Creato da: ROMANO_FARRICIELLO il 02/02/2004

Juve Stabia C sei
 
     
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   Messaggio N° 48 29-04-2004    
  

Post N° 48

Orgoglio, classe, passione: Castellammare si tinge del tricolore.
Juve Stabia-Massese 4-2, la coppa Italia rimane al “MENTI”: canti e balli per tutta la notte.


E’ forse la notte piu’ bella che la storia del calcio stabiese ricordi, si’ proprio quella di mercoledì scorso dove Ingenito e soci alzano al cielo il tanto sofferto trofeo nazionale di categoria.
Bisognava ribaltare l’1-0 dell’andata dove la Massese Calcio, guidata dalla sapiente sagacia tattica di mister Indiani si imponeva di misura su una esuberante Juve Stabia che pero’ non otteneva sul campo le giuste lodi in terra toscana.
Mercoledì sera al Menti e’ stata un’altra musica, in settimana Ingenito e soci avevano promesso a chiare lettere di voler vincere la Coppa Italia ed alla fine vittoria e’ stata.
In uno stracolmo catino, quello di “via Cosenza”, dinanzi ad oltre 10000 spettatori la Juve di mister Raffaele compie una vera e propria impresa; prima la goia per il gol del vantaggio, poi l’amarezza per l’1-2 di Buzzegoli e poi…25 minuti che difficilmente andranno via dalle menti del tifo stabiese, Ingenito (altre due reti) e Castaldo al 90° regalano a Castellammare di Stabia un’interminabile notte di gioia.
Qualche illustre collega nel lontano 82’ al grido di “campioni del mondo”, fece accapponare la pelle a grandi e piccini, mercoledì sera a Castellammare si e’ gridato a gran voce e con le lacrime agli occhi “ campioni d’Italia”, si, proprio campioni, di cuore, grinta e professionalita’.
Forse per gli annali della storia, il tricolore d’Italia ha un significato diverso, ma sul fronte calcio, la gente di Stabia non ha avuto dubbi ad attribuire i tre colori del nostro vessillo a tre grandi doti messe in gioco dai propri encomiabli eroi: orgoglio, miscelato al verde dell’immensa speranza che il popolo di casa ha perso e riacceso per almeno 5 volte durante i novanta minuti; classe, di quel bianco pulito, di quella tonalita’ pura senza indugi, esternata in quantita’ industriale dalle gambe e dalle menti degli stupendi 18 gladiatori stabiesi; passione, rosso fuoco, quella accesa e surriscaldata in continuazione dalla torcida e dalle folate offensive della casacca a strisce…. tutto questo e’ significato tricolore nella Citta’ delle Acque”.
Tutti i sacrifici e gli sforzi immani di questi ragazzi hanno avuto alle ore 20.30 il suggellamento e l’inzio di una meritata festa; a fine gara William Punghellini premia con la Coppa Italia-Enel la Juve Stabia, Ingenito (capitano) alza la Coppa al cielo e grida a gran voce “ i migliori dell’Italia siamo noi”, tutti convinti e piu’ che mai sicuri che a Castellammare ci sara’ ancora qualcos’altro da dover festeggiare; ore 20.30 Juve Stabia campione d’Italia e sugli occhi del popolo di casa corre inevitabilmente qualche lacrima, si stavolta, lacrime di gioia per un traguardo che sa tanto di vendetta per una piazza che negli ultimi anni e’ stata spesse volte bistrattata, un traguardo che la Castellammare calcistica e sportiva ha desiderato e brillantemente ottenuto.
Gioia e folklore, hanno regnato sovrane per una notte intera a Castellammare, caroselli di auto impazzite, fuochi pirotecnici ed una miriade di motorini, hanno colorato la citta’ di uno stupendo giallo-ble’, per intenderci quello di Stabia, quello che ripetutamente e’ stato messo in cantina nel corso degli anni per disavventure sportive, mercoledì sera, Castellammare e’ ritornata a goire, orgogliosa di dimostrare a tutto e tutti che c’e’ ancora voglia di vincere e di soffrire per il glorioso vessillo che da quasi un secolo rappresenta il motivo numero uno delle domeniche di casa.
Se per strada, la citta’ si trasforma in un autentico carnevale, tutto in stile “Rio de Janeiro”; la festa negli spogliatoi stabiesi non e’ da meno, musica ad alto volume, fiumi di champagne e calciatori denudati si rendono protagonisti di una festa che sembra non volere mai finire, cavettoni reciproci e canti alle stelle, questo e’ il sottopassaggio di via Cosenza, dove anche i protagonisti si godono la loro giusta e meritata festa.



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