RICORDI DI LIBERO

LE COMMUNITY....COME IL SERVIZIO DI LEVA


                                      
Come il servizio di leva.....entri quasi timoroso in un ambiente estraneo, dove tutti ti dicono di guardarti le spalle, dove tutti ti dicono anche, che se non altro si fanno amicizie fraterne.Libero, le community in generale, con il militare sono un pò simili, entri quatto quatto, cominci a prendere dimistichezza con i vari modi d'interagire e conosci tante persone ognuna diversa dalle altre....hai tanto da imparare se vuoi, hai tanto da dare se ti fa piacere, ma all'erta devi stare se pensi che gli altri possono essere sinceri o disponibili, per molti è solo un gioco, e se non sei lì per giocare, la delusione è dietro l'angolo.Nel mio servizio di leva svolto a 1.000km da casa, ho imparato una lezione, sei in una community ma reale, formata da commilitoni e superiori in grado, ma alla fine è tutto virtuale o fine a se stesso quello che vivi, come se fossi nella casa del grande fratello (il reality show), fatta eccezione per l'esperienza che è fondamentale per il proseguo della vita sociale a mio parere.Scriverei a lungo ma non vorrei correre il rischio di tediarvi troppo, quello che voglio dire, è che entri in ambo le parti con difficoltà e cautela, più passa il tempo e più ti trovi a tuo agio, amicizie e relazioni fraterne si intrecciano, (ovvio che nel caso di Libero si ha a che fare spesso con il sesso opposto, dunque possono scattare istinti e sentimenti diversi....),ma bando a questa pur sostanziale differenza, quando scompari o ti apparti in qualche modo e per qualche motivo, sei automaticamente OUT, tutto quello che hai dato rimane a senso unico, le aspettative rimangono spesso deluse, e quando poi ne sei fuori, tutto ciò che è stato, non esiste più, rimane un'esperienza piacevole o meno, ma se muori o soffri o gioisci, ti accorgi che non c'è più nessuno/a con cui condividere queste emozioni, sei entrato solo, sei uscito solo, questo è davvero molto triste, questo è un altro reality, o dovrei dire "virtual game".Ho un grandissimo problema....prendo le cose qui per reali, perchè si suppone che dietro un nick o un avatar che ha il sapore del virtuale, il burattinaio che vi sta dietro,  resta sempre una persona in carne e ossa, e si ipotozza che sia dotata di cuore e cervello, in che misura e di che uso se ne faccia non lo si può sapere, ed è qui che si ripresenta il problema.Le emozioni forti mi portano a trasformare un rapporto virtuale in reale se è possibile, o in un qualcosa del genere, invece per la stragrande maggioranza il virtuale deve restare tale, ed è bello proprio per quello, perchè ognuno possa indossare maschera e corazza, dove non ci vuole il coraggio di metterci la faccia, o di decidere , o di rischiare.......insomma, molto comodo, non necessariamente errato, in fondo tutto il nostro agire e dire è opinabile, però, c'è sempre un però....l'esercizio della propria libertà finisce nel momento in cui vai a ledere quella altrui.....Qui sarebbe necessario specificare cosa s'intende per libertà, ma lascio questo capitolo noioso a chi vuole approfondire.