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Spigolature calabresi..sotto l' ombrellone

Post n°835 pubblicato il 10 Agosto 2014 da giramondo595

Questo messaggio ed i successivi sono dedicati alla mia regione. il loro contenuto consiste in piccole curiosità sui monumenti,i modi di dire e via dicendo.. Lo scoprirete solo leggendo. Se vi anticipo tutto che gusto c'è..

La Pietà di A. Gagini

la Pietà di Antonello Gagini  è collocata nella chiesa arcipretale l'Addolorata di Soverato Superiore, una scultura in marmo bianco con la Vergine avente in grembo il Cristo morto. La scultura, datata 1521 , è opera dell'artista siciliano Antonello Gagini, appartenente alla famiglia di artisti originari di Bissone nel Canton Ticino; unitamente ad un bassorilievo detto "L'uomo dei dolori"dello stesso artista e proveniente dal Convento della Pietà di Petrizzi, rappresentano la fase evolutiva dell'arte dello scultore siciliano, improntata a forme rinascimentali. Il gruppo marmoreo, collocato nella navata destra della Chiesa, proviene dall'antico convento agostiniano di Santa Maria della Pietà di Petrizzi, sorto in aperta campagna, lontano dall'abitato, l'imponente edificio, sarebbe stato fondato, secondo Domenico Martire, nel 1454, e venne inseguito più volte rimaneggiato nell'impianto architettonico generale, in quanto venne danneggiato a causa delle scorribande dei pirati saraceni e degli effetti provocati da calamità naturali. In questa stessa struttura nel 1510, il Beato Francesco da Zumpano, dell'ordine degli agostiniani Riformati, fondò il convento di Santa Maria della Pietà.

La realizzazione dell'opera è una leggenda incantevole, secondo la fantasia popolare, ma che trova riscontro nell'opera "Della Calabria Illustrata" di Padre Giovanni Fiore da Cropani(1622-1683), il quale a proposito di padre Zumpano, e degli avvenimenti che portarono alla collocazione dell'immagine sacra nel convento agostiniano, Fiore da Cropani così scrive:" ....Volendo poi collocarvi un'immagine a rilevo di Maria con Figlio morto nelle braccia, e non avendo potuto trovare pietra a proposito di incavarla, passò in Messina, ove intendeva che da vascello, quale avea corso fortuna, n'era stata butata a mare una tale, molto acconcia al suo disegno. La richiede dal padrone, il quale non fu ritroso a concederla, supponendo l'impossibilità del frate per trarla dal fondo, ma appena egli, prostrato, ne supplicò il Cielo, che ad occhi veggenti da tutti fu veduta la pietra nuotar a gala, e porsi nel lido". Il racconto di Padre Fiore pur intriso di leggenda, contribuì a far accrescere intorno a questa scultura, un alone di mistero e arcane suggestioni miracolistiche. Così come l'episodio che narra di come la statua giunse presso la chiesa arcipretale di Soverato Superiore, anch'esso tra mito e leggenda popolare s'intreccia al vero storico. Questi racconti si diffusero nell'immaginario collettivo del Meridione, tramandatisi in seguito al terremoto del 1783; ma tralasciando i suggestivi racconti leggendari, in realtà i fatti storici che portarono la statua della Pietà all'attuale sito, ebbero inizio nel 1787, quando una contesa tra gli abitanti di soverato e quelli di Argusto sfociò in un aspro litigio, in merito al possesso della campana del soppresso convento agostiniano, la quale venne commissionata da un religioso di Soverato in sua devozione. La contesa si concluse nel 1801, con la rivendicazione da parte delle due popolazioni dell'intero convento, che per ironia di sorte fu poi confiscato dal comune di Petrizzi. Fu proprio in questo torno di tempo che il gruppo marmoreo giunse a Soverato e volendo attribuire alla leggenda un fondo di verità, la scultura venne trasportata da un carro trainato da buoi. In merito alla realizzazione del gruppo della Pietà, si posseggono notizie e documenti grazie al lavoro lungimirante del più autorevole studioso dell'Opus gaginianum ,Hanno Walter Kruft. L'opera venne commissionata da Giovanni Martino d'Aquino, discendente di San Tommaso, e del Beato Francesco da Zumpano, il 26 settembre 1520; il gruppo della Pietà assume particolare rilievo nella statuaria meridionale sia per i precisi intenti teologici e filosofici dei committenti sia per l'introduzione da parte dell'artista di elementi stilistici nuovi, frutto della conoscenza delle opere del Buonarroti, del Laurana e del Sansovino. La scultura è in marmo bianco carrarese, con residui di dipinti; le misure: altezza del basamento 22cm; altezza del gruppo 159cm; e in fondo alla composizione si trova l' iscrizione: "hoc opus Antoni Gagini panormitae MCCCCCXXI"(quest'opera di Antonio Gagini palermitano 1521). Sul basamento risiede a sinistra Giovanni Battista, a destra l'Arcangelo Michele, mentre la figura di San Tommaso occupa la centralità del bassorilievo, scolpito nell'atto di tenere una lezione ex cathedra sull'avverroismo e di schiacciare metaforicamente il filosofo islamico e con esso il suo pensiero. Il gruppo marmoreo è una competizione tardiva nell'opera del Gagini, con la Pietà di Michelangelo, che risale al 1493, la quale aveva avuto influsso notevole nel suo lavoro di giovinezza, tuttavia la Pietà del Gagini rappresenta una svolta di pagina dell'opera del Buonarroti. L'impegno del Gagini di opporre al lavoro di Michelangelo una soluzione propria è innegabile. Nell'espressione del volto ottiene un'intensità maestosa e soave allo stesso tempo, servendosi della sua cultura artistica superò se stesso nell'esecuzione della figura della Vergine, carica di intimo pathos nello sguardo, in cui si fondono dolore e compostezza insieme; il Gagini seppe infonderle la purezza e la dignità della Madre di Dio. La Pietà, gravemente danneggiata a causa del sisma del 1783, è stata restaurata presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il restauro dell'Opificio ha, inoltre, reso un'immagine idealizzata della statua, forse non considerando dei volti, delle altre statue, scolpiti dal Gagini e forse condizionato dalla più famosa Pietà di Michelangelo, non ha certo contribuito a rendere la statua più aderente allo stile dello scultore siciliano. Al di là d'ogni critica, la Pietà del Gagini mantiene intatti i caratteri dell'opera d'arte del genio. Fruire, conoscere e contemplare tali sculture di grande pregio amplia gli orizzonti dell'uomo e ne infiamma l'anima e la induce a proiettarsi verso "l'alto".

 
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ambradistelle
ambradistelle il 11/08/14 alle 09:35 via WEB
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AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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