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GENOA

 

UN AMORE GRANDE

La sera di giovedì 7 settembre, il portone del civico numero 10 di via Palestro, nel nuovo cuore della città di Genova edificato poco più di una decina d'anni prima, era aperto. Alla spicciolata arrivarono dei singolari personaggi che, a vederli oggi, si sarebbe detto fossero appartenuti al Circolo Pickwick. Se l'aspetto tradiva la loro provenienza, i loro cognomi - come si seppe più tardi - non potevano che confermarla: Charles De Grave Sells, S.Green, G.Blake, W.Riley, D.G.Fawcus, Sandys, E.De Thierry, Jonathan Summerhill Senior e Junior, e soprattutto Charles Alfred Payton. Questi, futuro baronetto dell'Impero Britannico, era il Console generale di S.M. la Regina Vittoria a Genova. E l'appartamento (all'interno 4) che accolse l'allegra compagnia d'Albione era proprio la sede del Consolato inglese nella Superba. La cerimonia che stava per andare in scena era l'ufficializzazione del circolo sportivo che da oltre un anno svolgeva una indefessa attività, àuspici e protagonisti i residenti britannici nel capoluogo ligure: il Genoa Cricket and Athletic Club.

 

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Citazioni nei Blog Amici: 6
 

 

SCUSATE IL RITARDO

Post n°348 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da riddik61
Foto di riddik61

Un saluto a tutti e un abbraccio a tutti gli amici, scusate il ritardo ma un blog è difficile da mantenere, cercare di scriverci cose intelligenti.

A molto presto.

 
 
 

I Savoia chiedono i danni all'Italia

Post n°347 pubblicato il 21 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Hanno chiesto ufficialmente allo Stato italiano il riconoscimento di danni morali per un valore complessivo di 260 milioni di euro, senza contare gli interessi.  E' stata fatta richiesta anche per la restituzione dei beni confiscati alla nascita della Repubblica.

A morte la Casa Savoia
bagnata da un'onda di sangue,                  
si sveglia il popol che langue,
si sveglia il popol che langue!

O ladri del nostro sudore
nel mondo siam tutti fratelli,
noi siamo le schiere ribelli,
sorgiamo che giunta è la fin!
sorgiamo che giunta è la fin!

A morte il Re e il principin,
a morte il Re e il principin!

Canto anarchico

 
 
 

OGGI come IERI

Post n°346 pubblicato il 06 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Vogliamo ORDINE e DISCIPLINA.

 
 
 

30 anni impuniti

Post n°345 pubblicato il 06 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Sono passati 30 anni ma non ti dimentichiamo, e non dimentichiamo la mano che ti ha colpito.

Un bacio Benedetto.

 
 
 

Ritroviamoci a Genova...

Post n°344 pubblicato il 06 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

È risuonato in questi giorni uno spontaneo appello: tutti a Genova il 17 novembre. A mio avviso è ancora una volta indispensabile una unità di intenti,voglia di linguaggi comprensibili, voglia di sentirsi comunità, la parola non è solo «compagni» ma spesso si usa anche «fratelli».
C'è voglia di solidarietà e di larga partecipazione.

La parola speranza è come se modificasse la vecchia utopia al vivere precario dei nostri giorni.
C'è un bisogno impellente di trovare nuovi sbocchi di costruzione della polis democratica, perché la violenza e la distruzione la stanno mettendo in atto i potenti.
Certamente 300.000 persone, Carlo ucciso e archiviato, un mese di terrorismo mediatico, i lenti processi, le richieste di condanne esemplari ai 25 capri espiatori, la promozione di molti funzionari, la bocciatura della commisione parlamentare (addio articolo 82 della Costituzione), e il rumore ossessivo delle catene (repressione e galera) proveniente dal Palazzo in queste ore, ci chiedono una risposta a dimensione umana, una risposta chiara, lucida, senza tentennamenti e distinguo inopportuni.
Una risposta a chi vuol isolare per renderci individui individualizzati, sempre più individualisti facili prede da colpire.
L'unità non è solo questione di strategia, è profondo desiderio di ricomposizione, che non è calcolata, una volontà intrinseca di una moltitudine di solitudini.
Chi se non chi era a Genova può rilanciare la politica dell'inclusione partecipativa per opporsi al meccanismo produttivo globale che ci esclude non solo dai diritti, ma dalla nostra stessa vita e di quella di miliardi di persone in tutto il mondo. Ritroviamoci gioiosi a Genova.
Nel 2001 Genova umiliata, militarizzata. Porto chiuso, aeroporto presidiato, stazioni ferroviarie bloccate, negozi barricati.
E soprattutto è saltata la «legalità» con numerosi e inaspettati episodi di «squadrismo di stato» culminato nella tortura degli arrestati.
Riscopriamo Genova con cortei,dibatti incontri musica...ecologia,lavoro, precarietà, rapporti umani controllo dei media, controllo delle menti, la pace, la giustizia, la verità.
Un movimento che si globalizza e si interroga ormai in tante parti del mondo: la resistenza indio-afro-popolare.
Vogliamo tornare a parlarci, a raccontarci, a organizzarsi, dove le differenze si riconoscano legittime, in cui la pluralità sia esplicitata per edificare gioiosi divenire collettivi.
Sia ben chiaro: la consapevolezza di partire da un momento di grande indignazione e di resistenza attiva.
La «gente» di Genova non può perdere questa grande opportunita'!
Donne, uomini, ragazze, ragazzi che non vogliono più sentire parlare dell'onnipotenza del mercato, dei valori di scambio e della guerra continua.
Vogliamo con tutto il cuore impegnarci nello stare insieme, sperimentando il costruire comune: l'essere comuni e pacifici.
Questo vecchio prete partigiano, persuaso di far cosa utile, invita per martedì 6 novembre alle ore 10.30 nella comunità San Benedetto in Genova gli animatori di quelle giornate per mettere le basi dell'organizzazione.
Se questa condizione è condizione di molti dobbiamo parlare fra molti.

Don Andrea Gallo

Lettera pubblicata su Il Manifesto di sabato 3 novembre 2007 

 
 
 

FASCISTA

Post n°343 pubblicato il 02 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

"Letizia Moratti rompe la tradizione, niente commemorazione dei caduti della Resistenza". Iniziamo a chiamare le cose con il proprio nome.

 
 
 

NON IN MIO NOME

Post n°342 pubblicato il 02 Novembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Fermate il treno voglio scendere. Voglio scendere da un paese, che ripropone “leggi razziali”, che preferisce, come al solito, colpire nel mucchio. Ieri gli ebrei, oggi i lavavetri e i rumeni, l’Italica ipocrisia non conosce confini, mentre la nostra vergogna è sconfinata. Le leggi ci sono già, bisogna applicarle. Invece si reclama sempre più rigore, sempre più polizia, i sindaci che vogliono fare gli sceriffi, in un vortice perverso di una politica incapace di affrontare e risolvere i problemi. Vi dico che fate questo “non in mio nome”.

 

Saluti Riddik

 
 
 

SEMPRE I RICCHI GODONO

Post n°341 pubblicato il 26 Settembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

MILANO (Reuters) - Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato che in Finanziaria non verrà toccata la tassazione sulle rendite finanziarie, definendo quello attuale un momento non appropriato per intervenire sul tema, dopo le tensioni sui mercati internazionali registrate ad agosto.

GLI stipendi crescono al rallentatore con un ritmo ormai minimo, così lento che non si vedeva da oltre quattro anni. A luglio le retribuzioni rilevate dall’Istat sono aumentate dell’1,8%, il tasso più basso dal giugno del 2003. Non solo, circa 9 milioni di dipendenti continuano a lavorare con un contratto scaduto, non rinnovato nè nella parte normativa nè nella parte economica. Tanto che, negli ultimi mesi, il divario con l’inflazione, di solito abbondantemente superata dall’andamento assai più rapido dei salari, è andato progressivamente assottigliandosi fino ai dati dello scorso mese.

Il sistema si abbatte non si riforma

 
 
 

STANNO LAVORANDO PER TE

Post n°340 pubblicato il 25 Settembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Calmo, stai calmo e tieni quella bocca chiusa (così eviti di sparare cazzate). Non lo hai capito........ stanno lavorando per te, per il tuo ritorno, per il tuo trionfo. Stanno scoglionando le persone di sinistra, le stanno annientando con una politica vergognosa, che tu non avresti potuto fare. Lavavetri, pensioni, Afghanistan, etc. stanno seguendo il tuo verbo, lasciali lavorare con calma, e vedrai che questa banda di coglioni (Dini, Rutelli, Fassino, Mastella, Giordano, Diliberto, etc.), ti restituirà il paese.

Saluti comunisti.

Riddik

 
 
 

VOTA NO

Post n°339 pubblicato il 22 Settembre 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Comitato dei lavoratori portuali per il NO

 all’accordo del 23 luglio

 

L’accordo firmato da CGIL CISL UIL e UGL e governo, impone la necessità di un  azione diretta per determinare la bocciatura di questa proposta che consideriamo inaccettabile.

I lavoratori portuali di Genova, promuovono quest’iniziativa spontanea chiedendo a tutti i lavoratori di votare l’ 8-9-10 ottobre con un netto NO.

Il protocollo sulle pensioni delinea una controriforma peggiorativa di quella della destra, infatti aumenta l’età pensionabile, diminuisce le pensioni future e aumenta i contributi per il lavoratori più precari. Naturalmente, come sempre, condisce il tutto con una serie di specchietti per le allodole.

Il sistema previdenziale, se si escludono le spese per l’assistenza, garantisce allo Stato un attivo di 15 miliardi l’anno. Con la Finanziaria 2007 sono stati aumentati dello 0,3% i contributi pagati dai lavoratori, con un aumento delle entrate previdenziali di 1 mld. l’anno. La Commissione incaricata dal governo di valutare gli effetti delle precedenti “riforme” ha accertato che, tra il 1996 e il 2005, i miglioramenti del bilancio pubblico hanno superato di 11 mld.le previsioni iniziali, che erano di 74 mld.!

Perché, allora, una nuova controriforma?

Evidentemente si tratta di una nuova tappa del percorso della privatizzazione del sistema previdenziale iniziato nel 1992 e imperniato soprattutto sulla “Dini”. Il primo pesante intervento del governo Prodi in questa direzione è stato, sempre in Finanziaria, quello che ha promosso il trasferimento del TFR ai fondi pensione. Esso ha determinato, per ora, il trasferimento dal salario differito alle casse dei fondi pensioni di 8 mld. l’anno (circa il 40% dell’intero TFR). Posticipare l’età della pensione e ridurne l’entità sono mezzi usati anche per “convincere” i lavoratori riottosi a trasferire altre quote di TFR alle pensioni private.   

 Chi paga la controriforma?

I “costi” della controriforma sono stimati in 10 mld. nell’arco di 10 anni.

Di questi ben 4.4 sono caricati sulle spalle di co.co.pro e co.co.co (dal 2008 aumento dell’1% annuo dei loro contributi, fino al +3% dal 2010). Ciò significa un equivalente taglio dei loro miseri salari! Inoltre, addossare  loro ben il 44% dei “costi” totali rappresenta un sostanziale “consolidamento” del numero attuale dei super-precari: altrimenti chi paga?

Ma non basta. Altri 3,5 mld. dovrebbero venire dalla “razionalizzazione degli enti previdenziali e assicurativi”(INPS, INPDAP, INAIL, ecc.), ma, se ciò non avvenisse, si ricorrerebbe (dal 2011) a un nuovo aumento dei contributi, per tutti i lavoratori, pari allo 0,09%.

Da notare che il ripetuto ricorso all’aumento dei contributi avviene a fronte del continuo peggioramento della previdenza pubblica.

L’età pensionabile.

La trappola dello “scalone” di Maroni viene soltanto un po’ ammorbidita e diluita nel tempo  introducendo un sistema di “scalini” con i quali i requisiti per andare in pensione di anzianità aumenteranno di anno in anno. Finché dal 2011 verranno uguagliati i danni già previsti dalle destre (61 anni di età e 35 di contributi) e dal 2013, addirittura, superati (62 anni di età)! Dal 2014 la destra prevedeva l’aumento dell’età a 62 anni solo se non si fossero verificati “risparmi” superiori a quelli previsti. Ipotesi realistica, come abbiamo visto a proposito degli effetti delle “riforme” degli anni ’90. L’Unione non ha voluto correre rischi: ha imposto l’aumento, senza condizioni, dell’età a 62 anni e l’ha anticipata di un anno! Naturalmente l’aumento dell’età pensionabile peggiora anche la condizione dei precari.

La diminuzione delle pensioni.

Dal 2010 diminuiranno fra il 6 e l’8% i coefficienti di trasformazione, e quindi diminuirà l’importo delle pensioni future. Un esempio: con le regole attuali un futuro pensionato, col sistema contributivo, a 60 anni con 35 di contributi avrebbe un tasso di sostituzione del 48% (ultimo salario 1.000 = pensione 480). Per i 60 anni la riduzione del coefficiente sarà del 7%, quindi il nuovo tasso di sostituzione sarà del 45% (pensione = 450). Inoltre i  coefficienti verranno rivisti al ribasso ogni 3 anni, invece che ogni 10 come ora, e fissati con decreto dal ministro del Lavoro “di concerto” col ministro dell’Economia!

L’imbroglio dei lavori usuranti.

Per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti viene sì previsto un anticipo di 3 anni per l’età pensionabile, ma i fondi stanziati coprono solo 5.000 lavoratori all’anno fino al 2017, e quindi la grande maggioranza di chi ha fatto lavori usuranti ne verrà nei fatti esclusa. Dal 2013, poi, anche i lavoratori “usurati” dovranno attendere i 58/59 anni e, anche per chi rientrerà nei ristretti criteri previsti ( ad esempio, si allarga la platea dei lavori usuranti ai lavoratori notturni che effettuino almeno 80 turni l’anno: gli infermieri turnisti ne compiono mediamente 70!), la situazione peggiorerà rispetto a quella attuale.

La presunta garanzia del 60% del futuro tasso di sostituzione (rapporto tra pensione e ultimo salario).

Il testo, per la verità, si limita ad affermare che i vari interventi del governo, in futuro, “( potrebbero portare indicativamente il tasso di sostituzione al netto della fiscalità a un livello non inferiore al 60%), facendo salvo l’equilibrio finanziario dell’attuale sistema pensionistico”. Dunque, si tratta di un’affermazione espressa tra  parentesi e al condizionale e subordinata all’”equilibrio finanziario”. Se ciò non bastasse a dimostrare che è stato scritto solo perché qualcuno nei sindacati o nei partiti avesse qualcosa da dire in favore del protocollo, viene inserito nel paragrafo in cui si decide la riduzione del coefficiente di trasformazione e, quindi, del tasso di sostituzione, come si è visto al punto 2c! I falsari dell’accordo dimostrano di avere un vero gusto per il paradosso!

L’aumento delle finestre per le pensioni di anzianità .

La “Maroni” ridurrebbe a 2 all’anno le finestre pensionistiche per chi ha 40 anni di contributi, col rischio di pesanti allungamenti della permanenza al lavoro dopo la maturazione del requisito. Il “protocollo” prevede il ripristino di 4 finestre, con la riduzione del prolungamento dell’attività, che comunque rimane. Per far fronte ai “costi” che ciò comporterà è prevista l’introduzione di finestre anche per le pensioni di vecchiaia. Pertanto le donne e gli uomini non andranno più in pensione di vecchiaia rispettivamente a 60 e 65 anni, ma vedranno prolungata la loro permanenza al lavoro fino alla data dell’apertura della prima finestra successiva al compimento dell’età prevista. Quindi un peggioramento previsto dalla destra per i lavoratori che maturano la pensione di anzianità coi quarant’anni di contributi, viene trasformato, pari pari, dall’Unione in un peggioramento per i lavoratori che maturano la pensione di vecchiaia!

 

Gli aumenti delle pensioni basse. 

La questione è particolarmente intricata e vengono dati importi diversi. Mi affido a quello indicato dall’Ufficio sindacale della FIOM. L’aumento viene dato a tutti, donne e uomini, coloro che hanno una pensione mensile inferiore a 693 € (altre fonti sostengono 654) e più di 64 anni. Per i pensionati previdenziali, corrisponde a 29 euro medi mensili, dal 2008. Gli stessi soggetti avranno nel 2007 un aumento “una tantum” di 300 € medi. Importi minori e variabili andranno alle pensioni sociali e a quelle di invalidità.

Il miglioramento dell’indicizzazione. 

La “rivalutazione” delle pensioni, per le fasce comprese tra 3 e 5 volte il minimo attuale (da 1.308,48 a 2.180,70 € ), passa dal 90% al 100% della variazione dei prezzi dell’indice Istat. In concreto, un pensionato con 1.508, 48 € di pensione, fino ad oggi ha una rivalutazione pari al 100% dell’indice Istat fino a 1.308,48 € e del 90% sugli altri 200 €. Dunque, avrebbe un aumento del 10% della rivalutazione basata sull’indice l’Istat su 200 €. Se l’inflazione Istat fosse del 2%, su quei 200 € si applicherebbe un’adeguamento del 2% anziché dell’1,8%. Quindi percepirebbe un aumento di 4 €, anziché di 3,60!  Ben 40 centesimi mensili!! Come ovvio, per le pensioni fino a 1.308,48 € non cambierebbe nulla, dato che una parte di esse ha già percepito un lauto aumento, come si è appena visto!

 

Si ripete continuamente che gli interventi sulla previdenza hanno l’obiettivo di favorire i giovani lavoratori rispetto a quelli anziani e “supergarantiti”. Ci è ben noto quanto ciò sia falso, come argomentiamo da circa 15 anni!

Nonostante ciò non riesco a passare oltre senza qualche considerazione supplementare riguardo al protocollo in esame: a) esso porta vantaggi rispetto alla “Maroni” (ma, non dimentichiamo, sempre peggioramenti rispetto ad oggi!) unicamente ai lavoratori di 58 e 59 anni che potranno andare in pensione tra il 1°/1/ 2008 e il 30/6/2009 e ai lavoratori che nel 2010 avranno 60 anni. Sono da considerarsi giovani?; b) riguardo all’età pensionabile, dal 2011 si pareggerà la “Maroni” e dal 2013 la si peggiorerà. Dunque, a regime, in attesa di ulteriori interventi, la situazione futura di tutti i lavoratori (quindi di quelli giovani) sarà peggiore e, ancora di più per i precari, che saranno soggetti a una maggiore “concorrenza” da parte dei lavoratori anziani costretti a continuare a lavorare; c) a finanziare i “vantaggi” saranno soprattutto i co.co.pro/co ( in grande maggioranza giovani); d) a vedere diminuita l’entità della loro pensione saranno, in particolare, i lavoratori assunti dal 1/1/1996 (interamente soggetti al sistema contributivo); d) saranno ancora essi a vedere peggiorate le regole per le successive modifiche (al ribasso) del coefficiente di trasformazione.

 

RITENIAMO QUESTI PUNTI DI UNA CHIAREZZA DISARMANTE, DEVONO FAR RIFLETTERE ANCHE CHI ALL’INTERNO DEL SINDACATO E’ A FAVORE DELL’ACCORDO.

 

VOTA NO

 

        Comitato dei lavoratori portuali di Genova per il NO all’accordo del 23 luglio

 
 
 

CIAO ROBERTO

Post n°337 pubblicato il 31 Agosto 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Ti ricordi roberto, io ti ricordero per sempre.
Ciao caro amico.

Ti ricordi, Michel dei nostri pantaloni corti, delle tue gambe lunghe magre e forti e
della rabbia che mi davano correndo tutti i giorni un po' più svelte delle mie.


Ti ricordi, Michel dei nostri soldatini morti, nella difesa eroica dei bastioni e
seppelliti in una siepe con onori militari inventati lì per lì.


Ti ricordi, Michel del banco nero in terza fila, che ascoltò tutte le risate, di due
bambini che vivevano in un sogno che non si ripeterà.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel che a me piaceva Garibaldi, ma tu dicevi che era un buffone e che
senz'altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone.


Ti ricordi, Michel di come ti prendevo in giro, per l'erre moscia che ti era rimasta, solo
ricordo della Francia e della tua prima casa, dei tuoi amici di lassù.


Ti ricordi, Michel di come era esclusiva la tenerezza che ci univa, e accompagnò la
nostra infanzia fino ai giorni della nuova realtà.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel di come a me dispiaceva, quando parlavi sempre di ragazze e delle
voglie che avevi con due occhi un po' sottili che non conoscevo più.


Ti ricordi, Michel di quando i mei capelli corti, ti davano fastidio e dicevi, che se non
la piantavo di fare il bambino tu con me non ci saresti uscito più.


Ti ricordi, Michel quel giorno che facemmo a pugni tornando a casa dalla scuola, con la
cartella appogiata a una colonna a due passi dal palto.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.


Ti ricordi, Michel il giorno che morì tua madre, che tu piangevi tanto che anche il cane
che ti voleva così bene non aveva il coraggio di avvicinarsi un po'.


Ti ricordi, Michel che tristi erano quei giorni, io non sapevo proprio cosa dirti e che
confusione avevo in testa e che stupore sul tuo viso e che voglia di partir.


Ti ricordi, Michel quei due saluti alla stazione e i lacrimoni venir giù, quando la
macchina comincia a far pressione tu dovesti salir su.


Ti ricordi, Michel che fretta che avevano tutti, far partire la vettura, mentre lento il
tuo vagone se ne andava ritornava la paura.


Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel. Ti ricordi, Michel.

Claudio Lolli.


 

 
 
 

SCIOPERO

Post n°336 pubblicato il 24 Agosto 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Ancora un morto sul lavoro, un portuale ad Augusta.

Lunedi 27 agosto 2007 i porti e i lavoratori si fermano 24 ore.

 
 
 

BARCOLLO, MA NON MOLLO

Post n°335 pubblicato il 24 Agosto 2007 da riddik61
Foto di riddik61

"Sbagliammo a ritirarci da Saigon in modo ingnominioso: non faremo lo stesso con Baghdad.", ha detto il Presidente Bush in un discorso a
Kansas City.

Volevo ricordare che nel 1975 da Saigon, gli americani, non si ritirarono, scapparono perchè un un popolo di mezze seghe che mangiava riso, li aveva presi a calci nei denti.


Saluti.

 
 
 

SOCIETA' CIVILE

Post n°334 pubblicato il 24 Agosto 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Veltroni aprirà alla "societa civile". Chi legge, e non è abituato al nulla della politica quotidiana, non capisce se si tratta di una setta, lobby o un movimento di lotta. John Grimond, nell’articolo “Il mondo nel 2002”
sull’Economist, diceva di essa: “se ne parla universalmente in toni che
suggeriscono che sia un Grande Bene, ma per alcuni presenta un problema: che
diavolo è? Senza saperlo, come si può dire se si vuol esserne parte?
”. Negli anni 60/70 esisteva la "maggioranza silenziosa", che identificava una porzione di popolazione, che non occupandosi di politica attiva, determinava scelte e orientamenti, di solito di destra. Oggi la "società civile" è formata da borghesia e intelettuali, "illuminati" e di "sinistra", che hanno sempre considerato la politica "militante" come una cosa sporca, che dal caldo dei loro salotti giudicano cosa è giusto o cosa è sbagliato, senza aver mai fatto riunioni, volantinaggi, attaccato manifesti, manifestazioni (non girotondi), scontri con la polizia o gruppi avversi, cotto salamelle alle feste di partito. Hanno sempre tenuto le distanze da noi "appestati" che giornalmente ci confrontiamo con la realtà vera. Stanno distanti dalla politica, ma provate a proporgli una candidatura qualsiasi, accettano, eccome, e sono peggio degli altri.

Saluti da un "lavoratore civile"

 
 
 

LA CINA E'.......

Post n°333 pubblicato il 22 Agosto 2007 da riddik61
Foto di riddik61

Giocattoli, vestiti, alimenti, contraffatti, contaminati e nocivi. Questo è lo sviluppo cinese, il PIL e gli investimenti esteri aumentano, a dismisura, grazie a leggi e controlli inesistenti e a una forza lavoro sfruttata. Ma la colpa di tutto questo non è soltanto della Cina, ma i nostri bravi imprenditori che chiudono in Italia per aprire oltre la Grande Muraglia sono esenti da responsabilità ? Per il profitto camminano non solo sopra la pelle dei lavoratori cinesi e italiani, ma criminalmente ci avvelenano fregandosene delle conseguenze, tutto in nome del loro profitto.

Saluti

da repubblica.it
19.05.2005
dal corrispondente FEDERICO RAMPINI
(estratto)
Per confezionare un paio di
Timberland, vendute in Europa a 150 euro, nella
città di Zhongshan un ragazzo
di 14 anni guadagna 45 centesimi di euro.
Lavora 16 ore al giorno, dorme in
fabbrica, non ha ferie né assicurazione
malattia, rischia l'intossicazione e
vive sotto l'oppressione di
padroni-aguzzini. Per fabbricare un paio di
scarpe da jogging Puma una
cinese riceve 90 centesimi di euro: il prezzo in
Europa è 178 euro per il
modello con il logo della Ferrari. Nella
fabbrica-lager che produce per la
Puma i ritmi di lavoro sono così intensi
che i lavoratori hanno le mani
penosamente deformate dallo sforzo
continuo.

Per saperne di più:

Il mondo addosso - Ae 69, Francesco Gesualdi


 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: riddik61
Data di creazione: 28/06/2005
 

CHE GUEVARA

 

HO SENTITO CHE NON VOLETE IMPARARE NIENTE

Ho sentito che non volete imparare niente.
Deduco: siete milionari.
Il vostro futuro è assicurato - esso è
Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi
Non urtino nessuna pietra. Allora non devi
Imparare niente. Così come sei
Puoi rimanere.

E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,
Come ho sentito, sono insicuri
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente
Ciò che devi fare affinché stiate bene.

Essi hanno letto i libri di quelli
Che sanno le verità
Che hanno validità in tutti i tempi
E le ricette che aiutano sempre.

Dato che ci sono così tanti che pensano per te
Non devi muovere un dito.
Però, se non fosse così
Allora dovresti studiare.

-Bertolt Brecht

 

UN DOVEROSO RICORDO

immagine

www.uaar.it

Campagna di “sbattezzo”


Il più importante riconoscimento giuridico ottenuto dall’UAAR.

In risposta all’arroganza delle gerarchie ecclesiastiche, abituate a millantare cifre fantasiose sul numero dei proprî fedeli basate sui battesimi, l’UAAR ha sensibilizzato i proprî soci a chiedere alle parrocchie la cancellazione del proprio nome dai registri dei battezzati.

L’indisponibilità dimostrata dal clero cattolico ad accogliere questa richiesta ha spinto l’UAAR a presentare un’istanza al Garante per la tutela della privacy: quest’ultimo, nel settembre 1999, si è pronunciato sull’argomento riconoscendo il diritto di ogni cittadino a veder annotata la propria volontà di non essere più considerato un fedele della Chiesa cattolica. Il 21 novembre 2002 la Conferenza Episcopale Italiana, riunita in seduta plenaria, ha preso ufficialmente atto della legittimità delle richieste di cancellazione degli effetti civili del battesimo formulate dai soci UAAR.

Da allora, migliaia di cittadini italiani si sono “sbattezzati”, anche se nel frattempo l’obiettivo “statistico” è venuto meno (le cifre diffuse sui battesimi sono comunque non vere).

Il timore di subìre pratiche religiose quando non si hanno più le forze per impedirle; la spinta a uscire da un’organizzazione sempre meno religiosa e sempre più politicizzata, mandandole un segnale molto forte; la volontà di non essere più considerato, da un punto di vista legale, subordinato alle gerarchie ecclesiastiche; la scelta di essere coerenti fino in fondo; l’orgoglio di rivendicare la propria identità atea: tutte queste motivazioni hanno creato un vero e proprio fenomeno di costume, che ha attirato l’attenzione di diversi media.

Per maggiori dettagli consultate la scheda relativa: troverete anche un modulo pro-forma da compilare e spedire per cancellare ogni effetto civile derivante dall’appartenenza alla Chiesa cattolica.

 

QUARCÖSA


Aldo Gennaro

Ho bezëugno de credde
in quarcösa
co no segge lontan
comme o çê.
Quarcösa co segge ciù vixin,
ciù concreto,
co me parle, co me stagghe a sentî.
Co me dagghe amicizia, emoziôin, amô.
Co me fasse sognà.
Che insemme se posse
giöi, soffrî
de tûtto quello che o futuro
da vitta o l'avià da parte pe noî.
E questo quarcösa
vêuriae che ti fosci tì.

 
 

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