CHIACCHERE FRA AMICI

Qualche cenno sui bronzi di riace - 5^ e penultima parte


I Bronzi di Riace furono scoperti il 16 agosto 1972 nel tratto di mar Jonio antistante il comune reggino di Riace Marina da Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo in vacanza in Calabria, durante un'immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. Il recupero fu curato dalla Soprintendenza con la collaborazione del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina.Uno scavo stratigrafico del 1973 e prospezioni nel 1981 permisero di recuperare pochissimi reperti e di proporre questa ricostruzione del naufragio: la nave, spinta da una tempesta a riva, aveva perso la velatura e gli anelli erano colati a picco con altri elementi pesanti come i Bronzi, presumibilmente non legati ad alcuna struttura; le parti leggere si erano disperse e lo scafo, gettato sulla spiaggia, si era progressivamente disgregato. E' stato anche supposto che non vi sia stato un vero e proprio naufragio ma un alleggerimento del carico, in un momento di pericolo, proprio buttando in mare le statue. Un primo restauro avvenne negli anni 1975-1980 a Firenze, dove, oltre alla pulizia e alla conservazione delle superfici esterne, si cominciò a svuotare l'interno delle statue dalla terra di fusione originaria, impregnatasi nel corso dei secoli di cloruri che avevano innescato pericolosi fenomeni di corrosione. La rimozione della terra di fusione fu conclusa a Reggio negli anni 1992-1995, in un'operazione di restauro che si trasformò in un vero e proprio microscavo archeologico della terra per ricostruirne la disposizione originaria. Fu utilizzato un sofisticato dispositivo ispirato alla strumentazione per la diagnostica medica e la chirurgia microinvasiva, dotato di microtelecamera ed ablatore ad ultrasuoni. Le due statue, denominate « A » e « B », sono alte 1,98 e 1,97 m; al momento del rinvenimento pesavano circa 400 Kg ma dopo lo svuotamento del loro interno il peso è diminuito a circa 160. Lo spessore medio del bronzo si aggira sui 8,5 mm per A e 7,5 mm per B. Originariamente erano ancorate alla loro base grazie ad una colatura di piombo fuso fatto fluire, sfruttando il principio dei vasi comunicanti, sia entro i piedi sia nell'incavo predisposto nella base stessa. Una volta solidificato, il piombo ha assunto la forma di tenoni, che i restauratori hanno asportato per penetrare all'interno della statua. I Bronzi rappresentano due uomini completamente nudi ed armati di scudo -imbracciato con la sinistra-, lancia -tenuta con la destra-, ed elmo, forse smontati al momento dell'imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne il trasporto. La lancia era in verticale e probabilmente poggiata a terra nella statua A, inclinata e sospesa in aria nella statua B, dove il solco di appoggio per l'asta interessa non solo l'avambraccio ma anche la spalla. Occorre ricordare che il braccio destro e l'avambraccio sinistro della statua B non sono originali ma frutto di un restauro antico risalente all'età romana.Le notizie sui Bronzi di Riace sono tratte dal sito del Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono custoditi questi due capolavori Questo messagio potrà esservi utile se verrete in Calabria ad osservare i bronzi dal vivo oppure se avrete voglia di partecipare al prossimo messaggio che pubblicherò..ossia inventare una storia di pura fantasia come prtotagonisti questi capolavori.