e parla ripetutamente di “dittatura”. A parte il linguaggio estremo, che trovo sempre sgradevole ed inappropriato, mi pare che all’onorevole FRANCESCHINI sfuggano molte cose. Come, d’altronde, quella di essere già stato sostituito da Pierluigi BERSANI alla guida del Partito Democratico.  Neanche il tempo, amici carissimi, di riflettere su questi accadimenti, che un altro evento ruba la scena. La querelle tra Vittorio FELTRI e Dino BOFFO. Il primo direttore de Il Giornale, e l’altro direttore de l’Avvenire. Il quotidiano della famiglia BERLUSCONI contro il cattolicissimo giornale della CEI. In buona sostanza il direttore FELTRI attesta, adducendo e quindi pubblicando relativa documentazione (di stamattina la pubblicazione del Decreto di Condanna in originale, emesso dal Tribunale di Terni) che il cattolicissimo direttore BOFFO, già saggiamente distintosi per campagne moralizzatrici e di condanna delle immorali berlusconiane condotte, ha un precedente penale (condanna patteggiata, quindi con ammissione di responsabilità) per molestie nei confronti di una donna nell’ambito di un non meglio chiarito contesto di relazioni omosessuali. La condanna penale c’è. Esiste ed è vera. Senza alcun dubbio. Lo ha riferito la stessa magistratura. E questo è un fatto. Sul quale fatto Dino BOFFO ha, nei giorni scorsi, ripetutamente mentito. Tuttavia non posso non rilevare come Vittorio FELTRI sia andato a pubblicare delle vicende che riguardano la vita privata del direttore dell’Avvenire. E che non non penso debbano condizionare le opinioni legittime e le libere scelte politiche del direttore BOFFO. Verrebbe da dire che chi la fa l’aspetti. Ma non è questa la mia opinione. Io lo considero un gioco sporco. E’ lo stesso gioco messo in atto da La Repubblica qualche mese fa per mano di Ezio MAURO e D’AVANZO.  Quando, solo sulla base di una intervista (poi dallo stesso intervistato rinnegata, ritrattata, seguita da una pubblica lettera di scuse!) al giovane ex fidanzato di Noemi Letizia, fece passare quasi per pedofilo il Presidente del Consiglio. La situazione si è poi ripetuta con lo “scoop” sulla assidua frequentazione, sempre da parte del libidinoso BERLUSCONI, di escort giovani e meno giovani. E giù con i giudizi sulla moralità e sull’educazione dei figli. Tutti censori. Tutti improbabili bigotti. Tutti membri del consiglio dei saggi. Neanche fossimo in Iran. E che importa se anche BERLUSCONI ha dei figli. Che importa se i figli non hanno nessuna colpa. La guerra è guerra. Anche a colpi bassi. Ma quella è un’altra storia, giusto? Che vi dicevo, due pesi e due misure. In effetti, miei amati amici, bisognerebbe stare molto accorti quando si parla di moralità. Si entra in un campo minato. Chi può giudicare la moralità di chi? Un politico la moralità dell’altro politico? Figuriamoci. Un giornalista la moralità di un politico? Ma anche il giornalista ha una vita privata. E’ giusto che le sue scelte private (o passate?) pre-giudichino la sua attività di inchiesta? Un cardinale può giudicare la moralità di un politico? E’ morale che un cardinale vada in giro con una Mercedes da centomila euro? E’ morale che la Chiesa ancora oggi copra i numerosissimi atti di pedofilia ad opera di preti? Chiunque, amici miei, è attaccabile dal punto di vista della moralità. Chiunque ha sbagliato qualcosa nella vita. Chiunque ha un piccolo segreto. E poi chi lo dice che un politico, pur in privato facendo uso di droghe, non possa essere un eccellente amministratore? E un qualsiasi prete, pur concedendosi qualche bottiglia di champagne, non possa essere un giusto pastore per i propri fedeli? Chi lo dice che un padre, ancorchè puttaniere, non possa essere per suo figlio il migliore padre al mondo? E un magistrato che d’estate vada a travestirsi da drug-queen ad Ibiza, un ottimo magistrato? E chi lo dice che un giornalista non possa dire cose sagge, anorchè nel suo passato ci siano luci ed ombre? Meditate gente… Meditate…     

Moralmente vostro, Gentleman_G

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Commenti al Post:
michele1111
michele1111 il 02/09/09 alle 12:41 via WEB
...cavolo mi è venuto il madl di testa...comunque sto meditando...sto meditando.-
 
RESPECT30
RESPECT30 il 02/09/09 alle 13:05 via WEB
Dal momento che chiedi riflessione, Gentleman, mi permetto di riflettere a voce alta qui con te sul blog. Vero, non si devono avere due pesi e due misure, assolutamente. Ma anche: non eravamo in un Paese dove la libertà di pensiero e parola è tutelata? Perchè Repubblica, o me medesima in quanto cittadina, non abbiamo il diritto di porre delle domande al nostro primo ministro, se riteniamo per noi interessanti le sue risposte? Forse per lo stesso motivo per cui secondo lui i commissari e i portavoce UE non devono fare il loro lavoro attraverso una semplice lettera di richiesta di spiegazioni all'Italia? Talvolta meglio due pesi e due misure, guarda, piuttosto che un peso e una misura unici nei confronti di chiunque dissenta dal nostro modo di vedere e di pensare.
 
 
Gentleman_G
Gentleman_G il 02/09/09 alle 14:45 via WEB
permettimi, Respect, ma cosa vuol dire libertà di parola? Parola può essere anche insulto, diffamazione, provocazione. Libertà è consentire queste cose? Credo di no. E ritengo che lo creda anche tu. Bene, la magistratura esiste anche per questo. Per valutare se una condotta integri una fattispecie di reato oppure no. Oppure No?
 
   
anonimomiliziano
anonimomiliziano il 04/09/09 alle 16:40 via WEB
Ma IL GIORNALE , IL FOGLIO, LIBERO, IL TELEGIORNALE DI FEDE ecc. li hai mai letti o guardati? Ma hai mai visto che attacchi e quante calunnie contro la sinistra? Guarda che la strategia delle offese insulti e diffamazioni contro la sinistra e contro chi non era daccordo con lui (VEDI MAGISTRATURA O CAPO DELLO STATO) lo ha inaugurato Berlusconi tanti e tanti anni fa ed ora piangi perche' ti insultano il tuo begniamino? CHI la fa l'aspetti!!!!
 
     
Gentleman_G
Gentleman_G il 04/09/09 alle 17:06 via WEB
a parte il fatto che, non contento di scrivere sul blog, mi mandi anche gli SMS, ti dirò tre cose. La prima è che Berlusconi non è per nulla il mio beniamino. La seconda è che, a loro tempo, anche i presidenti del consiglio Massimo D'Alema e Romano Prodi querelarono giornali e giornalisti che ritenevano li diffamassero. Informarsi per credere. La terza è che io quei giornali che tu citi, li ho letti. E leggo, credimi, anche La Repubblica, e l'Unità, e il Manifesto, se capita. E guardo regolarmente Rai Tre. E guardo regolamente Santoro. E ascolto Marco Travaglio. Poi traggo le mie conclusioni. Non sono prevenuto. Io. Per concludere, salutami la vecchia rimbambita in carrozzella (e sai di chi parlo)!
 
     
anonimomiliziano
anonimomiliziano il 08/09/09 alle 12:05 via WEB
E allora visto che le querele sono sia a dx che a sx perche' ti scandalizzi che i giornali parlano male di B.? Concordo anche io con B. che i giornali fanno cattiva informazione ma non quando parlano male di lui ma quando incriminano gente prima che lo faccia la giustizia, quando dicono particolari che possono compromettere una indagine di polizia, quando fanno dell' allarmismo inutile. Ora succedera' che per B. faranno una legge ad oc per il giornalismo come in passato e' accaduto per la giustizia, con le intercettazioni telefoniche con i condoni ecc. ecc. ecc.
 
patriaeonore74
patriaeonore74 il 02/09/09 alle 13:58 via WEB
Respect, non perdere fiato a ribattere a Piergentleman G., visto che lui, con questo suo intervento (a volte, anzi spesso, abbastanza confuso e contradditorio) si è ormai iscritto al partito di chi ha deciso di buttare la propria intelligenza nel cesso e sposare in pieno le giusitificazione dello psiconano. Comunque, visto che hai un legale al tuo fianco, ti potrebbe spiegare che patteggiare non vuol dire ammettere una colpa, ma uscire da un processo (e tu lo dovresti sapere.
 
 
Gentleman_G
Gentleman_G il 02/09/09 alle 14:38 via WEB
caro patriaeonore74, solo per tua conoscenza io non mi sono mai iscritto al partito di Sua Eccellenza il Cavliere Silvio Berlusconi. Di più, non l'ho mai votato. Io. E tu? Sarebbe troppo chiederti per quali partiti hai votato nelle ultime quattro tornate elettorali?
 
   
patriaeonore74
patriaeonore74 il 02/09/09 alle 14:54 via WEB
caro piergentleman, certamente non ho votato per un partito con il simbolo di Lombardo dentro. saluti fascisti
 
RESPECT30
RESPECT30 il 02/09/09 alle 15:52 via WEB
Ehi ehi, calma voi due. Certo che sono d'accordo sul fatto che la magistratura debba verificare, ci mancherebbe. Ma in questo caso specifico, a mio modestissimo parere, è la forma che fa la differenza. Infatti il citato quotidiano non ha affermato: ehi Silvio, tu frequenti delle minorenni e frequenti ed hai frequentato Noemi Letizia quand'era una minorenne. No. Il quotidiano chiede, e bada, ripeto: chiede, domanda, si interroga:Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo di incontrarla? E dove? Ha frequantato o frequenta altre minorenni? Questo secondo me è legittimo, lo dice anche il proverbio: chiedere è cortesia, rispondere educazione. Soprattutto laddove la persona cui la domanda è rivolta ricopre un ruolo pubblico e rappresenta l'intero Paese. Ci vorrebbe un po' di rispetto, per chi lo ha votato e per chi, come me, non lo ha fatto e non lo farà mai, ma desidera avere risposta alle proprie domande. O no????
 
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