IL "RIFONDINO"

La Kefiha e il fazzoletto bianco La storia di chi attende giustizia!!!!


Nel 1975 Carlo, ragazzo italiano nato a Buenos Aires, aveva 15 anni e una famiglia. Madre, padre e sorella 2 anni più grande, e incinta di 3 mesi.Nel 1978, Hamud, ragazzo palestinese, nato nel campo d'internamento di Deisha, aveva anche lui 15 anni. E anche lui aveva una famiglia. Madre, padre, due fratelli uccisi dagli israeliani e una sorella. Anche ad Hamud qualcuno gli ha rubato l'innocenzaA Carlo la barbarie umana gli piombo addosso nel 1977, anno nel quale sua sorella, madre,donna, compagna, militante, gli fu portata via. Carlo aveva 16 anni e quel giorno gli rubarono l'innocenza. Cosi, senza un perché allora e senza una risposta oggi. Solo un vuoto lasciato dalla falsa giustizia degli uomini e, certamente, dalla complicità e il silenzio istituzionale che, su quelle barbarie, ha costruito un nuovo ordine economico mondiale.A Hamud la stessa barbarie umana, lo stesso silenzio complice, li porto via i due fratelli e successivamente la madre, che cercava i figli assassinati. E anche Hamud si fidò dalla giustizia degli uomini. E non ebbe risposte. Anche a Hamud qualcuno gli ha rubato l'innocenzaCarlo cercò invano. Busso ad ogni porta. Interpello chiunque lo potesse aiutare, fino a che si rassegno e capi. Nel frattempo anche sua madre e suo padre erano andati a raggiungere sua sorella.Devastati da un dolore immenso, senza risposte e senza più la forza di fare domande, si arresero.Ma prima tramandarono a Carlo, all'unico sopravvissuto, la dignità di una lotta che aveva come simbolo un fazzoletto bianco .Anche Hamud cerco, con la speranza di trovare una voce, un sussurro che le dicesse che non era tutto perso. Che a 15 anni doveva credere che il mondo, gli esseri umani, erano buoni. Ma alla fine anche lui capi.E allora Caro prese il fucile, assieme al fazzoletto bianco, per ricordarsi il perché di quella rabbia e di quel dolore.E Hamud prese la fionda e la Kefiah, anche lui per di ricordare il perché stava combattendoE solo in in quel momento, quando Carlo e Hamud iniziarono a combattere, il mondo, la giustizia degli uomini, si rese conto di loro. E cercò di recuperare il tempo dell'oblio e del dolore.Chiese a Hamud e a Carlo, fratelli dell'ingiustizia, di fermarsi e di aspettare. Gli chiese di non versare altro sangue perché non avrebbe riportato in vita i loro cari. Ma sopratutto, il mondo impaurito dalla loro reazione, gli diede ragione.E gli offri di comprare la loro attesa, garantendoli non solo la giustizia per loro ma anche per tutt@ quelli che come loro,avevano subito la barbarie degli uomini sulla pelleE Carlo e Hamud attesero.Ma quello che il mondo non aveva colto era che erano diventati fratelli di sangue.E che se se qualcuno avesse fatto del male a Carlo, Hamud sarebbe morto per difenderlo e viceversa.E un giorno di febbraio del 2009, in un lembo di terra sperduta nel mare di Sicilia, Hamud senti ancora la voce dei suoi fratelli, del suo popolo, urlare all'ingiustizia.E ha sentito, nella sua anima e nel suo cuore, che non avrebbe mai più combattuto da solo.Che i migliaia di Carlo di questa terra sarebbero accorsi per stare vicini alle migliaia di Hamud, per i quali oggi la storia dell'ingiustizia e della barbarie cerca di scrivere un nuovo capitolo