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Mini recital di Renato Carosone
Post n°841 pubblicato il 18 Agosto 2014 da giramondo595
Tredici anni a Roma moriva Renato Carosone. Questo recital, un evento che solo il web può realizzare, è un doveroso tributo al grande artista napoletano, che, con le sue memorabili canzoni resterà sempre vivo nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Renato Carosone nasce a Napoli il 3 gennaio 1920, primo di altri due fratelli, Olga e Ottavio. Inizia prestissimo a studiare musica per volontà del padre. L'11 maggio 1935 suona il pianoforte nel teatrino dell'Opera dei Pupi di Giuseppe Perna; in seguito lavora presso la casa editrice E. A. Mario come "ripassatore", insegnando cioè le nuove canzoni ai cantanti, e nel 1937 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di San Pietro a Majella. Viene scritturato da una compagnia di arte varia, con cui si imbarca per l'Africa Orientale Italiana; quando la compagnia si scioglie, Carosone rimane tra Massaua e Addis Abeba per nove anni, prestando servizio militare durante la seconda guerra mondiale sul fronte della Somalia Italiana. Suona in varie formazioni, conosce la futura moglie Lita, veneta, sposata a Massaua, che gli darà il figlio Pino, e nel 1946 torna in Italia, a Napoli. Contro le aspettative del padre Antonio, impresario al Teatro Mercadante, si trasferisce a Roma ottenendo una buona notorietà nell'ambiente musicale. La sua prima memorabile canzone è O sarracino 'O sarracino (IT:Il saraceno) fu scritta nel 1958 da Renato Carosone (musica) e Nisa, pseudonimo di Nicola Salerno (parole). Con il termine saraceno si utilizzava indicare i mussulmani provenienti dall'oriente, o più in generale gli arabi. Inizialmente l'idea del brano era proprio quella di uno sbarco di un affascinante uomo orientale di colore desiderato da tutte le donne.[2] In seguito gli autori del brano preferirono che il protagonista della canzone fosse semplicemente napoletano, lasciando il nome di sarracino più come parodia, che come effettiva provenienza geografica.[2] Tuttavia le influenze orientali rimasero nella melodia di 'O sarracino, che rimase negli anni uno dei più celebri brani di Carosone. La seconda è Caravan Petrol Introdotta dal consueto parlato di Gegè Di Giacomo ("Canta Napoli, Napoli petrolifera...") la canzone sul lato B del disco affronta, con la consueta ironia, il tema della ricerca del petrolio, effettuata dal protagonista della canzone, un napoletano, nei dintorni di Napoli, ovviamente senza trovare nulla perché "ca 'o petrolio nun ce sta"... Musicalmente Caravan petrol è una delle prime canzoni che mescola sonorità arabe con la tradizione musicale occidentale. Tra le numerose cover della canzone è da ricordare quella in versione ska incisa dai Casino Royale nell'album Jungle Jubilee con il titolo opportunamente mutato in Skaravan petrol; un'altra cover è stata realizzata nel 2001 da Massimo Ranieri per il suo album Oggi o dimane. La canzone ispirerà il film Caravan petrol di Mario Amendola. Nel 2006 il reality show italiano La fattoria sceglie la canzone come sigla del programma ma cambia una parte del ritornello: pascià, pascià, pascià, invece dell'originale Allah, Allah, Allah. Il motivo ufficiale fu che il programma era incentrato sulla figura del "pascià" (uno dei personaggi della trasmissione) e anche per rispetto verso l'Islam, ma all'epoca alcuni giornali parlarono di censura del testo di Carosone per paura di ritorsioni da parte di estremisti islamici (come era già avvenuto diversi anni prima nel programma Quelli della Notte per la parodia di uno sceicco arabo da parte di Andy Luotto). Il 28 ottobre 1949 fonda il Trio Carosone insieme all'olandese Peter Van Wood - poi autore di Tre numeri al lotto assieme a Fiorenzo Fiorentini (1949) e Via Montenapoleone (1953) - e al fantasista napoletano Gegè Di Giacomo.I tre, con Carosone al pianoforte, Di Giacomo alla batteria e Van Wood alla chitarra elettrica, inaugurano lo Shaker Club di Napoli, frequentato dai militari americani e dai nuovi ricchi degli "anni del benessere". Quando nel 1952 l'olandese Van Wood lascia il trio per trasferirsi in America, Carosone e Gegè ricostituiscono il gruppo, che diventa dapprima un quartetto con il chitarrista Franco Cerri, il cantante contrabbassista Claudio Bernardini e il sassofonista Riccardo Rauchi; Cerri viene poi sostituito da Alberto Pizzigoni e Bernardini da Piero Giorgetti. La terza canzone è tu vo fa l' americano
La canzone fu scritta nel 1956 da Carosone per la parte musicale e da Nisa per il testo. Il compositore combinò musica swing e jazz al pianoforte, realizzando un boogie woogie in un solo quarto d'ora dopo aver letto il testo di Salerno. Carosone fu immediatamente sicuro che il brano avrebbe ottenuto un grande successo, e infatti, una volta pubblicata dalla casa discografica Pathé su 45 giri (GQ 2032) nel 1956 e su EP l'anno successivo (GQ 534), raggiunse il successo internazionale ed è tuttora la canzone più nota del cantautore. Lo stesso Carosone scrisse che le sue canzoni "erano profondamente basate sul sogno americano, interpretando il jazz e i suoi derivati come il simbolo di un'America ricca e prosperosa, ma mantenendo sempre lo stile della canzone napoletana, utilizzandola anche come parodia dei suoi usi". Nella puntata di TV7 andata in onda il 4 settembre 2011 Renzo Arbore ricordava che lui e un ristretto numero di amici giravano per i quartieri di Napoli abitati dagli americani indossando jeans giocando a fare gli americani e che proprio a ragazzi come loro Carosone s'ispirò nella composizione della canzone. Tale idea, però, contraddice ciò che lo stesso Carosone aveva scritto, nel 2000, nella sua autobiografia Un americano a Napoli: Quelli che credono di sapere tutto di se sostengono che l'idea per Tu vuo' fa' l'americano mi isa venuta vedendo passeggiare per via Toledo un giovanissimo Renzo Arbore, appena iscrittosi all'università partenopea. È vero che lo showman fu tra i primi a frequentare la Nato, a propagandare il virus del jazz prima e del rock poi e a indossare i blue-jeans. Ma le date non coincidono: il brano è del '56 e in quell'anno Renzo, bocciato in terza liceo, era ancora a Foggia. A Napoli sarebbe arrivato solo nel '57. |
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UN CALOROSO ABBRACCIO A TUTTI VOI
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Quello che noi facciamo
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trova un minuto
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possono essere brevi
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GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI
Grazie Solic
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Grazie Trappolinax ( Wanda )
Grazie aumania_12 ( Alisia )
Grazie Trappolinax ( Wanda )
grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)
questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici
Aforismi
Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).
Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )
Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico
E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )
GRAZIE PER I VOSTRI DONI
Carissimi amici,
grazie a tutti
per i vostri doni.
Questi sono solo
una piccolissima
rappresentanza
della vostra amicizia
ed affetto.
sono felicissimo di
ciò...bacioni
a tutti
Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
i bellissimi regali per il compleanno del mio blog
SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE
Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo
'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.
A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).
E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).
Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.
Per altri curiosi proverbi andreolesi:
http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm
FRASI CELEBRI
Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.
La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)
Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.
L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )
Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )
Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.
Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )
Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz); Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese); Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)
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