CHIACCHERE FRA AMICI

Le notizie paradossali a go go


E' proprio il caso di scriverlo..' U cana muzzica sempa u sciancatuQueste sono le parole che mi sento di esprimere per commentare un simile episodio di cronaca, avvenuto a Cremona, ma che purtroppo potrebbe accadere dovunque a qualsiasi latitudine.Per chi non conoscesse il significato del mio sfogo. Vuol dire che le disgrazie si accaniscono sempre su chi è in difficoltà.Leggete e scrivete, se ne avete voglia il vostro pensiero.Rubò salsiccia al supermercato, dovrà pagare 11 mila euroUn anziano di 84 anni, ammalato di Alzheimer, condannato per furto, «con l'aggravante della destrezza perché l'ha occultata nei pantaloni».Il furto di una confezione di salsicce da 1,76 euro gli è costato caro: una pena di 11.250 euro. È la condanna che si è visto infliggere un pensionato cremonese di 84 anni. «Come non bastasse, soffre di Alzheimer», dicono i suoi parenti. È «una vicenda paradossale», come la definisce l'avvocato della famiglia Marialuisa D'Ambrosio, quella che comincia il 23 giugno 2010. L'anziano entra in un supermercato della città e, all'uscita, viene fermato e trovato in possesso della refurtiva. Le guardie giurate, come è prassi, informano immediatamente la magistratura. Si mette così in moto il meccanismo giudiziario che, nell'aprile 2013 , porta al verdetto: l'uomo viene condannato per «aver tratto profitto impossessandosi» della merce, «con l'aggravante della destrezza perché l'ha occultata nei pantaloni». Pena prevista: 45 giorni di carcere, che vengono tramutati in una pena pecuniaria di 11.250 euro, più una multa accessoria di 45 euro. Ricevuto il decreto, la figlia dell'uomo, arredatrice, si presenta in Tribunale per avere copia degli atti ma, stando a quello che la donna sostiene, non c'era nulla. Forse è anche per questo che la signora decide di lasciare perdere. Il caso si riapre qualche giorno fa, quando l'arredatrice si reca dall'avvocato D'Ambrosio per altre questioni: durante il colloquio le parla anche di quell'episodio, e del padre malato. Ma è troppo tardi perché, nel frattempo, la sentenza di condanna è passata in giudicato. «Ho rimproverato la mia cliente per la sua negligenza e le ho chiesto perché avesse tenuto sul comodino l'incartamento invece di difendere suo padre: i margini per farlo c'erano», commenta il legale. Dopo la sfuriata bonaria, l'indignazione. «Posto che il procedimento è corretto e che non si tratta di un caso di malagiustizia, balza all'occhio la grandissima sproporzione tra il crimine commesso e la pena comminata - denuncia l'avvocato -. Reati come questo sono perseguibili d'ufficio, mentre altri ben più gravi lo sono solo su querela. C'è da rimanere di stucco di fronte a una giustizia che ha aspetti spietati nell'applicare con rigore il codice e che invece è indulgente quando servirebbe severità». Per il momento l'anziano non ha ancora saldato il suo conto. «Soffriva di vuoti di memoria e di stati confusionali dal 2009. Prima, quindi, della questione della salsiccia - assicura la figlia -. Da allora è peggiorato tantissimo: non può più uscire di casa e ha la badante. Lo segue un neurochirurgo che gli ha prescritto una serie di terapie, ci sono tutti i certificati medici. Abbiamo cercato di fargli capire quello che è successo ma se ne ricorda soltanto a sprazzi. Una cosa è sicura: non so come faremo a pagare». La voracità dei Comuni non conosce limiti ed a volte rasenta anche l' assurdo.. L'ombra che occupa il suolo pubblico è soggetta ad una tassa.Di ben 8,40 al metro quadrato. È una storia tra l'incredibile e il grottesco, quella che arriva dal titolare di un negozio di alimentari di Conegliano, in provincia di Treviso. Se un bar, un negozio o un qualsiasi esercizio commerciale proietta la propria sul suolo pubblico, bisogna pagare una tassa che rientra nella Tosap, l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico. "È assurdo - afferma Mathias Doimo, titolare del negozio di alimentari "La Dispensa" di Conegliano - Pagheremo anche questa, ma veramente non se ne può più. È una vergogna." Come racconta il Gazzettino, il bar di Doimo è dotato di una tenda di quattro metri quadrati. Che, secondo le normative vigenti, è stata tassata dal comune per 33,6 euro: la bellezza di 8,40 al metro quadrato.