PRINCIPESSA ROOSE

Tra le mie gambe


TTi i aspettavo seduta sul letto con un solo asciugamano avvolto intorno al seno. Ero appena tornata a casa, e avevo pensato di infilarmi velocemente sotto la doccia per farmi trovare profumata e morbida, pronta ad accogliere le tue mani, la tua lingua, la tua pelle, il tuo caxxo…Ero emozionata, si, ma più impaziente che agitata… Giravo nervosamente per casa aspettando un tuo cenno… Sapevo che stavi arrivando, sbirciavo dalla finestra, sperando di vederti arrivare… Mi chiedevo se ero troppo sfacciata a farmi trovare in quel modo, se forse fosse il caso di indossare almeno la biancheria, o magari quel bel vestitino a fiori rossi, sulla pelle nuda…Mi guardavo intorno, in casa c’era un caos esagerato… La borsa, le scarpe vicino al termosifone, il cuscino su una sedia, il letto ancora sfatto dalla notte, lo stesso letto su cui quella mattina mi ero data piacere pensando di avere te tra le mie gambe… Le lenzuola erano già impregnate del mio orgasmo… E non vedevo l’ora che tu fossi tra le mie gambe davvero…Le imposte lasciavano entrare soltanto poca luce, giusto quella che bastava a creare quell’atmosfera ovattata dei pomeriggi d’estate, quando le finestre restano chiuse per lasciar fuori il calore…Mi guardavo allo specchio e pensavo a quanto mi stavano male i capelli, ma una telefonata veloce mi aveva avvertita che tu avevi parcheggiato e stavi arrivando… Non aspettavo altro che di sentire il rumore sordo delle tue nocche che battono contro la mia porta… Ormai non avevo più il tempo di sistemare quella chioma quasi informe… Ma tanto sapevo che dei capelli te ne sarebbe importato ben poco… Sapevo che la tua impazienza era anche la mia…E poi eccolo, quel rumore… Più acuto di come lo immaginavo… Mi alzo dal letto, ma senza fretta, percorro con calma quei pochi passi che ti separano dalla porta, accarezzo la maniglia indugiando un po’, giusto per farti attendere quell’attimo in più, per darti il tempo di immaginarti la scena che pochi istanti dopo avresti vissuto… Chiudo gli occhi immaginando per l’ultima volta il momento in cui non saresti più stato dietro la porta, ma tra le mie gambe....