RINCOCERONTE

uno e due marzo duemilaundici


La Bora è un vento catabatico, cioè di caduta e compressione adiabatica, di provenienza nord/nord-orientale, che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico. La bora più conosciuta è quella di Trieste.La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con forti raffiche, intervallate da raffiche meno intense.L'aria artica continentale, relativamente densa e secca, scende da più varchi sull'Adriatico: in particolare, fluendo attraverso la "porta di Postumia" - una depressione della catena alpina nelle Alpi Giulie - investe il settore triestino, attenuandosi al di fuori di una ristretta fascia di scorrimento.Nel golfo di Trieste la bora mantiene la direzione principale ENE-WSW, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Sia pure notevolmente indebolita, si fa sentire sino a Venezia, a Chioggia , ed oltre.Nel semestre invernale questo tipo di vento può raggiungere e superare velocità di 35-40 m/s e può durare per diversi giorni. Sempre a Trieste, a causa delle frequenti giornate di bora, il tempo locale varia in modo repentino e caratteristico.Uno dei record di velocità a Trieste degli ultimi anni è stato toccato il 10 marzo 2010 (152 km/h), mentre gli strumenti (posizionati non a norma WMO) dell'Istituto Nautico hanno registrato una raffica a 188 km/h (e quelli posizionati ad un 100inaio di metri da casa hanno registrato 212.4 km/h). Altro record il 2 marzo 2011, con raffiche a 173 km/h (e gli strumenti non ufficiali posizionati in dogana sull'altipiano hanno registrato 202 km/h). Il record ufficiale è stato tuttavia registrato nel 1954 dall'Istituto Talassografico con 171 km/h (prima che la forza del vento spaccasse l'anemometro).per avere un'idea, il ciclone tropicale più violento, nel 1900 in Texas, provocò circa 8.000 vittime e spazzò l'isola di Galveston con venti di 160 km/h...CENTOSESSANTA, non duecento!il risultato a casa è stato:- ulivi piegati sulle 23- la tettoia è sparsa in giro per il giardino, sulle scale, sotto la piscina, nella piscina (ghiacciata)- pezzi di piscina se ne sono andati- lo scivolo dei bimbi è nel giardino della vicina. in due pezzi- tegole a pezzi e in perfetto ordine sparso in giardino- mattoni (mattoni pieni, non fatti di carta velina...) di recinzione delle aiuole rotti a metà- cancello di due ante oramai fatto in 3 pezzi- copertura della legnaia sparsa per il giardino- ciotole di cane e gatto non pervenute- al vicino (sopra) si sono rotti un paio d'alberi. meno male che sono rimasti incastrati nel suo giardinonel complesso a noi è andata di lusso!
della segnaletica stradale scomparsa e non più ritrovata e di quella che vola per la strada non serve dire niente...
il "giardin publico" è un polmone verde, è pieno d'alberi. ma posteggiarci vicino, non sempre è una buona idea...
come se non fosse già così un'anticamera dell'apocalisse, una vecchissima gru galleggiante costruita nel 1914 ed alta più di 80 metri, l'Ursus, ha rotto gli ormeggi e se n'è andata a zonzo per il golfo per un po'. dice che aveva un appuntamento per l'aperitivo al largo con una bella petroliera...con le raffiche a 180, i rimorchiatori hanno dovuto abbandonare la loro calda sede e sono dovuti uscire in mare, cercare l'ursus, agganciarla (non voglio nemmeno pensare cosa vuol dire avvicinare una cosa di 80 metri con quelle raffiche) e trainarla in porto. in queste condizioni
questa era la situazione davanti all'ufficio il primo giorno, quando ancora c'era il sole e le raffiche registrate era solo a 130. quella cosa lassù non è nebbia, ma il mare che veniva alzato dal vento...
dunque, nessuno di noi è volato via (anche se Uomo è stato sollevato dal vento ed ha dovuto aggrapparsi al muro) e nonappena sarà possibile, avremmo alcuni lavoretti non previsti da fare in giardino. cazzarola!http://www.youtube.com/watch?v=-EI6LRX35kIL.