Creato da alex.omega il 20/02/2006

RIEVOLUZIONE

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Giganteschi vortici di 400 chilometri di diametro nell'Oceano Atlantico

Post n°88 pubblicato il 27 Marzo 2011 da alex.omega
 

 

(ANSA) - SAN PAOLO, 23 MAR - Un grande mistero avvolge la scoperta di due giganteschi vortici, di approssimativamente 400 chilometri di diametro, nelle acque dell'Oceano Atlantico di fronte alle coste dell'Amazzonia. Si tratta dei piu' enormi gorghi mai localizzati sulla Terra, e si sospetta che abbiano notevole influenza sui cambiamenti climatici globali di questi ultimi tempi.

I vortici, individuati a duecento chilometri al largo della Guyana, del Suriname e della Guiana francese, sembra abbiano origine dall'interazione della Corrente del Nord Brasile, proveniente da nord, con la Corrente Sud-Equatoriale che procede da sud, e dall'enorme foce del Rio delle Amazzoni da ovest.

''I vortici girano in senso orario - ha dichiarato il brasiliano Guillerme Castelao, che sta studiando i colossali mulinelli con l'americano Bill Johns, dell'Universita' di Miami - Si muovono nell'oceano come un immane frisbee lanciato nell'aria. La rotazione avviene alla velocita' di un metro al secondo, molto rapida in confronto alle correnti oceaniche, e sui bordi del mulinello c'e' un'onda-gradino di 40 cm''.

In pratica sono due autentici ''uragani'' di mare. La loro origine deriva possibilmente dalla ''curva'' accentuata che la costa fa all'altezza dello stato brasiliano dell'Amapa', e di fronte alla Ile du Diable, l'isola dei deportati a Caienna e in Guiana francese, famosa per il best-seller e il film ''Papillon''. Ma questa particolarita' geografica non e' sufficiente per spiegare il fenomeno: gli studiosi infatti hanno trovato che, anche nei mesi in cui il movimento delle correnti e il flusso del Rio delle Amazzoni sono quasi inesistenti, gli immensi vortici restano ancora la'.

''Questo suggerisce che esista un tipo di meccanismo indipendente nella loro formazione'', aggiunge uno studio pubblicato dalla Unione Geofisica Americana. Ma questo congegno naturale resta un mistero. Il Rio delle Amazzoni, attraverso i due rami del suo delta, immette enormi quantita' di acqua terrosa nell'Atlantico. Via satellite si puo' vedere che la sua foce influenza per oltre un migliaio di chilometri la colorazione marrone del mare a nord-ovest di Belem. L'oceano in quest'area e' molto piu' denso che altrove.

''L'acqua del piu' grande fiume del mondo - osserva il ''Journal of Geophysical Research'' - resta imprigionata dentro i bordi della corrente che viene da sud, e ha forte frizione contro la costa. Cosi' forma degli anelli che sono portati a grandi distanze dalla costa''. Adesso si studia l'influsso di questi due vortici sul clima di tutta l'America Latina e dell'Africa. Ultimamente il fenomeno conosciuto cone ''El Nino'', che consiste nel riscaldamento anormale delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico, si sta spostando anche nell'Atlantico tropicale, causando anomalie nel clima dell'Amazzonia e della costa ovest dell'Africa. In piu' si stanno verificando negli anni recenti degli insoliti ''cicloni'' al largo delle coste del meridione del Brasile, che sono arrivati ad interessare con morti ed alluvioni lo stato brasiliano di Santa Catarina. I gorghi possono anche influenzare la navigazione fra il nord e il sud Atlantico. ''Se le navi sapessero dei vortici - conclude Johns - potrebbero anche economizzare combustibile usando a proprio favore questo flusso estremamente veloce di corrente''. (di Oliviero Pluviano). (ANSA)

Fonte: 

http://wwww.ansa.it/mare/notizie/rubriche/ambienteepesca/2011/03/23/visualizza_new.html_1532248790.html

 

 

 

 

 

 
 
 

300

Post n°87 pubblicato il 16 Aprile 2007 da alex.omega
 
Foto di alex.omega

Oggi ho avuto un'interessante discussione con un amico a proposito del film "300". Per una mia paranoica quanto certosina abitudine sono andato a leggere un po di recensioni e commenti vari a questo film. Il motivo per cui l'ho fatto è capire se sono l'unico ad aver colto una certa questione affrontata nel film.

Per mia fortuna non è così ma per mia sfortuna mi sonoreso conto che in ogni commento si faceva riferimento all'aderenza storica tra il film e la storia, quella reale intendo. E per dovere di cronaca sono andato a cercarmela e l'ho pubblicata di seguito a questo commento.

Ma la cosa che mi ha fatto più male di tutte, come dicevo prima, è stata quella di non aver trovato nessuno che si sia accorto che, al di là delle questioni politiche e morali, delle somiglianze e similitudini tra film e realtà moderna, alle divagazioni su particolari improbabili relativi alla costituzione delle armature e del tipo di materiali e forme utilizzate dalle armi..........NESSUNO SI E' RESO CONTO CHE 300 SPARTANI HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI AFFRONTARE UN ESERCITO PROBABILMENTE COMPOSTO DA UN MILIONE DI UOMINI, E LO HANNO FATTO SAPENDO DI ANDARE ALLA MORTE CERTA, PREFERNDOLA ALLA SOTTOMISSIONE ED ALLA SCHIAVITU'.....QUELLO CHE IO MI DOMANDO E': " COME SAREBBE IL MONDO OGGI SE OGNI UOMO DONNA O BAMBINO PREFERISSE MORIRE PITTOSTO CHE ESSERE SOTTOMESSO E RESO SCHIAVO DA UN'ALTRO UOMO?...... CHI AVREBBE IL CORAGGIO DI MUOVERE GUERRA A CHI?

Se davvero credessimo nei valori di libertà, ugualianza e fratellanza che tanto andiamo a sbandierare in giro per il mondo con le nostre armi, per quale motivo siamo ridotti a pallide immagini di noi stessi, incapaci di vedere la verità anche quando l'abbiamo li, davanti agli occhi..... Forse perchè è più facile guardare dall'altra parte facendo finta di niente e lasciando che altri soccombano, affinchè noi si stia bene?..... A differenza degli spartani, le nostre armi sono l'intelligenza, la superiorità numerica e la libertà di parola e azione. Se volessimo interrompere questo genocidio mondiale, sapremmo bene cosa fare. Ma la verità è che non lo facciamo perchè ci fa troppo comodo lasciare che continui, affinchè noi si possa mantenere il tenore di vita al quale ci hanno abituati.

Ora basta... altrimenti cominciò a diventare molesto.

A voi la storia:

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Battaglia delle Termopili

Antefatti
Serse I, re della Persia, per anni si era preparato per riprendere la guerra contro la Grecia iniziata da suo padre Dario I. Nel 484 a.C. l'esercito e le navi di Serse arrivarono in Asia Minore e costruirono un ponte di barche sull'Ellesponto presso Abydos attraversandolo. Secondo Erodoto l'esercito di Serse era formato da circa due milioni di uomini seguiti da 1.200 navi, l’esercito più grande che il mondo avesse visto fino a quel momento, mentre il poeta Simonide lo stimava in circa tre milioni, anche se da studi più recenti è nata un'ipotesi secondo la quale l'esercito di Serse potesse contare su circa 200.000 uomini. Erodoto scrive anche che l'esercito bevve fiumi interi prosciugandoli e mangiò provviste destinate ad intere città. Queste erano ovviamente esagerazioni, ma è chiaro che i greci erano sovrastati numericamente in misura maggiore rispetto al precedente tentativo di conquista sfociato nella battaglia di Maratona. Le poleis greche riuscirono ad accordarsi per affrontare il pericolo e formarono un'alleanza guidata da Sparta, comandata dal re Leonida, e si prepararono a bloccare l'avanzata dell'esercito persiano nel nord della Grecia nello stretto passo delle Termopili. Il passo è fiancheggiato da un lato da montagne scoscese, dall'altro dal mare ed era quindi adatto alla difesa.

All'iniziale distaccamento spartano di Leonida e della sua guardia del corpo, composta da 300 opliti, 2.800 peloponnesiaci e circa 900 iloti, si aggiunsero i rinforzi provenienti da altre città tra i quali 700 da Tespia, 400 da Tebe, 1.000 focesi e inoltre da Tegea, Mantinea, Orcomeno, Corinto, Fliunte, Micene e dalle altre città dell’Arcadia e della Beozia per un totale di 3.900 opliti, seguiti dai rispettivi scudieri che fungevano da fanteria leggera. Ai soldati fu detto che erano solo l'avanguardia dell'esercito greco che si sarebbe unito a loro al più presto. Le forze greche, per un totale di soli settemila uomini, iniziarono la battaglia nell'agosto del 480 a.C.; Leonida mirava a tenere il passo il più possibile per dare modo al resto delle città greche di radunare le loro truppe e navi.

La battaglia
 Leonida nelle Termopili, di Jacques-Louis David (1814)Serse non credeva che un esercito di 300 uomini gli si potesse opporre, e diede ai Greci cinque giorni per ritirarsi. Nello stesso momento anche la sua flotta non riusciva ad avanzare, bloccata dalle veloci navi ateniesi al cui comando si trovava Temistocle. E' rimasto celebre un piccolo aneddoto: alcuni disertori dell’esercito persiano (per lo più Greci arruolati con la forza) avevano dichiarato che i Persiani erano così tanti da oscurare il sole con le loro frecce; gli spartani risposero Bene, allora combatteremo all'ombra. Serse inviò le proprie truppe nel passo delle Termopili, ma ogni ondata fu respinta. Trascorsi i cinque giorni, Serse offrì a Leonida di nominarlo re di tutta la Grecia a condizione di essere subordinato al persiano. Al rifiuto di Leonida, Serse iniziò l'offensiva: i Persiani attaccavano con frecce e corte lance e non riuscivano a rompere le formazioni dei opliti greci, armati di lunghe lance.

I Persiani attaccavano la postazione greca a gruppi di 10.000 soldati per volta tentando assalti frontali nello stretto corridoio formato dal dirupo, da una parte, e dalla costa, dall'altra. La prima ondata ad arrivare sui greci fu quella dei Medi comandata da Tigranes, che assaltarono con entusiasmo ma furono respinti con gravi perdite. La seconda ondata fu dei soldati provenienti da Susa equipaggiati con un grande scudo ma anche loro fallirono. Tentarono anche di aggirare il nemico dal lato della costa, ma molti caddero dalle scogliere. I Persiani avrebbero potuto tentare di colpire i Greci con giavellotti e frecce, ma la carica frontale sembrò la soluzione più rapida e, forse, l'unica che potesse essere adottata, in quanto i Greci avrebbero potuto avanzare per colmare la distanza con un eventuale schieramento di arcieri, tornando ad una situazione di lotta corpo a corpo.

Il giorno successivo Serse schierò in campo le sue truppe d’élite, i diecimila Immortali, comandati da Idarne, che non ebbero maggior fortuna. I Greci combattevano a turno concedendosi un po' di riposo da quel massacro, si accasciavano a terra sudati e sporchi di sangue per poi rialzarsi e tornare a combattere.

Dopo il secondo giorno di combattimenti un greco dal nome Efialte disertò e tradì i Greci, informando Serse dell'esistenza di un nuovo percorso, diverso, per superare il passo delle Termopili. La strada era difesa dai focesi che erano stati distaccati su quel passo due giorni prima. Essi però non si aspettavano un attacco dei Persiani per cui, quando furono attaccati dagli Immortali di Serse, offrirono una ben debole resistenza prima di fuggire consentendo ai Persiani di avanzare incontrastati.

Leonida capì che ogni resistenza sarebbe stata inutile, e con i rimanenti 300 soldati affrontò i Persiani ma inutilmente, perché furono accerchiati da molti Persiani appostati sulle alture. Quando i Persiani chiesero di consegnare le armi, Leonida gridò che sarebbero dovuti venirle a prendere. Nonostante l'improbabile cifra, fornita dagli storici greci, di più di ventimila morti tra i Persiani, compresi due fratelli di Serse (Habrocomes e Hyperanthes), alla fine Leonida venne ucciso. Per quattro volte il suo corpo fu catturato dai Persiani e per quattro volte gli Spartani lo recuperarono. Stremati, i Greci si rifugiarono sul colle che sovrastava le Termopili per proteggere il corpo del loro re caduto. Serse ordinò che fossero finiti con gli archi per non perdere altri uomini.Dopo un anno, l'esercito spartano si ritrova ad affrontare un esercito decimato dalla forza dei 300 Spartani rimasti uccisi di fronte le termopili. Oggi sul luogo della battaglia esiste un monumento. Su di esso vi è riportata una frase attribuita a Simonide:

«O viandante, annuncia agli Spartani che qui
noi giacciamo per aver obbedito alle loro parole.»
 
Conseguenze
 Contemporaneamente agli eventi di Termopili si combatté la battaglia navale del Capo Artemisio che fu un pareggio, ma a causa di questa battaglia le navi greche si ritirarono. I Persiani quindi presero il controllo del Mare Egeo e di tutta la Grecia fino all'Attica; gli Spartani si prepararono a difendere l'Istmo di Corinto e il Peloponneso. Serse saccheggiò Atene che nel frattempo era stata abbandonata dai suoi abitanti trasferitisi sull'isola di Salamina. In settembre i Greci e i Persiani si scontreranno nuovamente nella Battaglia di Salamina.

Media
La battaglia delle Termopili essendo una battaglia combattuta da pochi uomini contro un grande esercito viene spesso ricordate nei media. Nel 1962 ne venne realizzato un adattamento cinematografico chiamato The 300 Spartans. Nel film L'ultimo samurai del (2003) il protagonista Capitano Nathan Algren parlando con il samurai Katsumoto cita la battaglia quale grande esempio di coraggio e onore. Il famoso scrittore di fumetti Frank Miller ha pubblicato un'opera intitolata 300 che si ispira alla sorte dei 300 Spartani che si sacrificarono insieme al proprio re. Dal fumetto è stato tratto l'omonimo film prodotto nel 2006 e distribuito nel 2007.

tratto da :

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_delle_Termopili

 
 
 

Notizia  importante riservata alle ragazze che visitano questo blog:

Post n°86 pubblicato il 09 Aprile 2007 da alex.omega
 

Oggi, girovagando per i vari blog, mi sono imbattuto in una notizia che mi ha lasciato davvero sconcertato.

La pubblico sul mio blog perchè ritengo sia giusto farla girare per avvertire più donne possibili, e perchè se ce una cosa che non tollero sono gli stronzi approfittatori.

Ma basta con i commenti. Ecco la notizia:

________________________________________________________________

In molte ci state chiedendo i suoi nickname ma purtroppo ne aveva tanti. Possiamo solo aggiungere qualche altra informazione utile: si chiama Nic..a - ha una voce molto maschile e con spiccato accento romano - naso pronunciato - capelli castani solitamente con gel - occhi verdi - fronte alta e un tantino stempiato - 1.90 - 45anni portati così così -  è vanitoso - ha un condottiero romano tatuato sul bicipite. Si presenta come titolare di una società di mediazioni bancarie, prestiti mutui ecc. ed è in possesso di documenti che comprovano le sue parole (tutto falso). Conoscendolo bene vi avvisiamo che avendo letto la ns scheda non esiterà a mentirvi su nome, età o sul lavoro che svolge - MA NON POTRA' FREGARVI QUANDO EVENTUALMENTE LO INCONTRERETE E VI RENDERETE CONTO CHE CORRISPONDE ALLA DESCRIZIONE CHE VI ABBIAMO DATO.

Con ognuna di noi ha avuto una relazione che è durata un bel po - per i primi tempi  si comporta come l'uomo più corretto del mondo -  non esita a viaggiare per incontrarvi ed infatti una di noi è al nord, un altra al sud e due al centro.

Una di noi ha fatto una ricerca su alcuni siti e su digiland ha trovato le altre tre. Tutte eravamo spaventate perchè quest'uomo non esita a fare gravi minacce in caso di denuncia, approfittando del fatto che siamo donne sole o con figli. Ora insieme ci siamo rivolte alla legge ma vorremmo con tutto il cuore riuscire a fermarlo dal ferire - derubare - picchiare - spaventare - minacciare - truffare - ecc.

Speriamo di esservi state utili

P.S. GRAZIE PER CIO' CHE AVETE SCRITTO NEI COMMENTI. UN GRAZIE SPECIALE VA AD Orrend  a oltreconfine3  a enricoilsanto e a zingiber PER CIO' CHE CON CORAGGIO HANNO SCRITTO, VISTO CHE LUI LI CONOSCE. LA VS SOLIDARIETA' CI HA RESE ANCORA PIU' DETERMINATE AD ANDARE AVANTI E A NON FERMARCI DINANZI ALLE MINACCE. COMUNQUE LA COSA  IMPORTANTE E' INFORMARE QUANTE PIU' DONNE POSSIBILI

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Per dovere di cronaca la notizia compare al messaggio n°1 del blog:

http://blog.libero.it/DONNEATTENTE/968294.html

Buona pasqua a tutti

 
 
 

Pompa Idrosonica

Post n°85 pubblicato il 06 Aprile 2007 da alex.omega
 
Tag: SCIENZA
Foto di alex.omega

Salve a tutti.

Oggi voglio parlarvi della pompa idrosonica, ma descriverla in questo blog potrebbe essere controproducente per svariati motivi. Primo fra tutti la noia mortale che provano quelli che si trovano davanti una serie di affermazioni che arrivano a sfiorare il limite del credibile nella fisica. Il secondo è non meno importante riguarda quelli che sperano sempre di trovare notizie fresche sul gossip o sulle cazzate che aprono le nostre pagine di cronaca.... di solito sono quelli che abbandonano alla seconda riga.

Il terzo e più importante motivo riguarda quelli che hanno intenzione di produrre energia pulita, perchè possiedono una casa o un'attività che ha bisogno di tale energia a costi contenuti e che non abbisogni di manutenzione continua.

Portando il risparmio energetico al 30%, o superiore, a seconda del tipo di utilizzo, fin dal primo anno.

Si, avete capito bene, stiamo parlando di una macchina capace di produrre più energia di quanta ne serva per alimentarla...... Moto perpetuo?... chi lo sa?.

Io vi consiglio di leggere la pagina che vi ho preparato, confesso di averla copiata quasi interamente, ma ne valeva la pena.

PS. Approfondite l'argomento, ne vale la pena.

Cliccate qui sotto:

http://digilander.libero.it/alex.omega/schede/Pompa_Idrosonica/pompa_idrosonica.htm

 
 
 

Nata la batteria allo zucchero !!!!!!! (:p) slurp...

Post n°84 pubblicato il 27 Marzo 2007 da alex.omega
 
Tag: SCIENZA
Foto di alex.omega

Non ci posso credere, ma pare che finalmente abbiano trovato il modo di addolcire l'energia..... speriamo solo che non ci faccia dimagrire..... Ingrassando i loro portafogli.

.....................................................................................

NATA BATTERIA CHE FUNZIONA A ZOLLETTE DI ZUCCHERO

ROMA - Da milioni di anni la natura produce energia in maniera sostenibile grazie agli enzimi, particolari proteine che fra gli altri hanno il compito di accelerare le reazioni del metabolismo. Ora è possibile 'sfruttare' le loro caratteristiche nella produzione di elettricità, come dimostrano due prototipi di batterie presentati al congresso annuale dell'American Chemical Society, una delle quali funziona addirittura a zollette di zucchero. La batteria 'dolce' è stata realizzata all'università di Saint Louis dai ricercatori guidati da Shelley Minteer, che hanno utilizzato l'enzima glucosio deidrogenasi, presente in tutti gli organismi che 'digeriscono' lo zucchero.

Rivestendo di questa molecola gli elettrodi di una pila gli studiosi hanno prodotto elettricità, fino a 4 volte maggiore di quella delle normali batterie al litio, utilizzando come combustibile delle zollette sciolte in acqua. Tutti gli elementi costitutivi della pila, il cui prototipo ha fatto funzionare una calcolatrice tascabile, ma che in futuro potrà essere usata per ogni tipo di applicazione, sono biodegradabili: "Questo studio - spiega Minteer - mostra che unendo biologia e chimica si possono costruire pile migliori e più rispettose dell'ambiente". Un principio simile è stato sfruttato dai ricercatori dell'università di Oxford, che sono riusciti a produrre una cella a idrogeno che non utilizza il platino come catalizzatore come quelle tradizionali, bensì un enzima. La molecola è stata estratta da una delle prime forme di vita che hanno abitato la terra, il batterio Metallidurans che già 2,5 miliardi di anni fa riusciva a sopravvivere in assenza di ossigeno proprio 'respirando' l'idrogeno. La cella realizzata dai ricercatori inglesi riesce a produrre elettricità in un'atmosfera con soltanto il 4% di idrogeno, un livello molto più basso di quello delle celle tradizionali, e l'unico residuo a fine processo è l'acqua. "La maggior parte degli enzimi idrogenasi è molto labile in presenza di ossigeno - spiega Fraser Armstrong, che ha coordinato lo studio - quello che abbiamo usato noi però viene da un batterio che dapprima viveva in assenza di ossigeno, e in seguito si è adattato alla nostra atmosfera, quindi è resistente anche in presenza di questo gas".
 
 
 
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