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CHIACCHERE FRA AMICI

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tre favole in un messaggio

Post n°781 pubblicato il 07 Maggio 2014 da giramondo595

Il vecchio Sultano

Fratelli Grimm

Un contadino aveva un cane fedele di nome Sultano, che era diventato vecchio e non era più in grado di acchiappare nulla. Un giorno il contadino si trovava in cortile con la moglie e diceva -Domani ucciderò il vecchio Sultano: non è più buono a nulla- La donna ebbe compassione della povera bestia e rispose: -Ci ha serviti fedelmente per tanti anni! Potremmo continuare a mantenerlo per carità-. -Ma che dici?- replicò l'uomo -sei matta: non ha più un dente in bocca, e nessun ladro potrebbe averne paura; ci ha serviti e in cambio ha avuto buoni pranzetti. Adesso che non è più buono a nulla è ora che se ne vada.- Il cane, che era disteso lì vicino e aveva sentito tutto, si spaventò ed era triste che l'indomani fosse il suo ultimo giorno. Sultano aveva un buon amico, il lupo. La sera, di nascosto, andò a trovarlo nel bosco e gli raccontò il triste destino che lo attendeva. -Non preoccuparti- disse il lupo -ho un'idea. Domani, allo spuntar del giorno, il tuo padrone e sua moglie vanno a prendere il fieno e portano con s‚ il loro piccino. Mentre lavorano lo mettono all'ombra dietro la siepe: sdraiati vicino a lui, come se volessi fargli la guardia. In quel momento io uscirò dal bosco e lo rapirò; tu corrimi dietro più in fretta che puoi, come se me lo volessi strappar via. Poi lo lascerò cadere e tu lo riporterai indietro, così crederanno che l'abbia salvato tu e te ne saranno troppo grati per farti del male; anzi tornerai a essere nelle loro grazie e non ti faranno mai mancare nulla.- La proposta piacque al cane, e tutto andò secondo le previsioni. Il contadino si mise a gridare vedendo il lupo correr via per il campo con il suo bambino, ma quando il vecchio Sultano glielo riportò, tutto felice lo accarezzò e disse: -Non ti farò alcun male, ti manterrò gratuitamente finché‚ vivrai-. Poi disse alla moglie: -Va' subito a casa e prepara una zuppa che non sia da masticare per il vecchio Sultano; dagli anche il mio guanciale, glielo regalo per la sua cuccia-. Da quel giorno in poi, il vecchio cane fu trattato con ogni riguardo, ed egli non avrebbe potuto desiderare di meglio. Il lupo venne a fargli visita e si rallegrò che tutto fosse andato secondo il loro disegno. -Senti compare- disse poi -chiuderai un occhio se per caso rubassi al tuo padrone una bella pecora. Oggigiorno è difficile tirare a campare!- -No- rispose il cane -io sono fedele al mio padrone; non posso concedertelo!- Ma il lupo pensò che il cane non facesse sul serio e, di notte, venne a prendersi il buon bocconcino. Invece il fedele Sultano aveva avvertito il suo padrone, e questi aspettò il lupo nel granaio e lo conciò per le feste. Il lupo dovette darsela a gambe, ma gridò al cane: -Questa me la pagherai, cattivo compagno!-. La mattina dopo il lupo mandò il cinghiale a chiamare il cane nel bosco, per risolvere la questione. Ma il cane non pot‚ trovare nessun padrino, all'infuori di un gatto con tre zampe. Quando si misero in cammino insieme, il povero gatto zoppicava e rizzava la coda per il dolore. Il lupo e il suo padrino si trovavano già sul posto ma, quando videro arrivare l'avversario, pensarono che portasse con s‚ una sciabola, mentre non si trattava che della coda del gatto. E vedendo la povera bestia saltellare su tre gambe, credettero che stesse raccogliendo pietre per lanciarle addosso a loro. Allora s'impaurirono tutti e due: il cinghiale si nascose nel fogliame, mentre il lupo saltò su di un albero. Avvicinandosi, il cane e il gatto si stupirono di non vedere nessuno. Ma il cinghiale non aveva potuto nascondersi del tutto nel fogliame: le orecchie sporgevano un po' fuori. Mentre il gatto si guardava attorno, il cinghiale mosse le orecchie: il gatto, credendo che si trattasse di un sorcio, vi si buttò sopra azzannandole per bene. Allora il cinghiale saltò su strepitando e fuggì gridando: -Là, sull'albero c'è il colpevole!-. Il cane e il gatto alzarono gli occhi e scorsero il lupo che si vergognò di avere avuto tanta paura e accettò di fare la pace con il cane.

Il  topino, l'uccellino e la salsiccia

Fratelli Grimm

Una volta un topino, un uccellino e una salsiccia si erano associati e governavano insieme la casa. Vissero a lungo felici e in buon'armonia facendo prosperare il loro patrimonio. Compito dell'uccellino era di volare ogni giorno nella foresta e di procurare legna. Il topino doveva portare acqua, accendere il fuoco, preparare il tavolo, mentre la salsiccia doveva cucinare.

Chi sta troppo bene, ha sempre voglia di qualcosa di nuovo! Così un giorno l'uccellino incontrò per via un altro uccello con il quale si vantò della sua felice condizione. Ma l'altro lo trattò da povero babbeo che faceva i lavori pesanti, mentre gli altri due a casa si davano buon tempo: il sorcio, una volta acceso il fuoco e portata l'acqua, andava a riposarsi nella sua cameretta finché‚ gli ordinavano di preparare la tavola; la salsiccia stava ai fornelli, badava che il cibo cuocesse bene e, verso l'ora di pranzo, si rotolava due o tre volte nel purè o nella verdura, e il cibo era bell'e pronto, condito e salato. Quando l'uccellino rincasava e deponeva il suo fardello, si mettevano a tavola e, dopo aver cenato, dormivano a pancia piena fino al mattino: una vita splendida.

Il giorno dopo l'uccellino, istigato, non volle più andare a procurare la legna, dicendo che aveva fatto il servo abbastanza e quasi era stato il loro buffone: si doveva cambiare per una volta e provare in altro modo. E, per quanto il sorcio e la salsiccia lo supplicassero, l'uccello ebbe la meglio: si doveva cambiare e tirarono a sorte: alla salsiccia toccò andare a prendere la legna, il sorcio diventò cuoco e l'uccello doveva portare l'acqua.

E che cosa avvenne? La salsiccetta se ne andò a far legna, l'uccellino accese il fuoco, il sorcio preparò la pentola, e aspettavano soltanto che la salsiccetta tornasse con la legna per il giorno dopo. Ma questa tardava tanto che gli altri due si impensierirono e l'uccellino le volò incontro per un tratto. Ma, poco lontano, ecco venire per la strada un cane che, trovata nella povera salsiccetta una facile preda, l'aveva afferrata e uccisa. L'uccellino protestò con veemenza per palese rapina, ma invano: il cane disse infatti di aver sorpreso la salsiccia con dei documenti falsi e, per questo, essa aveva dovuto pagare con la vita.

L'uccellino raccolse tristemente la legna e, a casa, raccontò ciò che aveva visto e udito. Erano molto afflitti, ma convennero di fare del loro meglio e di rimanere insieme. Perciò l'uccellino preparò la tavola e il sorcio il pranzo, ma al momento di servirlo volle, come già la salsiccetta, rotolarsi e guizzare tra la verdura per condirla; ma non c'era ancora in mezzo che s'impigliò e ci lasciò la pelle, il pelo e anche la vita.

Quando l'uccellino venne per mettere in tavola, il cuoco non c'era più. Costernato, l'uccellino buttò all'aria la legna, chiamò e cercò ma non pot‚ più trovarlo. Per inavvertenza la legna prese fuoco e scoppiò un incendio; l'uccellino corse a prendere acqua, ma il secchio gli cadde nel pozzo ed egli cadde con il secchio, cosicché‚ non riuscì più a venire a galla e affogò.

La volpe e la comare

Fratelli Grimm

Una lupa mise al mondo un lupacchiotto e invitò la volpe a fare da madrina. -E' nostra parente stretta- disse -è astuta e ha molto giudizio: potrà addestrare il mio figlioletto e aiutarlo a farsi strada nel mondo.- La volpe fu molto onorata per l'invito e disse: -Vi ringrazio per l'omaggio che mi fate; io mi comporterò in modo da contentarvi-. Durante il banchetto mangiò a quattro palmenti divertendosi allegramente, poi disse: -Cara signora comare, è nostro dovere provvedere al piccolo; dovete nutrirvi bene perché‚ si irrobustisca. Conosco un ovile dove sarà facile prenderci un bel bocconcino-. L'idea piacque alla lupa, e si avvicinò alla cascina con la volpe. Questa le mostrò l'ovile di lontano e disse: -Da quella parte potrete intrufolarvi dentro inosservata; nel frattempo voglio guardarmi un po' attorno da quest'altra, per vedere di acchiappare un pollastrello-. In realtà la volpe non ci andò affatto: si acquattò al limitare del bosco, distese le zampe e si riposò. La lupa strisciò dentro alla stalla, ma là c'era un cane che fece tanto di quel rumore che i contadini accorsero, sorpresero la signora comare e le tolsero il pelo a bastonate. Alla fine ella riuscì a fuggire e si trascinò fuori; là trovò la volpe che giaceva a terra e che lamentandosi disse: -Ah, cara signora comare, mi è andata male! I contadini mi hanno sorpresa e mi hanno rotto tutte le ossa! Se non volete che rimanga qui distesa a morire di fame, dovete portarmi via-. La lupa avanzava lei pure a stento, ma si preoccupò tanto per la volpe che se la prese sulla schiena e, piano piano, riuscì a portare fino a casa la comare, sana come un pesce. Lì, la volpe le gridò: -Addio, cara signora comare, e buon pro vi faccia l'arrosto!-. E corse via ridendo a più non posso.

 

 
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...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

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UN CALOROSO ABBRACCIO A TUTTI VOI

   BENVENUTI NEL MIO BLOG

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AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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