RIN.TOCCHI MENTALI

11.2014


 Ce l’ha fatta a vincerlo, a vincersi.Quando si è presentata, ieri, davanti a me,per incontrarmi e chiedermi aiutonon sapevo sarebbe stato così difficile fare i conticon una Donna così umiliata nel profondo,ma che ha aperto gli occhi, capendo a sue spese il significato crudo della parola violenza.Le appoggio lo sguardo, quasi languido, per il timore che, anche così,potrei premere su quelle ecchimosi che macchiano indegnamenteuna carnagione color cipria.Segni bastardi, impressi con ferocia dal criminaleche fino all'ultimo voleva impedirle di andare via.Sono i suoi occhi a rassicurare me (che paradosso):neri, più del cerchio che li contorna, spogli di rimmel,ma lucidi e fieri.E' consapevole. Adesso è Lei la più forte.E penso che questo non sia 'lavoro' (il mio),ma il dovuto tentativo di infliggere una punizione esemplare,(c'è chi chiama, così poco, "condanna")ad un misero verme.Tutto con la rassegnazione, a priori, che per la vittimadi chi commette un crimine umanonon ci sarà mai giustizia giusta.