CHIACCHERE FRA AMICI

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Riprende il racconto delle curiosità storiche, artistiche, paesaggistiche e chissà forse anche linguistiche che riguardano la mia regione..  Oggi parliamo della partita a scacchi viventi di cutro, un paesino in provincia di Crotone.Giovanni Leonardo Di Bona, noto anche con il nome di Leonardo Giovanni da Cutro, detto "il Puttino" (1552 - 1597), Fu il primo campione di scacchi "d'Europa e del Nuovo Mondo", incoronato alla Corte del Re Filippo II di Spagna nel 1575. La sua memorabile impresa rimase nella storia perché il giocatore rifiutò la grossa ricompensa messa in palio dal re per ottenere, in cambio, che il suo paese, Cutro, fosse proclamato "Città" e i suoi abitanti esentati dal pagamento delle tasse per un periodo di vent'anni. L'impresa scacchistica è immortalata da un dipinto del pittore toscano Luigi Mussini, dal titolo "Sfida scacchistica alla Corte di Spagna".
La vittoria del Puttino, perpetrata ai danni di monsignor Ruy López, vescovo di Segura, è ricordata, ogni anno, la sera del 12 agosto, nella piazza centrale di Cutro, dove è stata costruita una scacchiera pavimentale gigante in onore dell'illustre concittadino, attraverso una partita a scacchi viventi, con centinaia di figuranti. Per queste ragioni, Cutro ha ricevuto il titolo di "Città degli Scacchi". Nel mese di aprile di ogni anno, ospita un rinomato torneo internazionale al quale partecipano talenti scacchistici di tutto il mondo. Luigi Mussini - La partita di scacchi del 1871 Olio su tela ( cm 77 x 133 )Liberamente ispirato ad un fatto realmente accaduto, il dipinto sembra costituire una sorta di elogio alle virtù della gente di razza italica, elogio che ben rispondeva ai sentimenti dominanti il momento storico - quello del Risorgimento italiano - in cui cadde la realizzazione dell'opera. Al cospetto di Filippo II, sovrano di Spagna, si sta svolgendo un'intensa ed appassionante partita di scacchi che vede quale protagonista l'italiano Leonardo di Bona. Sconfitto l'avversario Ruy Lopez, seduto al capo opposto del tavolo con il volto scuro e accigliato, di Bona si alza con scatto improvviso spingendo all'indietro lo schienale della propria poltrona. Il Sovrano e gli alti dignitari presenti guardano diffidenti e perplessi il bruno italiano, al cui gesto vittorioso accennano le espressioni velatamente maliziose e compiaciute delle giovani dame di corte. Alla ricchezza e alla estrema minuzia dei particolari, che descrivono con grande efficacia il fasto della corte spagnola, si affianca un'osservazione attenta e sottile della psicologia dei personaggi, ciascuno partecipe in grado diverso all'evidente trionfo agonistico del calabrese Leonardo di Bona. Ciceroni d' eccezione sono loro, i famosi Bronzi di Riace..attualmente custoditi al Museo nazionale di Reggio Calabria