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CHIACCHERE FRA AMICI

DI TUTTO UN PO'

 

 

« Buona befana a tutti!!.....tantiiii auguriiiiiiiiii... »

..l'epifania tutte le feste, porta via

Post n°745 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da giramondo595

dopo le feste, si riparte con la splendida fiaba di Hans Christian Andersen.

La regina delle nevi

Da questa fiaba è stato tratto l' ultimo capolavoro di Walt Disney, uscito nel periodo natalizio Frozen - Il  regno di ghiaccio.

 

 

 

Tanto, tanto tempo fa, c'erano un bambino chiamato Kai e una bambina chiamata Gerda. Vivevano porta a porta e si volevano molto bene.
Fra le due case c'era un giardino nel quale i due ragazzi giocavano tutta l'estate tra i fiori. Il fiore preferito di Gerda era la rosa e lei aveva perfino inventato una poesia dedicata a Kai:
«Le rose non perdono il profumo mai e amici per sempre saran Gerda e Kai.» Durante l'inverno, sedevano accanto alla stufa ad ascoltare le storie che la nonna di Kai narrava sulla perfida Regina delle Nevi:
«Vola nella grandine e ricopre i campi di neve. Paralizza i fiori con la brina e ghiaccia i fiumi. Il suo cuore è di ghiaccio e vorrebbe che anche quello degli altri fosse come il suo.»
Una sera, mentre la nonna parlava, il vento fischiava intorno alla casa e una finestra si spalancò. Una folata di grandine colpì Kai al viso e una scheggia di ghiaccio gli entrò in un occhio e gli arrivò fino al cuore.
Lì per lì Kai dette un grido di dolore. Ma pochi momenti dopo stava ridendo di nuovo. E Gerda non ci pensò più.
Il giorno dopo, Kai stava andando a giocare nella piazza del paese con gli altri ragazzi.
«Posso venire anch'io?» gli chiese Gerda. Ma Kai si rivoltò con uno scatto: «No davvero. Sei solo una ragazzina stupida.»
Gerda rimase molto ferita da queste parole. Ma come poteva sapere che la scheggia penetrata nel cuore di Kai glielo aveva reso di ghiaccio?
Uno dei giochi favoriti dai ragazzi era quello di legare gli slittini ai carri dei contadini e farsi così trascinare sulla neve. Ma quel giorno, sulla piazza, c'era una grossa slitta bianca, col conducente avvolto in una bianca pelliccia.
«Questo è meglio del carro dei contadini», pensò Kai e legò il suo slittino alla parte posteriore della slitta bianca.
La slitta si mosse, sempre più veloce finché Kai cominciò a spaventarsi.Voleva slegarla, ma non poteva sciogliere il nodo. Correvano sempre più lontano,oltre i confini del paese, volando nel vento.
«Aiuto! Aiuto!» gridava Kai, ma nessuno lo sentiva. Filarono via per ore, poi all'improvviso la slitta si fermò e il conducente si alzò in piedi. Era una donna alta e sottile vestita tutta di neve. Kai la riconobbe subito. Era la Regina delle Nevi! Mise Kai sulla slitta vicino a lei e lo avviluppò nel suo mantello. «Tu hai freddo», disse e lo baciò in fronte.
Il suo bacio era come il ghiaccio, ma lui non sentì più freddo.
La guardava e pensava che nessuna al mondo fosse più bella della Regina delle Nevi.
Infatti era stata proprio lei a mandare il vento che aveva fatto entrare il ghiacciolo nel cuore di Kai, che ora era un blocco di ghiaccio. Kai aveva già dimenticato Gerda, la nonna e la sua casa.
Gerda pianse amaramente quando Kai non tornò a casa. Tutti dicevano che era sicuramente morto, sepolto chissà dove nella neve.
Gerda aspettò tutto l'inverno, ma Kai non tornò. Alla fine, arrivò la primavera e Gerda ricevette in dono un paio di scarpette rosse. Se le mise e andò fino al grande fiume.
«Avete visto il mio amico Kai?» chiese alle onde. «Vi darò le mie scarpette rosse se mi dite dov'è.»
Le onde annuirono con le loro creste spumeggianti. Essa allora montò su una piccola barca attraccata fra le canne, e lanciò le scarpe nell'acqua, più lontano che poté.
In quel mentre, la barca si allontanò dalla riva e cominciò a correre lungo il fiume. Gerda aveva paura, ma non osava saltar giù.
«Forse la barca mi porterà da Kai», pensò.
La barca trascinò Gerda giù lungo il fiume, fino a una casetta dal tetto di paglia circondata da un giardino di ciliegi.
Una strana vecchia signora, con un gran cappello in testa, uscì dalla casetta e con il suo lungo bastone ricurvo agganciò la barchetta e la tirò in secco.
«Povera bambina», disse a Gerda.
«Come mai stavi navigando tutta sola per il mondo?»
Gerda raccontò la sua storia alla vecchia signora e le chiese se per caso avesse visto Kai.
«Ancora non l'ho visto, cara, ma sono sicura che verrà molto presto.» La portò in casa e le offrì delle ciliege. E mentre Gerda mangiava, la vecchia signora le pettinava i capelli.
Ora, dovete sapere che in verità la vecchia signora era una maga, che si sentiva molto sola, e perciò desiderava tenere Gerda con sé. E con il suo pettine magico aveva cancellato tutti i suoi ricordi, perfino quello di Kai!
I giorni passavano e Gerda giocava nel giardino dei ciliegi.Ma, una mattina di sole, mentre girellava tra i fiori del giardino, vide un cespuglio pieno di boccioli di rose. Gerda baciò le rose con trasporto e si ricordò immediatamente di Kai.
«Sono rimasta qui troppo a lungo!» gridò e la sua voce disturbò una grossa cornacchia nera che gracchiò:
«Che succede ragazzina?»
«Devo trovare il mio amico Kai. L'hai forse visto?»
«Un ragazzo è passato di qui la settimana scorsa. Ha fatto innamorare di sé una principessa e ora è principe anche lui. Vivono in un bel palazzo non lontano da qui.»
«Oh, sarei proprio felice per Kai se fosse diventato un principe», rise Gerda. «Puoi mostrarmi la strada per raggiungerlo?»
E la cornacchia accompagnò Gerda fino al palazzo. Poi si appollaiò sulla sua spalla e insieme salirono su una lunga scala buia e arrivarono nella camera del principe.
Gerda guardò il principe addormentato e scoppiò in lacrime: «Ma non è Kai! Dovrò continuare a cercarlo e sono così stanca!»
Il suo pianto svegliò il giovane principe e la principessa che si stupirono moltissimo alla vista di una fanciulla in lacrime ai piedi del loro letto e con una cornacchia sulla spalla, per di più. Ma ascoltata la sua storia furono molto comprensivi.
«Ti darò il mio vestito più bello per rallegrarti» disse la principessa.
«E io ti darò il mio cocchio d'oro» disse il principe, «così potrai viaggiare più velocemente e trovare al più presto il tuo amico.»
Con la carrozza del principe, Gerda si avventurò in una cupa foresta, ma la vettura dorata riluceva troppo fra gli alberi e dei banditi la videro.
«È oro, oro!» gridavano, e al primo crocicchio la circondarono.
Tirarono giù Gerda dalla carrozza e la portarono nel loro covo. Sulla soglia c'era una bambina dagli occhi neri che era la figlia del capo dei banditi.
Quando si resero conto che Gerda non era una ricca principessa e che non c'era niente da rubarle, decisero di ucciderla.
«Oh no, non lo fate!» gridò la figlia del bandito. «Giocherà con me e io potrò indossare i suoi bei vestiti!»
Il capo dei banditi si accigliò. «Va bene, ma la terrò sotto chiave perché non scappi e non denunci il nostro nascondiglio.»
Quella sera Gerda raccontò alla sua nuova amica la storia di Kai. Mentre parlava, le colombe che stavano appollaiate sulle travi e una vecchia renna, sentirono tutto.
Dopo un po' una delle colombe disse: «Cuu, cuu, noi abbiamo visto il piccolo Kai. Era sulla slitta della Regina delle Nevi e andava verso la Lapponia.»
«È vero», disse la renna. «Io ci sono nata in Lapponia, dove tutto scintilla di neve e di ghiaccio e la Regina ha il suo palazzo estivo.»
«Devo andarci subito!» esclamò Gerda. «Ora capisco perché Kai è stato così duro quel giorno. Il suo cuore era già di ghiaccio.»
I ladroni dormivano; la figlia del capo scivolò furtivamente vicino al padre che russava e gli rubò la chiave della porta.
«Porta Gerda in Lapponia» disse alla renna «E aiutala a ritrovare Kai.»
La renna era felicissima di tornare a casa sua e corse via per brughiere e paludi. Viaggiarono per diversi giorni e infine arrivarono nella gelida Lapponia.Faceva un freddo terribile e dappertutto c'era ghiaccio e neve.
«Guarda laggiù!» gridò Gerda. In lontananza, il palazzo estivo della Regina delle Nevi scintillava come una montagna di diamanti.
Intanto, nel Palazzo, la Regina aveva fatto di Kai il suo schiavo. Era una donna fredda e dispettosa e lo costringeva a lucidare continuamente i grandi pavimenti gelati.
Kai avrebbe pianto, se il suo cuore non fosse stato di ghiaccio. Poi un giorno la Regina delle Nevi dette a Kai dei ghiaccioli e gli disse:
«Se con questi riesci a formare la parola ETERNITÀ, può anche darsi che ti lasci libero.» Poi volò via. Kai venne lasciato solo con i ghiaccioli. Le sue mani erano livide dal gelo ma lui non sentiva freddo. Stava ancora tentando di formare la parola ETERNITÀ quando Gerda trovò la strada che conduceva al palazzo e alla grande sala ghiacciata.
«Kai» gridò. «Finalmente ti ho trovato!» E gli gettò le braccia al collo. Ma Kai rimase impassibile.
«Chi sei? Che ci fai qui? Vattene e non mi toccare.»
Gerda non gli diede retta. Malgrado gli sguardi ostili continuò a stringerlo a sé e pianse lacrime di gioia. E mentre piangeva, le sue lacrime calde caddero negli occhi di Kai... e sciolsero il ghiaccio del suo cuore.
Kai si ricordò subito di lei. «Gerda! Sei tu!» e finalmente rideva.
Si abbracciarono e si baciarono e danzarono di gioia. Anche i pezzettini di ghiaccio danzavano e composero da soli la parola ETERNITÀ sul pavimento.
«Ora sono libero!» gridò Kai. «La Regina delle Nevi non ha più potere su di me. Il mio cuore è di nuovo mio!»
Gerda guidò Kai dove la renna stava aspettando. Sulla sua groppa fecero il viaggio di ritorno e quando arrivarono a casa era di nuovo estate.
E le rose del giardino erano in piena fioritura.

 

 
 
 
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CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

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          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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