Creato da giramondo595 il 14/11/2008

CHIACCHERE FRA AMICI

DI TUTTO UN PO'

 

Messaggi di Marzo 2015

E..vai nonnina, sei davvero mitica

Post n°916 pubblicato il 26 Marzo 2015 da giramondo595

Anziana non risponde e i pompieri sfondano la porta: ascoltava Ramazzotti


Firenze: la donna, 98 anni, aveva le cuffie e non aveva sentito squillare il telefono. I vigili del fuoco l'hanno trovata comodamente stesa sul letto


FIRENZE. Non rispondeva da ore al campanello e al telefono, perché stava ascoltando Eros Ramazzotti a tutto volume. Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che mercoledì 25 si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute. Dopo aver sfondato la porta del suo appartamento, in via Rigutini, i vigili del fuoco hanno trovato l'anziana in ottima salute, comodamente stesa sul letto con delle grosse cuffie alle orecchie, che diffondevano a tutto volume le canzoni del celebre cantante. Le operazioni per entrare nell'abitazione tra l'altro si erano rivelate particolarmente complesse, perché la signora, che ha spiegato di tenere alla sua sicurezza, aveva chiuso la porta d'ingresso anche con dei lucchetti supplementari. Alla vista dei vigili del fuoco, accompagnati anche dalla nipote, è rimasta sorpresa, ma è stata subito rassicurata.
Eros Ramazzotti su Facebook ha commentato la notizia con queste parole: "È proprio vero che la musica non ha colore, non ha nazione e... non ha età".

 

 
 
 

Le notizie paradossali a go go

Post n°915 pubblicato il 26 Marzo 2015 da giramondo595

E' proprio il caso di scriverlo..

' U cana muzzica sempa u sciancatu
Queste sono le parole che mi sento di esprimere per commentare un simile episodio di cronaca, avvenuto a Cremona, ma che purtroppo potrebbe accadere dovunque a qualsiasi latitudine.

Per chi non conoscesse il significato del mio sfogo. Vuol dire che le disgrazie si accaniscono sempre su chi è in difficoltà.
Leggete e scrivete, se ne avete voglia il vostro pensiero.

Rubò salsiccia al supermercato, dovrà pagare 11 mila euro
Un anziano di 84 anni, ammalato di Alzheimer, condannato per furto, «con l'aggravante della destrezza perché l'ha occultata nei pantaloni».
Il furto di una confezione di salsicce da 1,76 euro gli è costato caro:
una pena di 11.250 euro. È la condanna che si è visto infliggere un pensionato cremonese di 84 anni. «Come non bastasse, soffre di Alzheimer», dicono i suoi parenti.
È «una vicenda paradossale», come la definisce l'avvocato della famiglia Marialuisa D'Ambrosio, quella che comincia il 23 giugno 2010. L'anziano entra in un supermercato della città e, all'uscita, viene fermato e trovato in possesso della refurtiva. Le guardie giurate, come è prassi, informano immediatamente la magistratura. Si mette così in moto il meccanismo giudiziario che, nell'aprile 2013 , porta al verdetto: l'uomo viene condannato per «aver tratto profitto impossessandosi» della merce, «con l'aggravante della destrezza perché l'ha occultata nei pantaloni». Pena prevista: 45 giorni di carcere, che vengono tramutati in una pena pecuniaria di 11.250 euro, più una multa accessoria di 45 euro. Ricevuto il decreto, la figlia dell'uomo, arredatrice, si presenta in Tribunale per avere copia degli atti ma, stando a quello che la donna sostiene, non c'era nulla. Forse è anche per questo che la signora decide di lasciare perdere. Il caso si riapre qualche giorno fa, quando l'arredatrice si reca dall'avvocato D'Ambrosio per altre questioni: durante il colloquio le parla anche di quell'episodio, e del padre malato. Ma è troppo tardi perché, nel frattempo, la sentenza di condanna è passata in giudicato. «Ho rimproverato la mia cliente per la sua negligenza e le ho chiesto perché avesse tenuto sul comodino l'incartamento invece di difendere suo padre: i margini per farlo c'erano», commenta il legale. Dopo la sfuriata bonaria, l'indignazione. «Posto che il procedimento è corretto e che non si tratta di un caso di malagiustizia, balza all'occhio la grandissima sproporzione tra il crimine commesso e la pena comminata - denuncia l'avvocato -. Reati come questo sono perseguibili d'ufficio, mentre altri ben più gravi lo sono solo su querela. C'è da rimanere di stucco di fronte a una giustizia che ha aspetti spietati nell'applicare con rigore il codice e che invece è indulgente quando servirebbe severità». Per il momento l'anziano non ha ancora saldato il suo conto. «Soffriva di vuoti di memoria e di stati confusionali dal 2009. Prima, quindi, della questione della salsiccia - assicura la figlia -. Da allora è peggiorato tantissimo: non può più uscire di casa e ha la badante. Lo segue un neurochirurgo che gli ha prescritto una serie di terapie, ci sono tutti i certificati medici. Abbiamo cercato di fargli capire quello che è successo ma se ne ricorda soltanto a sprazzi. Una cosa è sicura: non so come faremo a pagare».


La voracità dei Comuni non conosce limiti ed a volte rasenta anche l' assurdo..

L'ombra che occupa il suolo pubblico è soggetta ad una tassa.


Di ben 8,40 al metro quadrato. È una storia tra l'incredibile e il grottesco, quella che arriva dal titolare di un negozio di alimentari di Conegliano, in provincia di Treviso. Se un bar, un negozio o un qualsiasi esercizio commerciale proietta la propria sul suolo pubblico, bisogna pagare una tassa che rientra nella Tosap, l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico. "È assurdo - afferma Mathias Doimo, titolare del negozio di alimentari "La Dispensa" di Conegliano - Pagheremo anche questa, ma veramente non se ne può più. È una vergogna." Come racconta il Gazzettino, il bar di Doimo è dotato di una tenda di quattro metri quadrati. Che, secondo le normative vigenti, è stata tassata dal comune per 33,6 euro: la bellezza di 8,40 al metro quadrato.

 

 
 
 

20 marzo 2015 auguri nonnina Peppa

Post n°914 pubblicato il 21 Marzo 2015 da giramondo595

Compie 112 anni Nonna Peppa, la decana di Puglia

 

Auguri di buon compleanno nonna  Peppa

L'anziana di Poggio Imperiale è stata nominata prima cittadina ad honorem. Un anno fa l'intervento al femore «Ma ha la pelle e il cuore di una settantenne»
L'hanno festeggiata alla grande. Regalandole persino la carica di sindaco ad honorem. Per sempre. Unico primo cittadino donna di Poggio Imperiale, un paesino sul Gargano in provincia di Foggia, dove Maria Giuseppa Robucci, meglio nota come nonna Peppa, ha compiuto oggi 112 anni
Eppure non si è stancata affatto nonostante la giornata piena di emozioni e sorprese. La visita alla banca in piazza, l'onoreficenza in Comune, la Messa tutta per lei e la grande festa nella scuola elementare, stipata all'inverosimile. Per l'occorrenza anche i fuochi d'artificio e 100 rose rosse regalate dall'Amministrazione. Tutto il paese si è stretto attorno a lei, a nonna Peppa che ha avuto per ognuno parole di ringraziamento. «Chi l'avrebbe detto, tutta questa gente per una vecchina. Ma Dio ha voluto che io campassi ancora e non ho voluto deluderlo».
Nonna Peppa ha poi voluto ricordare che, nonostante i 112 anni suonati, non ha perso le vecchie e buone abitudini. Quelle di giocare a carte, di cantare e di fare passeggiate in riva al mare. Insomma, 112 anni, portati, alla grande, con nonchalance. Ama la «pizzica» e tutta la musica in genere. Cammina benissimo, nonostante una frattura al femore dello scorso anno. Non porta gli occhiali da vista e sgrida ancora suo figlio, Angelino, 86 anni, quando ritarda ad aprire il bar alle 5 del mattino. Classe 1903, la nonnina di Poggio Imperiale è ufficialmente la decana di Puglia, ed è tra i primi tre ultracentenari di Italia.
Nel 2003, in occasione del compimento dei cento anni, ha partecipato alla trasmissione su Rai Uno «La vita in diretta». E per l'inaugurazione dei festeggiamenti per i 150 dell'unità d'Italia e 250 di fondazione di Poggio Imperiale, nel 2011, ha inaugurato il circolo degli anziani del paese. Quando qualcuno le chiede quale sia l'elisir di lunga vita, lei risponde candidamente: «Non bevo alcolici, mangio solo cibi sani e poi ho una grande fede in Dio». Quando devono fotografarla o la invitano a posare davanti a una telecamera, è ben felice di farsi truccare, dimostrando di essere anche una donna di spirito che ama sdrammatizzare. «Mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto».
Anche quando lo scorso anno, alla veneranda età di 111 anni, si è dovuta sottoporre a un intervento al femore che si era fratturato dopo una caduta. Era lei a rincuorare gli infermieri del reparto di ortopedia all'ospedale San Timoteo di Termoli. Ed era sempre lei, a rinfrancare e a esortare il primario del reparto, il dottor Enzo Bianchi, all'intervento compiuto in anestesia spinale. «E' andato tutto bene. Ho pregato molto e le miei preghiere sono state ascoltate». Intervento riuscito. Rieducazione effettuata. E nonna Peppa ha ripreso a camminare tranquillamente. Un'operazione chirurgica superata brillantemente che aveva spinto l'equipe medica a lasciarsi andare a commenti: «Nonna Peppa ha una pelle da settantenne, così pure i parametri dell'apparato cardiocircolatorio». Ed è entrata così nella storia

Qualche cenno storico sul paesino natio della nonnina Peppa
Poggio Imperiale (Terranòve nel dialetto locale) è un comune di 2.842 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese è conosciuto con il nome di "Tarranòve", a causa della sua fondazione relativamente recente. Per via del casello autostradale posto sull'A14, la cittadina è detta "Porta della Puglia e del Gargano". Il paese fu fondato nel 1759 dal Principe di Sant'Angelo dei Lombardi (AV) Placido Imperiale che fu attratto dalla posizione strategica della collina su cui oggi ha sede il centro abitato. Nel 1753 il Principe era diventato proprietario del Feudo A.G.P. (Ave Gratia Plena) che comprendeva diversi territori appartenenti al Comune di Lesina. Qui, dopo aver fatto disboscare una collina presente tra i territori di Lesina e Apricena, vi fece costruire una grande masseria con alcune case intorno. Nel 1759 il Principe Imperiale fece arrivare nel nuovo villaggio alcune famiglie provenienti da S. Marco in Lamis, Bonefro, Portocannone, Foggia, Bari e Francavilla, mentre due anni dopo invitò molti albanesi a vivere nel nuovo paese offrendo loro lavoro, vitto e alloggio. Inoltre, nel 1764, raggiunsero il borgo molte famiglie dal Principato Ultra del Regno di Napoli, che posero le basi per la costituzione di una consistente comunità amministrativa. Inizialmente villaggio dipendente da Lesina, già conosciuto come "Terranova", il 18 gennaio 1816 Poggio Imperiale divenne Comune autonomo. In tale anno il paese contava già 794 abitanti. Nel 1886, in occasione del centenario della morte del fondatore Placido Imperiale, fu posto nella piazza a lui dedicata un busto raffigurante il Principe.

 
 
 

E' a dir poco macabro..

Post n°913 pubblicato il 18 Marzo 2015 da giramondo595

ciò che è successo in un ospedale,alcuni mesi  fa
Sorrisi davanti a un cadavere: le immagini choc dell'infermiera

 

L' infermiera Poggiali D., avrà certamente dimenticato questo solenne giuramento che sicuramente ,ha dovuto fare all' atto della sua assunzione:
"Al momento di essere ammesso quale membro della professione infermieristica io consacro la mia vita al servizio dell'umanità,
consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,
giuro
• di mettere la mia vita al servizio della persona umana;
• di perseguire come scopi esclusivi la difesa e il recupero della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
• di rispettare la vita umana in ogni circostanza dal suo inizio fino alla morte. In nessun caso abbandonerò il malato senza essermi assicurato della continuità delle cure e della sorveglianza che gli sono necessarie;
• di curare tutti i malati con uguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica. In tutti rispetterò la legittima libertà di coscienza;
• di offrire la mia leale collaborazione all'équipe sanitaria; di rispettare le prescrizioni mediche, eccetto nei casi in cui esse siano contrarie alla deontologia professionale o alla morale;
• di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della mia professione. Di rispettare le colleghe e i colleghi, e prestare loro la mia assistenza morale e professionale;
• di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente, prestando la mia assistenza professionale a qualsiasi malato che ne abbia bisogno;
• di osservare il segreto professionale su tutto ciò che mi viene confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato. In ogni circostanza darò prova di grande discrezione;
• di aggiornare permanentemente la mia cultura generale e le mie conoscenze professionali.
Faccio queste promesse solennemente, liberamente e sul mio onore".
Questa infermiera è in carcere dal 10 ottobre. La procura indaga su altre 38 morti sospette. Secondo l'accusa si diverte davanti a un'anziana appena deceduta
Pollici alzati, sorriso divertito, bocca aperta a mimare l'anziana signora che giace senza vita sul letto d'ospedale. Ecco le foto della vergogna. Sono immagini dure, raccapriccianti, impietose. Lei è Daniela Poggiali, la quarantaduenne infermiera di Faenza arrestata il mese scorso per l'omicidio di una paziente settantottenne ricoverata all'ospedale di Lugo di Romagna (Ravenna). L'avrebbe uccisa con un'iniezione letale di cloruro di potassio, la sostanza killer che viene usata in alcuni Stati per eseguire condanne a morte. E il sospetto della procura è che lo stesso trattamento possa aver riservato ad altri 38 degenti perché questo è l'abnorme numero di decessi che si è verificato in quattro mesi nel reparto dove lei era di turno. Il movente sarebbe sconcertante: «Trae piacere dalla mortificazione del prossimo», ha scritto il gip nell'ordinanza d'arresto, precisando che non si esclude la volontà della donna di «liberarsi dei pazienti di difficile gestione».
Le foto choc, costate alla Poggiali il licenziamento e l'accusa di vilipendio di cadavere, sono state scattate con il telefonino da una sua collega, Sara Pausini, indagata pure lei per gli scatti. Che ha spiegato ai carabinieri di Ravenna: «La Poggiali mi chiese di accompagnarla nello stanzino dove vengono portati i pazienti deceduti. Lei era particolarmente euforica e voleva fare una foto vicino al cadavere (pare fosse una sua paziente, ndr ). Io non ebbi il coraggio di contraddirla, anche perché lei è un tipo vendicativo. Avevo paura e soggezione della Poggiali e non volevo avere difficoltà con lei. Era solita dare purganti ai pazienti, anche solo per mettere in difficoltà le colleghe che subentravano al suo turno. E così ho esaudito il suo desiderio».Va detto che Poggiali nega tutte le accuse, compreso il vilipendio. Il suo avvocato, Stefano Della Valle, sostiene che la donna distesa sul letto ritratta nelle foto non fosse deceduta. A smentirla c'è però la collega: «Le ho fatto gli scatti assieme al cadavere». Torchiata dagli inquirenti con gli altri dipendenti dell'ospedale, la Pausini descrive Daniela Poggiali come grande lavoratrice: «Non l'ho mai vista sbuffare, lamentarsi o stanca. Con le colleghe litigava spesso perché svolgeva mansioni che non le spettavano. Era brava nel suo lavoro». Anche a Sara era però balzato all'occhio quello strano numero di decessi fra i pazienti curati dalla Poggiali: «Si parlava già da tempo di questa anomalia e tutti eravamo preoccupati della situazione, che si è aggravata dall'inizio dell'anno. Perché o si trattava di sfortuna o di qualcos'altro...».
Fatte le foto, Sara le spedì a Daniela con WhatsApp. E lei le commentò nel modo più cinico: ««Brrr... mm... la vita e la morte... mmmmmm».

Dal corriere.it

 
 
 

L' omaggio alle donne continua

Post n°912 pubblicato il 14 Marzo 2015 da giramondo595

Il famoso 8 marzo è già trascorso da un bel po', spero per tutte voi che lo abbiate trascorso nel modo migliore possibile, ma soprattutto in serenità...Malgrado ciò vorrei lasciare in questo blog, un' altro omaggio..Perchè a mio avviso la donna va festeggiata tutto l' anno.

E' una splendida poesia scritta da una studentessa dal titolo

Essere donna

Sei stata un peso, una schiava, un errore,
un dono, un gioco, una proprietà
sei stata per secoli rango inferiore
senza uno straccio di dignità
Sei nucleo di vita, sei cuore che ama,
memoria indiscussa, che raro dimentica
sei voce che ride, che parla, che acclama
e che si incrina con semplicità identica
Sei poi un bocciolo, che tiene, alimenta,
tra le sue foglie una piccola fiamma
di chi ti ama, di chi ti tormenta,
di chi, comunque, ti chiama mamma
Sei nuova oggi, sei l'alba del mondo,
sei libera onda di tempestoso mare
sei solida terra, sei campo fecondo
e per quanto, ancora, dovrai lottare?
Ma sei guerriera e poco t'interessa
se rimane tua forte convinzione,
che sei una quercia, una forza indefessa
in sintonia col vento e con l'ambizione
Sei anima pura, sei testa che pensa,
sei pugno chiuso, sei alta colonna,
che regge il peso di una virtù immensa:
il privilegio di essere donna
Eleonora Fidelia Chiefari

 

 
 
 

OMaggio alle donne

Post n°911 pubblicato il 08 Marzo 2015 da giramondo595

Corpo di donna

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.
Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.

Perchè tu possa ascoltarmi

Perché tu possa ascoltarmi
Le mie parole
Si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
Per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
Perché tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
Per le tue mani bianche, dolci come l'uva

Dedicato alle donne

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite...
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

Madre Teresa di Calcutta

 
 
 
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 MESSAGGIO PER I GIOVANI

...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

http://spazio.libero.it/SARA28LUGLIO/

 

 

UN CALOROSO ABBRACCIO A TUTTI VOI

   BENVENUTI NEL MIO BLOG

   BENVENUTI NEL MIO BLOG 

 

 

 

AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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