RIN.TOCCHI MENTALI

7.2014


"Fiabe"  La sirena del lupo di mare, dicono che con la bassa marea si avvicinasse alla spiaggia, ma solo nelle notti senza luna e che ballasse sulla sabbia, in silenzio, al ritmo delle onde. Sapeva intrecciare i suoi capelli come i pescatori le reti. E così, vestita di sé stessa, camminava per ore, godendo dei suoi passi e delle percezioni diverse che i piedi scalzi le riportavano al cervello.La ruvidezza dell’asfalto, la tenerezza dell’erba, l’umidità del sottobosco. I suoi sensi si dilatavano alle estremità temporanee, raccoglievano informazioni e restituivano brividi. Oltre la collina, poco prima che diventasse montagna, due piccole luci gialle le facevano strada. Lui era fermo, immobile, gli occhi non cedevano alle palpebre, dovevano essere fari sicuri. Pochi metri, qualche scivolone e poi l’avrebbe avvolta nel suo mantello scuro, che sapeva di saliva e di buio. Si mescolava bene col profumo del mare. Poche ore per un abbraccio che voleva, senza limite, tendere all’infinito. All’alba scendevano insieme alla spiaggia. La luce accorciava le unghie di lui e schiudeva le squame di lei. Poi era acqua per pescare e per cantare.(dal web)  * La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove (G. Rodari) *