Zona libera

Non è mai troppo presto


I bambini soldato non esistono solo in Africa, anche in paesi "democratici e avanzati" si verifica questa abberrante usanza.da :http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=7250Da tempo si parla dei problemi che incontrano i reclutatori dell’esercito statunitense per trovare nuove truppe da mandare in Iraq e in Afghanistan. L’esercito Usa è stato criticato per avere spedito a combattere, nel più pericoloso degli scenari contemporanei, soldati di seconda scelta, con problemi di peso quando non psicologici, ma l’esercito britannico ha superato quel limite infrangendo un altro tabù per i paesi occidentali, mandando in guerra dei minorenni. Ammissioni. Il ministro britannico della Difesa Adam Ingram ha ammesso che 15 minorenni di 16 anni sono stati inclusi nei contingenti di stanza nel sud dell’Iraq dal 2003 al 2005. Secondo Ingram la scelta è stata fatta dai comandanti dell’esercito sotto la pressione del crescente degrado della sicurezza nel Paese, che rende necessario il costante invio di nuove truppe. Si tratta di una flagrante violazione delle convenzioni internazionali e, secondo la Corte internazionale di Giustizia, un vero e proprio crimine di guerra. La Gran Bretagna ha ratificato la convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei bambini e contro il loro impiego in scenari di conflitto armato proprio nel 2003, anno di inizio della guerra in Iraq. Tra i 15 minorenni mandati al fronte, che al tempo della loro partenza avevano 16 anni, ci sono anche i nomi di quattro ragazze. “Sfortunatamente –ha dichiarato il ministro della Difesa- questi processi (di controllo) non sono infallibili e le pressioni sulle unità militari prima dello schieramento hanno fatto sì che, in un ridotto numero di casi, dei soldati siano stati involontariamente spediti in Iraq prima del compimento del diciottesimo anno di età”. Nelle scuole. Come l’esercito statunitense, anche quello britannico è a corto di uomini, l’anno scorso le nuove reclute sono state 12 mila, ma i soldati che nello stesso periodo hanno abbandonato l’esercito sono stati 14 mila. In questo scenario, i giovani sono il bacino principale cui l’esercito può attingere per rinforzare le proprie fila, delle 12 mila nuove reclute del 2006, 2760 erano sedicenni e 3415 diciassettenni. Solo 980 erano invece tra i 23 e i 28 anni di età. Questo fenomeno si spiega in parte con il fatto che il reclutamento è stato ammesso anche all’interno delle scuole, particolarmente in quelle scozzesi. Sebbene le difficoltà che gli eserciti della coalizione incontrano in Iraq siano note a tutti, rivelazione ha sollevato lo sdegno dell’opinione pubblica britannica. Le pagine online del quotidiano scotsman, che ha dato per primo la notizia, sono stati invase da commenti sdegnati dei lettori, mentre diversi politici britannici hanno attaccato il governo Blair e hanno chiesto le scuse esplicite del premier. Da Daowning street non ci sono ancora state reazioni ufficiali.