CHIACCHERE FRA AMICI

Il museo didattico della seta a S. Floro


Qualcuno lo ricorderà certamente,avevo promesso di accompagnarvi nella vistita di questo museo..Uno dei tanti nellaCalabria.Così mi ha detto un insegnante dellascuola Elementare tempo fa. Secondo Lei il migliore èa Sersale, un paesino in provincia di Crotone. Se riusciròad entrarci. Vi farò sapere.Il museo didattico è realizzato nei locali del Castello Caracciolo a S. Floro. 
Questo paese, è rinomato perla lavorazione del pregiato tessuto e per l' allevamento del bacoda Seta.Il Comune di S. Floro si trovavicino a Catanzaro. Capoluogo della Regione Calabriafamosa fin dai tempi dei Bizantiniper la lavorazionedella seta. Questa particolaritàè contraddista anche in un celebre detto Catanzaro è il paese delle Tre V.V di San Vitaliano, santo patrono;V di vento in quanto costantementebattuta da forti brezze provenientidal Mar Ionio e dalla Sila;V di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini("V V V" era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri i velluti, idamaschi ed i broccatiprovenienti dalla città)Catanzaro, nel suo nome il segreto della seta Perché l'arte della seta si sia sviluppata solo a Catanzaro è un mistero ancora irrisolto, considerando il fatto che a quei tempi tutto il meridione d'Italia era sotto dominio Bizantino. Alcuni studiosi ritengono che il significato stesso del nome primitivodella città, Katantzárion, potrebbe essere fatto risalire al verbo greco Katartizen, il cui significato è preparare,confezionare ed anche lavorare e denota chiaramente l'azione che appartiene ad un qualche processo preparatorio, con riferimento ad un luogo segreto (ant)posto sotto (katà) le terrazze anzar) di un monte.
 Trattamento di abiti in seta 
Antico telaio per la lavorazione della setaLaggiù (Katacì) oltre il fiume Zaro, il cui accesso, consentito solo a chi conosceva il posto, era controllato dalla porta di Stratò, su cui erano presenti tutte le risorse ambientali per l'impianto di unopificio, l'acqua necessaria in tutte lefasi della lavorazione, il vento perallontanare il cattivo odore, il soleper asciugare la seta. In quel luogo occulto, gli artigiani (Katartarioi) esercitavano la trattura della seta grezza (Katarteon sericon) e con le loro "segrete invenzioni" per lafilatura e la torcitura, preparavano il prezioso filo di seta Katartizein metaxa). La presenza di una tale struttura ovvero uno stabilimento imperiale risalente alla prima colonizzazione),con manodopera qualificata e specialiattrezzature tecniche, nel quale potrebbero essere confluiti sia gli artigiani espulsi dalle corporazioni e mandati in esilio, sia schiavi orientali giustificherebbe lo sviluppo e la successiva affermazione dell'Arte della seta nella solaCatanzaro, dove più profondeerano le radici bizantine.Spero di non avervi annoiato conil racconto e proseguo con ilnarrarvi la fase dell' allevamentodel baco da seta e della lavorazionedella seta.. Infine avrò il piaceree l' onore di condurvi in questo museo.Finalmente !.. esclamerà qualcuno  
      
Allevamento del Baco da SetaL'allevamento del baco da seta a San Floro ha ripreso la sua attività dopo decenni di inattività, esso nasce per attuare una sperimentazione capacedi coinvolgere quanti tengono a cuore le sorti delle nostre tradizioni che si erano perdute.In C.da Chiusi/Murrini, esistevanodei casolari rurali abbandonati, equesti oggi sono usati per l'allevamentodei bachi da seta.Il periodo giusto e più indicato per tale allevamento è quelloprimaverile dal 15 maggio al 15 giugno, quando la foglia è matura per somministrarla ai bachi.Ma in questo lembo di terra dove il clima è veramente mite ed il sole splende dall'alba al tramonto,si possono espletare più allevamenti,anche tra l'estate e l'autunno, la foglia resiste quasi fino allafine del mese di novembre.Trattandosi di allevamenti a livello sperimentale si nutrono fino a 80.000 (ottantamila) bachi,in quanto lo spazio disponibile poi non è sufficiente a garantire un quantitativo maggiore .Alle prime età ai bacolini, sisomministrano 2 pasti al giorno,la foglia asciutta deve essere tagliuzzata il più possibileper consentire ai piccolissimi invertebrati di nutrirsi senza difficoltà, questo accorgimentofino alla fine della seconda età,aumentando di volta in volta ilquantitativo della foglia e dei pasti.Dalla 3^ età i bachi diventanopiù visibili la sua anzianità e sufficiente per somministrare lafoglia intera, aumentano il numero dei pasti, almeno treal giorno, aumenta la quantità di foglia di gelso da somministrare.La 1^- 2^ e 3^ muta (o dormita), dura 24 ore, la 4^ muta odormita dura 48 ore, al risveglio della 5^ età bisogna essere pronti per soddisfare un quantitativo di foglia in basealle esigenze della sua voracità,infatti nel giro dei primi duegiorni non si riconosce più, il baco visto al risveglio è cresciuto molto ed altrettanto farà fino al momento in cui sarà pronto per la salita al bosco (è un termine tecnico che indica l'inizio dell'imbozzolamento) infatti bisogna preparare i rami di ginestra o di altro materiale per consentire al baco di tessere il bozzolo di seta.Gli accorgimenti che bisogna usare sono molteplici tra questi quello più importante è l'aspetto igienico sanitario delle lettiere e del locale che ospita l'allevamento dei bachi, senza questi accorgimenti, molte sarebbero le malattie che portano alla sua morte; prima della salita al bosco, la fase più delicata e quella della 5^ età. Nel nostro caso l'allevamento vienepraticato con i letti a castallo atre ripiani, con telaini di misura ridotta per facilitare agli addetti ai lavori il cambio dei letti.Dalla sperimentazione fin qui portata a termine siamo riusciti a portare laconsistenza del bozzolo, con unallevamento del giugno 2002 fino ad estrarre un filo continuo di setagreggia lungo circa 2.300 ml, dimostrando che quello che dicono le statistiche è stato possibile superarlo (istat circa 1.800 ml).Altri accorgimenti sono la tenutadel clima temperato con un tasso di umidità elevato che si ottienespruzzando acqua igienizzata con l'aggiunta di una piccola percentualedi cloro.Ogni telaino, composto da circa20.000 bachi dovrebbe produrre minimo un quantitativo di 20 kg di bozzolo fresco, questo per evitare che fuoriesca della farfalla si porta presso l'ARSSA di Mirto Crisia dove messi in forni appropriati viene essiccato e quindi questo procedimento consentedi poter effettuare la lavorazione del bozzolo nel momento desiderato.Dopo aver tessuto il bozzolo, il baco da seta è al sicuro in una corazza e gli agenti esterni non possono approfittare per farsi un bel boccone; a questo punto inizia il processo di metamorfosi, il bruco si trasforma in crisalide e dopo circa 15 giorni si trasforma in una farfalla che buca il bozzolo e si accoppia con un'altra della sua razza di sesso diverso.Questa farfalla è anomala, non vola e non mangia, nasce solo per accoppiarsi e deporre le uova.L'accoppiamento dura circa due giorni,subito dopo il maschio muore e la femmina dopo aver deposto le uova (400/600) anche ad essa tocca la stessa sorte.Altre ad allevare la qualità di bachi poliibridi, che ci danno un bozzolo bianco ghiaccio, siamo riusciti ad allevare anche i bachi di coloregiallo, giallo oro, pesco, verde, quelli colorati hanno una quantità di filo molto inferiore ha quella che si ottiene da quello poliibrido e comunque non superiore a 800/900 ml di filo continuo.Il filo di seta di colore giallo oro è eccezionale e molto apprezzato per decorare o per intrecciare filialla tessitura in trama.Ogni volta che si puliscono i telaini,gli escrementi non vengono buttati,ma ammassati, dopo un processo di trattamento con enzimi possono essereusati come fertilizzanti e quindi rientranti nel processo di coltivazione biologica.Lavorazione della SetaLa trattura della setaNoi attuiamo il sistema più antico e tradizionale e consiste nel far riscaldare l'acqua in una pentola, prima dell'ebollizione si immergonoun quantitativo di bozzoli pari allo spessore del filo desiderato,dopo pochi secondi con uno scopino di erica si mescolano detti bozzolifino a catturare i capifila di ogni bozzolo che a sua volta con maestria il filo viene deposto sull'aspo periniziare la trattura della setagreggia; il procedimento dura circa15 minuti fino allo srotalamento di tutto il filo che contiene il bozzolo che può raggiungere una lunghezza di circa 2.300 ml.Il filo di seta incollato al bozzolo,contiene due sostanze, fibrina e sericina,che vengono secernate dal baco durantela fase di imbozzolamento; l'acqua caldaserve a separare la fibroina dalla sericina,e quindi si ottiene il filo di seta graggia che contiene ancora unapercentuale di sericina che viene tolta durante la fase di sgommatura della seta.La sericina oggi non viene più buttata,ma da essa si ottengono prodotti per la cosmesi di bellezza e per l'igiene umano.Il processo di lavorazione della setaIl progetto sperimentale continuacon la tessitura della seta, con la lavorazione della stessa all'uncinetto al tombolo, ecc, per dare agli amatori del filod'oro le migliori opportunità,uniche ed esclusive, di manufattidi pregio e qualità. 
     
  
 
 
 
 
  
 Bacioni a tutti voi