I RIMEDI DELLA NONNA

Pechino


Sabato 24 ottobre 
La settimana sta per finire e, a dire il vero, siamo tutti un poco stanchi! Un concentrato di informazioni, templi, religioni, e soprattutto gente, tantissima gente e tutto in pochi giorni, stancherebbe chiunque…ma il viaggio continua ed eccoci al Tempio dei Lama, il principale centro del buddismo tantrico del Paese, ovvero il lamaismo, religione accolta favorevolmente dai Manciù.
Il Tempio ebbe il suo massimo splendore dal XIV al XIX secolo ed a quel tempo ospitava centinaia di lama tibetani, monaci cinesi, mongoli e manciù. E’ un modello dei templi tibetani, con le sue statue di divinità guardiane dall’aspetto feroce, quasi diabolico e violento.
Ci dice la guida che oggi non ci sono più sacerdoti tibetani che mal si adattavano al clima, all’alimentazione ed alla città; sarà solo per quello?
All’interno del Tempio ci guarda benevolmente un gigantesco Buddha di 18 metri! Ci dicono che è stato portato qui come albero, scolpito sul posto ed attorno è stato poi costruito il Tempio!!! Ah, questi cinesi!!!!
Nello stesso quartiere visitiamo il Tempio di Confucio, famoso perché era l’istituzione più prestigiosa al tempo degli imperatori: esaminava i più alti gradi delle gerarchie imperiali per ammetterli alla corte. Nel cortile i nomi dei 51624 laureati ammessi agli esami imperiali dal XIV° secolo alla fine dell’impero!
Ora una bella passeggiata in “cyclopuss”, specie di biciclette/taxi, nel vecchio quartiere cinese, fatto di stradine, vicoli e piazzette minuscole, ad uso e consumo dei turisti, dove saremo ospiti a pranzo di una famiglia cinese.
A dire il vero li vediamo solo perché ci portano il cibo ma non abbiamo modo di parlare con loro….riservati al massimo. Veniamo a sapere che nel passato il nonno del capofamiglia era un personaggio di prestigio alla corte imperiale; la casa è piccola ma dignitosa, alle pareti fotografie di matrimoni, eventi importanti della famiglia e semplici quadretti.
 Dopo pranzo una bella passeggiata sulle Colline di Carbone, alle spalle della Città proibita. La tradizione vuole che ne fosse la riserva di carbone ma in realtà è la terra di riporto delle opere della Città proibita. Lo scopo era quello di rispettare le regole del “fengshui”, secondo il quale non bisognava lasciare il Palazzo senza la protezione simbolica di una collina al nord. Questo non impedirà alla dinastia dei Ming di cadere nel 1644, sotto i colpi di una gigantesca rivolta. L’ultimo dei suoi imperatori scelse un albero di questo giardino per impiccarsi. Dalla sua sommità abbiamo una bellissima vista sulla Città e sui suoi tetti dorati. Valeva proprio la pena di arrampicarsi fin quassù!!! Scendiamo ed andiamo a visitare una delle innumerevoli fabbriche della seta. Ci viene illustrata tutta la procedura per ottenere la seta, dalla farfalla al tessuto e poi….via libera agli acquisti!!!Eccoci nella via degli antiquari; una passeggiata per vedere i negozi di tutti i tipi nella città vecchia: la via è in fase di rifacimento, alcuni negozi sono molto eleganti ed espongono con cura il prodotto, in altri tutto è un poco accatastato e polveroso, bellissime le librerie ed i negozi di pittura!!!!
Poi una piccola parte della vera vecchia Pechino, quella con il riscaldamento a carbone con la scorta per l’inverno chiusa in sgabuzzini che danno sulla strada; quella dove non esiste l’acqua corrente, né il bagno in casa ma pubblico, con l’odore di urina che ti toglie il fiato, con i cavi della luce arrotolati a pochi metri dalla tua testa, con le porte aperte a mostrare un minuscolo corridoio stipato di biciclette, i “negozi” direttamente sulla strada , i pesci che sguazzano in bacinelle rudimentali!!
Presto anche questa parte della città verrà rasa al suolo e gli abitanti trasferiti in giganteschi palazzi dove gli anziani faticheranno ad abituarsi, o forse non riusciranno mai a farlo!