CHIACCHERE FRA AMICI

3^ tappa


Carissimi amici, Come vi avevo anticipatonel precedente messaggio, la tappa di oggiè Fiumefreddo Bruzio. Eccovi qualche cenno storicoFiumefreddo prende nome da Flumen frigidum, cioè dal fiume di acqua potabile chiamato anticamente frigidum, freddo,per le sue fresche acque che sgorga dalla roccia a pochi km dal mare. L'appellativo Bruzio denota il territorio ed è stato aggiunto nel 1860 per distinguerlo da paesi omonimi.i Saraceni devastano quella che era probabilmente una colonia romana tracce archeologiche sulla collina dettaCutura). Il luogo è nel dominio dei Longobardi (prima di Benevento, poi di Salerno) e confina a sud con le terre in potere dei Bizantini. Il nucleo abitato si ricostituisce intorno al Mille. i Normanni occupano la regione e il loro condottiero Roberto il Guiscardo costruisce una torre di difesa a Fiumefreddo, in virtù deisuoi strapiombi naturali. Simone de Mamistra, governatore della Calabria e barone in epoca sveva,trasforma la torre normanna in castellofortificato e dona il cenobio basilianodi Valle Cent'Acque a Gioacchino da Fiore, monaco ed esegeta, fondatoredell'Ordine detto florense. il feudo di Fiumefreddo passa di barone in barone, prima sotto gli Angioini e poi sotto gli Aragonesi. L'imperatore Carlo V assegna la baronia al capitano Pietro Gonzales de Mendoza, per le vittorie riportate in Calabria contro l'esercito francese. Sposando l'unica figlia di Fernando deAlarcon, uno dei più celebri generali spagnoli nelle guerre d'Italia, il capitano de Mendoza si lega a un potente casato. A lui si devono la ricostruzione del castello e il consolidamento dellemura di cinta. un catastrofico terremoto colpisce ilborgo.il presidio borbonico rintanato nel castello, è costretto alla resa dalle truppe napoleoniche. L'anno dopo l'ultima erede degli Alarcon y de Mendoza,Beatrice, vende i beni di Fiumefreddo,compreso il castello diroccato dall'artiglieria francese.ed ora spazio alle immagini di questo delizioso borgo  
Questa è la Chiesa di S. Rocco
Questa è una stupenda opera di Salvatore Fiume dedicata alla dea bendata 
Una delle principali antiche porte d' ingresso al paese
Che splendidi questi girasoli,. Se li avesse visti il grande Van Gogh,li avrebbe certamente immortalati nella sua tela con i suoi magicipennelli ed il suo estro. 
Un' immagine del castello immortalata dalla strada provinciale che sale inmontagna
Questa è la prima, delle tantissime chiese esistenti nel paese che ciappare all' entrata. L' hofotografata dalla strada provinciale che sale per la montagna.
Questa è la torretta. Luogo di osservazione privilegiato.La stanza di un gentilissimo impiegato comunale che mi ha concesso l' onoreed il piacere di poterla fotografare.Lo ringrazio tantissimo a nome mioe vostro. Purtroppo ci sono i ponteggi per il restaurodel vicino appartamento che ne offuscano un pò la bellezza.. Così va il mondo.Lasciato il paesino, proseguendo sullastatale 18, in direzione di Salerno,giungiamo a Cetraro.Anche questa cittadinasarà oggetto di una fermata apposita.La 4^ tappa.Spero che non vi dispiaccia. 
  Tantissimi bacioni a tutti voi